lunedì, Aprile 29, 2024

Red Bull ha deciso di tutelare la propria competitività

Red Bull ha da sempre le idee molto chiare in F1. Il motto è il seguente: se non rendi sei fuori. Tanti discorsi non esistono a Milton Keynes e sotto questo aspetto, per lo meno, vige un legge che in qualche modo va a tutelare la competitività della scuderia. Sempre e comunque. Non ha importanza chi viene giudicato. Il tutto risulta assai coerente, considerando retrocessioni e/o allontanamenti prematuri osservati durante gli ultimi lustri. Tutto secondo i piani, insomma.

E non importa se la carriera di alcuni piloti è stata terribilmente compromessa. Alla dirigenza non frega nulla. Quello che conta più di tutto è il risultato. La spietatezza dirigenziale non è per forza di cose uno stimolo. Anzi, al contrario, potrebbe aggiungere una cifra alla pressione che di fatto già esiste. Lo sa bene Perez che da quasi due stagioni e mezzo corre vestito di blue racing. Non è la prima volta che il trentatreenne di Guadalajara galleggia in un contesto complicato e le recenti prestazioni, nuovamente, hanno spinto Checo verso il baratro.

Marko non le ha mandate a dire. Non esiste una comunicazione interna in questi casi. O meglio… Esisterà ma pure i media sono messi al corrente. I panni sporchi si lavano in piazza. Si tratta di pretattica? Chissà. O magari, semplicemente, il dirigente austriaco non ha la minima idea di cosa significhi avere tatto in determinate situazioni? Ancora chi lo sa. Fatto sta che come recita il proverbio: “uomo avvisato, mezzo salvato”.


Perez ha davvero fallito in Red Bull?

Fenomeno: oggetto di meraviglia e di ammirazione, per lo più con un particolare riferimento a bravura e strepitoso talento che un singolo individuo è in grado di mostrare. Ecco qualche sinonimo: notevole, straordinario, meraviglioso, eccezionale, inaudito, mirabile, bellissimo, splendido, stupendo, fantastico, sorprendente, enorme e stupefacente. Tutto questo non sembra descrivere Perez. Anzi, senza essere troppo cattivi, possiamo dire che nemmeno si avvicina.

Il messicano è “solo” un buon pilota. Nulla di più. Sarebbe sbagliato sostenere che nell’attuale griglia almeno 4/5 piloti farebbero meglio di lui? Probabilmente no. E forse, a pensarci bene, altri 4/5 non farebbero peggio con una vettura del genere tra le mani. La prova del nove non esiste, ma la congettura espressa nelle frasi precedenti trova d’accordo Horner e compagni, pronti a prendere provvedimenti nei confronti dell’ex Racing Point.

Red Bull
Un pensieroso Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing)

Ma quanto c’è di vero in questa faccenda? Il mal di pancia dell’eforato Red Bull da cosa nasce? Alla fine dei conti il due volte campione del mondo olandese è lanciatissimo verso la conquista del titolo iridato. Il primo terzo della campagna agonistica 2023 corrobora fortemente tale panorama. Nessuno può battere Max Verstappen. Il suo vantaggio sommato alla solidità del mezzo meccanico del quale dispone parlano chiaro. In tutto questo, Sergio, che ruolo ha?

L’acquisizione dei servigi messicani dalla stagione 2021 vengono racchiusi da una parola composta: “fido scudiero”. Un pilota in grado di coprire le spalle al giovane talento di Hasselt. Daniel Ricciardo dava fastidio. Pierre Gasly non era all’altezza e Alexander Albon una sorta di ripiego, secondo Red Bull. Pertanto un pilota esperto ma senza troppe pretese era il tassello mancante del puzzle. Il rendimento di Checo è stato altalenante, va bene, ma non credo si possa dire che non abbia contribuito alla causa Verstappen.


Red Bull: la riabilitazione di Ricciardo

Nella settimana che seguirà il Gran Premio di Inghilterra avranno luogo i test Pirelli. Grazie all’articolo 10.8.3 del regolamento stillato dalla Federazione Internazionale, il costruttore italiano introdurrà una nuova specifica di gomme che anticipa le costruzioni 2024 da asciutto. Le prove su pista avverranno dal 7 al 9 luglio. In questa occasione Daniel Ricciardo si misurerà con la vettura austriaca. Momento nel quale l’australiano, anch’esso trentatreenne, verrà seriamente esaminato.

