lunedì, Aprile 29, 2024

Gp Qatar 2023/Aston Martin AMR23: setup ala posteriore/beam wing cruciale per esaltare i tratti tecnici

Aston Martin AMR23, che ha compiuto una certa involuzione tecnica. O forse meglio sostenere che da una parte gli aggiornamenti non hanno portato gli effetti sperati mentre ai competitor si. Uno più uno fa due, in questo caso. Ma la voglia di reagire resta intatta. La chiara parabola discendente deve necessariamente essere interrotta. Qatar, il prossimo fine settimana, si attesa come ulteriore campo di battaglia per provare a risalire la china.


Aston Martin AMR2: il medio alto carico aerodinamico favorevole alla “verdona”

Dopo due anni dall’ultima e unica edizione del Gran Premio del Qatar, la F1 tornerà al Losail International Circuit dopo la tappa inaugurale del 2021. Il tracciato qatariota è una tipologia di tracciato a medio-alto carico aerodinamico, una delle piste nelle quali vengono richieste i maggiori livelli di downforce nell’arco dell’annata.

Proprio questo il fattore tecnico sul Aston Martin vuole fare leva per disputare un fine settimana ai piani alti della graduatoria in terra mediorientale. Il tracciato qatariota, infatti, è costituito da 16 curve quasi tutte in successione. Frammentato da un solo rettilineo del traguardo che misura 1068 metri di lunghezza.

La presenza di un numero così elevato di curve, delle quali la maggior parte sono in appoggio e a media/alta velocità di percorrenza, rappresenta luna buona occasione per l’AMR23. Questo se consideriamo che, la vettura britannica, ha sempre mostrato un buon rendimento legato alla performance nei tratti guidati e selettivi nell’arco della stagione in corso.

Aston Martin AMR23
Fernando Alonso (Aston Martin) – Gp Ungheria 2023

Il Losail International Circuit presenta alcune analogie con Jeddah e Hungaroring. Si tratta di circuiti che presentano sezioni guidate con curve che richiedono una buona spinta verticale, ma quello olandese e spagnolo sono i design che si avvicinano di più a quello qatariota, essendo composti da svariate curve in successione e con velocità di percorrenza elevate.

Oltre al medio alto carico aerodinamico richiesto, l’altro elemento che potrebbe favorire la AMR23 é dettato dal fatto che in Qatar l’efficienza aerodinamica non si attesta come aspetto determinante. La resistenza all’avanzamento, come per la Mercedes W14, è sempre stato uno dei dei punto debole della monoposto inglese nell’arco del campionato in corso.

Dove l’equazione high downforce/low drag era importante, come ad esempio a Silverstone e a Suzuka, l’auto di Silverstone ha sempre riscontrato criticità inerenti al bilanciamento “offrendo” netti cali di performance anche nelle sezioni guidate, generati dalle configurazioni aerodinamiche eccessivamente scariche che venivano impiegate per compensare le basse velocità di punta.


Aston Martin: la preview tecnica di Losail

Aston Martin si approccia al Gran Premio del Qatar edizione 2023 con un cauto ottimismo. La pista potrebbe essere considerata uno dei abbastanza congeniale all’AMR23. Almeno se facciamo memoria tra quelli rimasti prima che la campagna agonistica attuale vada in pensione. La pista qatariota è classificata come tracciato da medio/alto carico aerodinamico, dove Aston Martin riesce a esprimersi al meglio.

Sebbene gli eccellenti livelli di competitività mostrati nella prima metà dell’annata siano in questo momento lontani, le vetture inglesi hanno mostrato qualche lampo, in determinate condizioni, come per esempio è avvenuto a Zandvoort. Sarà interessante capire, tenendo in considerazione tutti i fattori menzionati, che tipo di specifica utilizzeranno al retrotreno.

Aston Martin AMR23
Vista aerea del Losail International Circuit, disegnato nei pressi di Doha, nello stato del Qatar

La configurazione ad medio/alto carico, magari abbinata a una beam wing capace di fornire spinta verticale al retrotreno, dovrebbe scongiurare le suddette problematiche relative al bilanciamento aerodinamico della monoposto, con l’AMR23 che ha sofferto le messe a punto più scariche per massimizzare le top speed a discapito delle sezioni guidate.

Analizzando il tracciato mediorientale il T1 potrebbe essere quello più critico per l’Aston Martin, dato che la vettura britannica ha sempre pagato un certo gap velocistico medio (8/10 km/h) rispetto alla Red Bull RB19, anche col DRS aperto. Tuttavia le altre aree di Losail andranno ad esaltare i punti di forza dell’AMR23: capacità nella generazione del carico, precisione in inserimento e stabilità al retrotreno.

Il T2 e il T3 sono sezioni guidate e altamente selettive, data la presenza in successione di curve e cambi di direzione. Variano angoli, ampiezze del raggio e la velocità di percorrenza delle curve. Le 13 pieghe curve complessive di questi due settori devono essere ottimizzati dagli alfieri Aston Martin, per trovare il corretto punto di lavoro della vettura e offrire la migliore versione di se.


Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Aston Martin F1 Team

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