martedì, Maggio 14, 2024

Gp Belgio 2023: Ferrari stabilizza la piattaforma aero. Si punta a valorizzare T1 e T3

La brutta prestazione ungherese della Ferrari resta un fatto di studio. Sino a prova contraria, presentarsi all’inizio del weekend puntando alla pole, convinti che acciuffandola si potesse addirittura lottare per la vittoria, in qualche modo doveva avere basi fondate nella testa di tecnici e ingegneri. Sebbene in talune circostanze pompare l’ambiente può regalare una spinta motivazionale, farlo sapendo di non essere all’altezza non avrebbe poi molto senso.

Questo per dire che senza dubbio i dati raccolti al simulatore avevano “promesso” ben altra prestazione. E allora il team italiano deve fare i conti con se stessa. Imparare ad imparare, perché avere la massima contezza dei propri mezzi significa evitare cantonate del genere. Per il resto, per fortuna, l’occasione per cancellare prontamente la brutta figura arriva prontamente. L’opportunità si chiama Spa-Francorchamps, teatro del dodicesimo round della campagna agonistica 2023.

La pista belga offre caratteristiche antitetiche se messe a paragone con il tracciato magiaro. La tipologia di curve è totalmente differente. Senza contare le condizioni meteorologiche che, eventuali scrosci di pioggia a parte, offriranno temperature più basse. La sfida tecnica è di quelle importanti. Lo sappiamo bene. Resta da capire come la scuderia di Maranello deciderà di affrontarle e su quale configurazione aero-meccanica punterà.

Il circuito incastonato tra i boschi delle Ardenne è composto da un primo settore molto veloce, in cui di fatto si viaggia a gas spalancato per la maggior parte del tempo. Curva 1 è molto importante in quanto bisogna curare l’uscita per trovare uno spunto ottimale verso la discesa che porta all’Eau Rouge. In questo tratto la rossa potrà contare sull’ottima trazione, mentre Red Bull dovrà cercare di sacrificare leggermente l’entrata.

Ferrari
Lando Norris (McLaren F1) in azione durante il Gran Premio d’Ungheria 2023

Lando Norris in Ungheria ha dichiarato di “temere” la prima curva, questo probabilmente perché la sua McLaren non è in grado di performare al meglio nelle curve lente. Area nella quale il team di Woking ha deciso di profondere i massimi sforzi durante i prossimi mesi, con l’obbiettivo di produrre sviluppi che possano migliorare tale aspetto ancora carente.

Il secondo tratto della pista è invece composto da molte curve ad ampio raggio dove carico aerodinamico e bilanciamento fra i due assi della vettura si attesta come imperativo fondamentale per dar vita a buoni riscontri cronometrici. Nell’ultima parte del circuito, infine, si torna ad avere velocità più alte, con la presenza di due curve da media-alta velocità e un lungo rettilineo che porta all’ultima chicane lenta prima del traguardo.


Ferrari cerca di allungare la coperta

Nella passata stagione Ferrari si era presentata in pista con l’ala posteriore utilizzata a Baku, specifica da medio carico. Considerando la natura della SF-23, con ogni probabilità i tecnici punteranno su una messa a punto di base similare. Red Bull invece aveva optato per un setting più carico rispetto alla rossa ma, come ha fatto molte altre volte, aveva altresì deciso di prescindere dal secondo elemento della beam wing.

La rossa si ritrovò con una coperta troppo corta in quanto il venerdì, malgrado la F1-75 potesse disporre di una buona velocità nel T1 e nel T3, era troppo lenta nel settore centrale della pista. Per questa ragione decisero di modificare la messa a punto della vettura aggiungendo più downforce. Aspetto che di riflesso andò a ridurre le prestazioni negli altri due settori.

La grande efficienza che la RB19 riesce a generare porterà un grosso vantaggio a Spa-Francorchamps. Inoltre, considerando i tratti qualitativi dei bolidi austriaci, la pista belga sembra adattarsi a Red Bull in maniera perfetta. Più di quanto successo a Silverstone, ad esempio, dove tutti si aspettavano distacchi maggiori sulla diretta concorrenza.

La rossa che si presenterà in Belgio è diversa dalla sua precedente versione. Innanzitutto gode di maggior efficienza, aspetto che potrebbe allargare la finestra di setup. Per di più dovrebbe poter disporre di un carico decisamente più stabile proveniente dal fondo. Tuttavia la SF-23 che abbiamo visto dalla Spagna in poi è una vettura meno prestazionale in qualifica.

Ferrari
il monegasco Charles Leclerc (scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 durante le Fp3 – Gp Ungheria 2023

La monoposto non ha più quella facilità nell’attivare le mescole, ma per lo meno ha mostrato un consumo gomme sulla lunga distanza decisamente minore anche se il degrado resta un fattore ancora limitante in merito al ritmo. L’ulteriore problema, come abbiamo rilevato chiaramente in Ungheria, riguarda il fatto che tra Ferrari e Red Bull ci sono due squadre: Mercedes e McLaren.

La W14 potrebbe faticare viste le numerose curve veloci e le temperature più miti. Mentre al contrario la vettura di Woking potrebbe produrre un forte exploit. La considerazione scaturisce dai risultati espressi nella curva 4 ungherese, una piega molto rapida destrorsa che Norris era in grado di percorrere praticamente in pieno parzializzando leggermente l’acceleratore. Nelle curve medio veloci, infatti, la MCL60 è migliorata tantissimo.


Ferrari stabilizza la piattaforma aerodinamica

A livello meccanico si sceglieranno setup più rigidi per mantenere quanto più possibile stabile la piattaforma aerodinamica e di riflesso non avere discontinuità nella generazione di carico. Fattore, secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, dove Ferrari ha lavorato parecchio in GES durante questi ultimi giorni, visto i problemi sofferti a Mogyoród amplificati dal forte vento laterale.

Ciononostante difficilmente potremo assistere a grossi step meccanici nell’arco del week end come è successo in Ungheria dove Hamilton, tra venerdì e sabato, aveva chiesto e ottenuto uno stravolgimento sul posteriore della sua monoposto. A margine dell’ultima osservazione un fatto: nell’azzeccare la giusta rigidezza all’avantreno per avere buoni riscontri nei cambi di direzioni, si dovrà prestare particolare attenzione a non mettere in difficoltà in posteriore.

F1
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua F1-75 nel Gran Premio del Belgio edizione 2022

I cordoli di Spa non sono molto alti e in qualifica sarà importante sfruttare appeno ogni metro nel settore centrale. Ecco perché il comportamento delle vetture su questi “curb” sarà un dettaglio da tenere sotto stretta osservazione per tutto il fine settimana. Ferrari dovrà “correre ai ripari” visto l’alto numero di curve veloci ad ampio raggio presenti, motivo per il quale ha studiato un assetto meccanico specifico che attende conferme nelle prime libere del venerdì.

In Austria tecnici e piloti del Cavallino Rampante fecero un buon lavoro. Mentre per contro, in terra inglese, il gap registrato era nettamente superiore purtroppo. Tra qualifica e gara di fatti, la SF-23 perdeva molto in termini di prestazione e in ogni tipologia di curva. Ma la percentuale negativa maggiore, come sappiamo, è stata rilevata proprio nei lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza presenti nel bellissimo tracciato inglese.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich

Immagini: Scuderia Ferrari

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