martedì, Maggio 14, 2024

Mercedes/Red Bull: la battaglia si sposta fuori dalla pista

Red Bull e Mercedes si somigliano e per questo si temono. E si sfidano in una lotta senza quartiere. Anche se oggi il duello si è spostato dalla pista alla sfera politico-comunicativa. A livello sportivo, Lewis Hamilton e George Russell hanno bisogno del binocolo per vedere gli scarichi della RB19 nonostante gli sforzi profusi da James Allison e da tutto lo staff tecnico di Brackley e Brixworth.

E’ il secondo campionato consecutivo in cui questa dinamica si reitera: sono stati sporadici gli episodi in cui le vetture delle due scuderie hanno combattuto ruota a ruota in pista. Ci viene in mente il duello di Barcellona 2022 con George Russell a provare a tenere dietro Verstappen, anche grazie al DRS difettoso della RB18 n°1. Ancora, ricordiamo la sfida consumatasi nelle fasi iniziali del Gran Premio del Brasile 2022, quando Hamilton e Max vennero nuovamente allo scontro, con l’olandese penalizzato per una manovra azzardata. 

Da quel momento a oggi in poi poco o nulla s’è visto, se non qualche sorpasso da parte della Red Bull in DRS aperto senza la concreta possibilità di opposizione da parte dei piloti a bordo della nera monoposto anglotedesca. Cosa che va a ratificare due verità: la RB19 è una vettura dominante; la Mercedes annaspa ancora in difficoltà irrisolte nonostante  la “versione B” della W14 che ormai calca le piste da ben quattro gran premi.

Mercedes
La Mercedes W14 d Lewis Hamilton precede la Red Bull RB19 di Sergio Perez, stagione 2023

Ma se in pista le due auto si sfiorano di rado, i dirigenti di riferimento dei team si scontrano, ovviamente verbalmente, in maniera più costante e con un livello di ferocia molto elevato. Questione di interessi. Ognuno fa i suoi e la cosa non contribuisce a rasserenare gli animi dopo un 2022 passato a discutere animatamente sulla Direttiva 039 che avrebbe dovuto penalizzare la franchigia di Milton Keynes e che invece le ha letteralmente permesso di mettere le ali. 


Red Bull – Mercedes: è guerra sulle power unit 2026

Facciamo un passo indietro e vediamo, per sommi capi, cosa ha deciso il Consiglio Mondiale del Motorsport in termini normativi per la stagione che vedrà, tra gli altri, Audi, Ford e forse Cadillac grandi protagonisti. In generale si prevede un aumento della portata delle componente elettrica cha sarà limitata all’uso del solo MGU-K poiché l’altro motogeneratore, l’MGU-H sarà bandito. Una semplificazione che presenta nuove sfide visto che al “vecchio” kers sarà demandata la produzione della potenza elettrica. 

Inoltre, anche la componente endotermica dovrà essere rivista a causa dell’utilizzo di carburanti la cui componente green aumenterà di anno in anno fino a permettere, entro il 2030, emissioni zero di gas nocivi. Un’altra bella impresa da affrontare per gli ingegneri motoristi dei costruttori. 

Su questa materia si sta giocando un acceso match tra Toto Wolff e Christian Horner che non se le mandano a dire usando come strumento per “offendere” il microfono e i taccuini della stampa accreditata. Il team principal della Red Bull aveva chiesto di rivedere l’apporto della parte elettrica riducendola di circa il 5-10%. Il timore del manager britannico è che l’ICE (internal combustion engine, ndr) possa diventare un generatore per ricaricare la batteria. Il problema potrebbe essere risolto aggiustando il rapporto tra la potenza elettrica e quella proveniente dalla sezione termica.

Red Bull
Toto Wolff (Mercedes) – Christian Horner (Red Bull Racing)

Proposta lineare che Wolff nemmeno ha voluto sentire  rigettandola in maniera piuttosto perentoria. “Non accadrà, ci sono zero possibilità. Forse quello che lo spaventa [HornerI] di più è che il loro programma del motore non sta procedendo come dovrebbe”.

Una puntura nell’orgoglio di Horner che non ha esitato a dire che il suo omologo pensa solo al bene del suo team e non  allo sport in generale. Un Horner ecumenico e benefattore che sinceramente sorprende molto. E proprio per questo risulta essere poco credibile nei panni dell’uomo buono della categoria. Perché per vincere serve una certa dose di spietatezza sportiva.  

La verità è che anche il n°1 delle cose della Red Bull cura il proprio orticello in un normale gioco delle parti. Se il reparto powertrains di Milton Keynes è effettivamente in ritardo sulla definizione della nuova unità propulsiva non è dato sapere. Si tratta di questioni così delicate e segrete che nessuno spiffero trapela dai capannoni inglesi.

Ferrari
la power unit Ferrari che equipaggia le due SF-23

Ma la logica dice che un fondo di verità nelle accuse di Wolff potrebbe esserci perché Ford è nuova alla F1 dopo anni di esilio forzato e perché Red Bull, anche se sta crescendo con il supporto di Honda, non ha di certo alle spalle la struttura mastodontica che può mettere in campo Mercedes. Ma anche Ferrari, Renault e Audi che intende fare sul serio fin da subito.

Il regolamento motoristico 2026 è definito e sembra molto difficile che modifiche in corso possano arrivare. Red Bull, quindi, dovrà rimboccarsi le maniche con il supporto della Ford e superare le eventuali – ma non confermate – difficoltà. Le scaramucce mediatiche tra Wolff e Horner sono e saranno un pepato corollario nell’avvicinamento al campionato 2026, quando i valori attuali potrebbero essere totalmente stravolti.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing, Mercedes AMG F1 Team

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