lunedì, Aprile 29, 2024

Ferrari: un podio insperato non cancella le strategie disastrose

Domenica di sofferenza doveva essere, domenica di sofferenza è stata. La Ferrari ha lottato con il degrado delle gomme e ne è uscita sostanzialmente sconfitta. La SF-23 continua ad essere una vettura poco avvezza a cavarsela in gara. Se a questo si abbinano strategie che rasentano la follia i margini per far bene si assottigliano fino a sparire. 

Lo avevamo anticipato nella nostra preview: la sosta singola non era premiante, un azzardo che le analisi non favorivano. Il muretto Ferrari, quasi in spregio del buon senso, imposta con Leclerc una tattica ad un solo stop che alla fine porta ad un magrissimo sesto posto. 

La squalifica per un’irregolarità riscontrata nel pattino usurato oltre il consentito sulla Rossa n°16 quasi va a nascondere un mezzo disastro mitigato parzialmente dal podio conquistato da Carlos Sainz – che di pit stop ne ha fatti due – giunto per la non validazione del secondo posto di Lewis Hamilton, il grande beffato del GP degli Stati Uniti

Ferrari: con Leclerc compiuto un disastro strategico

Alla fine della giornata la Ferrari si trova anche a recuperare qualche punto in chiave iridata e per come si erano messe le cose è grasso che cola. Se Sainz può dirsi soddisfatto, Leclerc è nero nell’umore e non lo nasconde una volta sceso dall’auto. “Non possiamo nascondere che oggi l’unica sosta in gara sia stata una strategia sbagliata. Dobbiamo guardare i nostri numeri, perché quelli che avevamo davano le due strategie molto simili. Invece non è stato così perché ho fatto una gran fatica“.

Ferrari
Un perplesso e deluso Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) al termine del GP degli Stati Uniti 2023

Se guardiamo il degrado della Hard è stato buono. Però la strategia a due soste era la migliore oggi“. E infatti Carlos ne ha approfittato passando il compagno nella fase finale della gara: “Sul momento non ho capito per quale motivo avessi dovuto lasciar passare Carlos. Ma poi mi hanno spiegato che c’era Perez che stava arrivando alle sue spalle. Capisco che era necessario proteggerlo in quella situazione e non fargli perdere tempo con me. Non sono arrabbiato per quella situazione, sono deluso per la strategia“.

Frédéric Vasseur non cerca alibi e ammette senza riserve che con la vettura n°16 è stato fatto un mezzo disastro in termini di scelta tattica. Il muretto Ferrari continua ad essere l’anello debole del team e gli interventi fatti in inverno sul personale di riferimento non hanno invertito la rotta. “Di sicuro abbiamo rimpianti, quando parti in pole non puoi essere contento di un quarto e un sesto posto“, ha ammesso il team principal alla fine di 56 durissimi giri. 

Con Leclerc abbiamo perseguito la direzione di una sola sosta e non è stata la scelta giusta. Abbiamo rovinato la sua gara con la strategia. Abbiamo deciso tutto prima della gara, non abbiamo preso la decisione di fare una sosta sola all’improvviso. Probabilmente i numeri che avevamo non erano i migliori, perché tutti gli altri hanno deciso di fare due pit stop e noi non lo abbiamo fatto. Quindi dobbiamo migliorare su questo aspetto, sulle previsioni di gara“.

Vasseur, smentendo quanto aveva appena dichiarato, ha ammesso che l’opzione sosta singola si è rafforzata con lo svolgersi dell’evento. Questo passaggio è emblematico: “Se consideriamo che eravamo tra una e due soste durante il primo stint è proprio lì che abbiamo sbagliato. Avremmo dovuto avere una strategia chiara e probabilmente lì eravamo indecisi tra l’una e l’altra e abbiamo fatto la scelta sbagliata“. Quindi non v’era tutta questa certezza di andare sul singolo stop…

Sicuramente è sempre più semplice fare la strategia di gara a posteriori ed è vero che ieri Charles aveva detto di avere avuto dei problemi di degrado con le gomme, ma aveva anche detto di poter fare un lavoro migliore oggi e così è stato. La strategia non è stata buona, ma la gestione delle gomme è andata bene pur in condizioni non semplici“.

Così ha chiuso Vasseur provando a vedere qualcosa di buono in una gara poi vanificata dal controllo al pattino dal quale è scaturita la squalifica per Leclerc che vede il compagno di squadra prendere il largo in classifica.

Ferrari
Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari)

Sainz, autore di una gara lineare senza piani tattici cervellotici, ottiene un inatteso podio che sa di premio dopo due giorni difficili. “Sono contento. Se ieri mi avessero detto che, dopo aver faticato contro le McLaren e le Mercedes nella sprint, avremmo lottato con loro, sarei rimasto contento. Mi è sembrata una buona gara. Ho fatto una buona partenza ma nel primo stint penso di essere stato troppo ottimista nel tentativo di rimanere nel DRS di Max e Lewis”.

Avendo provato a rimanere dietro di loro in zona DRS ho distrutto le mie gomme anteriori, il che mi ha spinto su una strategia a due soste. La tattica con due pit stop però ha funzionato bene, negli altri due stint ho potuto gestire bene le gomme, ho fatto il mio passo con la media e la hard, provando anche a recuperare su Lando”.

Dalla parte evidenziata in grassetto si evince che anche sulla monoposto n°55 la scelta della sosta singola era stata presa in considerazione. Carlos si è “salvato” per la sua aggressività nel primo stint che di fatto ha rovinato presto gli pneumatici.

“Più di così non si poteva fare, abbiamo fatto tutte le scelte giuste, mostrando un buon passo nel secondo e nel terzo stint. Alla fine abbiamo concluso vicino a un podio che ieri sembrava molto difficile”. Qualche ora dopo il terzo gradino si sarebbe addirittura concretizzato.

Ferrari SF-23
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23

Ferrari esce dal weekend di Austin rosicchiando qualche punto alla Mercedes (22 sono le lunghezze di distacco tra le due squadre, ndr). Un ottimo risultato visto come si erano messe le cose. Ma in termini prestazionali la SF-23 è stata deludente visto che si è dimostrata la quarta forza in pista. Serve un immediato cambio di rotta perché tra cinque giorni il Circus è di scena a Città del Messico e la settimana successiva a San Paolo del Brasile. Due gare da svolgersi in altura con le power unit e la veste aerodinamica sottoposte a stress da carenza di ossigeno. 

Ferrari deve serrare i ranghi e fare cose normali evitando “colpi di genio” che nei fatti diventano autogol clamorosi. Non ci si soffermi sulla classifica, si osservino gli andamenti del weekend per evitare che McLaren, staccata di ottanta punti, compia il clamoroso recupero. Operazione difficile con quattro gran premi da disputare ma non impossibile se la Ferrari è quella vista ieri.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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