Il simulatore ha espresso un verdetto: Daniel non è più il “brocco” (non lo è mai stato) degli ultimi anni. Si è riabilitato, insomma. Questo il credo Red Bull che non vuole vincere ma stravincere. Del resto ne ha il diritto, visto l’opera di ingegneria iperuranica partorita dalla mente di Adrian Newey: la RB19. Una vettura che a meno di particolari problemi o sfortune vaie, deve necessariamente tagliare il traguardo sempre prima degli altri. Campione del mondo e vice campione del mondo: questo il target minimo atteso. Come dare torto a chi comanda?

Red Bull
il sorriso di Daniel Ricciardo, terzo pilota del team Oracle Red Bull Racing

E allora ecco Ricciardo. Sorriso sempre in tasca, il pilota di Perth può garantire questo traguardo d’ora in avanti? Chi lo sa! Una cosa è certa: la scuderia di Milton Keynes, come detto in apertura del pezzo, vuole tutelare fortemente la propria competitività e per farlo agirà secondo i piani.

La scadenza del contratto di Perez si avvicina e Daniel, pronto come un avvoltoio, dopo aver accettato un ruolo da comprimario nella scuderia dove di fatto è diventato grande, sembra pronto a rivestire nuovamente un ruolo da grande protagonista.


Autore : Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Oracle Red Bull Racing

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5 Commenti

  1. – Smettere per favore di diffondere notizie false.
    – Sergio Perez non è l’anello debole della RB
    – Il Clan Verstappen lo penalizza per creare artificialmente una differenza punti abbastanza grande per poi più avanti potere giustificare ordini di scuderia per evitare scontri in pista e di nuovo favorire a Max Verstappen.
    – E’ evidente da telemetria, che ci sono 2 RB19.
    – La RB19_A di MV va su rotaie, ha fondo nuovo, ha +carico e il bilancio freni OK
    – La RB19_B di SP è innestabile, ha fondo vecchio obsoleto, ha -carico e ha problemi col bilancio di frenatura.
    – Dopo il GP di Baku, stranamente la macchina che ha dei problemi o si rompe sempre è casualmente quella di Perez e mai quella di Verstappen.
    – A vera parità di macchine, Perez ha già dimostrato ampiamente che può battere Verstappen in pista.
    – Se non ci fossero tutti questi favoritismi meccanici e dal muretto RB, Verstappen dovrebbe sudarsela molto per potere vincere il mondiale e non sarebbe così scontato come pare adesso.
    – Meno male che in Spagna è già scoppiato questo scandalo e forse presto si viralize in altri paesi.

  2. Naturalmente non abbiamo certezze o prove tangibili ma credo che le considerazioni di Manuel Landa siano più che condivisibili. Che verstappen sia un pilota di altissimo livello non ci piove ma è vero che dietro di lui spinge un clan, capitanato dal padre e benedetto da Marko che di certo non ha eguali in casa Perez. Come è vero che, in quell’ambiente, soldi e affari cancellano tutto il resto. Dispiace davvero vedere come lo sport, che dovrebbe valorizzare l’uomo, sia rimasto nelle immagini in bianco e nero dei tempi eroici dell’automobilismo per lasciare spazio a cupole danarose e a personaggi meschini e avidi. Non invidio il povero Perez, né ll’illuso Ricciardo che forse crede di poter entrare nelle grazie di Marko dopo essersene andato dai bibitari sbattendo la porta. Spero di sbagliarmi ma purtroppo non credo. Sarà l’ennesimo pilota usato da quella squadra per abbatterne un altro prima di essere a sua volta buttato via. Questa f1 è lo specchio perfetto del brutto mondo in cui viviamo.

  3. DIFFERENZE INSPIEGABILI

    L’altra Red Bull ha un problema con l’impero di Verstappen (e non è colpa di Checo)
    Sconcerta la scarsa prestazione del messicano in queste ultime tre gare, quando all’inizio di questa stagione lottava a tu per tu con Max Verstappen

    -https://www.elconfidencial.com/deportes/formula-1/2023-06-22/checo-perez-albon-gasly-verstappen_3669559/

    Fonte: Giornale “IL CONFIDENCIAL)

  4. Come risponde la Intelligenza Artificiale (IA)

    Domanda IA: 2 auto della stessa scuderia possono avere prestazioni diverse?

    Risposta IA: Sì, è possibile che due auto della stessa scuderia abbiano prestazioni diverse. Ci sono molti fattori che possono influenzare le prestazioni di un’auto da corsa, come le condizioni meteorologiche, le impostazioni del motore e del telaio, le gomme e il pilota. Anche se le auto sono costruite per essere il più simili possibile, ci possono essere piccole differenze che possono influenzare le prestazioni.

    Se MV e SP erano alla pari fino al GP di Baku, ecco la spiegazione IA di sulla differenza di prestazioni tra le RB di MV e SP negli ultime corse

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