sabato, Luglio 27, 2024

Ferrari SF-23, nuovo paradigma operativo: previsto ulteriore sviluppo e apprendimento

Charles Leclerc guida la Ferrari SF-23. In più occasioni, espresso pieno sostegno al lavoro di “ricostruzione” di Frederic Vasseur. Seppur con una vittoria, per ora l’unica che ha interrotto il dominio Red Bull nel 2023, la SF-23 è stata una monoposto concettualmente sbagliata (una delle tante degli ultimi 10 anni). Tuttavia va anche detto che un punto significativo rispetto allo scorso anno è stato raggiunto, rovesciando sostanzialmente l’impostazione dell’ex team principal Mattia Binotto.

Parliamo del congelamento degli sviluppi sulla F1-75 per concentrarsi sulla SF-23, tanto che la vettura di quest’anno pur, come si diceva, sbagliata e non all’altezza delle aspirazioni di Maranello, non è stata bloccata nello sviluppo ma si è continuato ad insistere su essa. Nella logica di comprenderla meglio e, quindi, evitare gli errori per la prossima monoposto del 2024.

E dunque, la prossima campagna agonistica di F1 si attesta già come vero e proprio “spartiacque” per la stessa Scuderia Ferrari. Sarà la prima monoposto sotto la guida di un nuovo capo delle operazioni del reparto sportivo, Vasseur appunto, che seguirà concetti molto più simili alla cannibale RB19 e dovrà essere molto più competitiva della SF-23. Un conto è proclamarlo, un conto è riuscirci però.


Ferrari SF-23: Charles Leclerc non ha dubbi sul futuro della rossa

Da questo punto di vista, è interessante notare come Charles Leclerc stia agendo fuori dalla pista. In molti lo hanno dipinto come nervoso (e lo sarà stato sicuramente visti i limiti della monoposto), altri disamorato e pronto a nuove avventure (uno come lui lo fa il mercato, non lo subisce). In realtà di recente è emersa la sua figura da uomo-squadra, elemento che infonde tanta sicurezza e stabilità al tutto quanto il team. E Dio solo sa quanto si abbia bisogno di stabilità e serenità in Ferrari.

In una recente intervista, proprio a margine del Gran Premio del Giappone, il monegasco sembra muoversi nella direzione appena sintetizzata, tanto da non usare giri di parole. Charles ribadisce che la sua fiducia verso Frederic è sempre stata e resta al 100%, sia per quanto concerne il suo lavoro attuale, sia per i programmi futuri a lungo termine, convinto che la direzione intrapresa sia corretta, malgrado, ovviamente, ci sia ancora bisogno di tempo.

Ferrari SF-23
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 – Fp3 – Gp Giappone 2023

Il talento della Ferrari aggiunge altre considerazioni. Sostiene che ci siano cambiamenti che si possono fare nel breve termine mentre altri dove ci vorrà decisamente più tempo. Proprio per questa ragione, nonostante parecchia pazienza dovrà essere messa in conto, Charles non nutre alcun dubbio che tutti i provvedimenti vadano nella giusta direzione. Sulle prospettive per il futuro Leclerc è molto carico. Lo dimostra non vedendo l’ora che arrivi il prossimo anno, ma allo stesso tempo, considerando quello che insieme alla squadra ha imparato durante l’annata in corso, si definisce davvero entusiasta di essere di nuovo in pista e testare cose nuove per sperare di saperne sempre di più.

Ma l’aspetto forse più importante, che a mio parere si deve rimarcare, è proprio il cambiamento di paradigma operativo. Usare la SF-23 ed evolverla, imparare da essa. Spiega infatti il pilota ferrarista che in termini di risultati le prossime gare potrebbero non essere così eccitanti come l’anno scorso, ma in termini di sviluppo e apprendimento ci saranno molte cose previste, non solo aggiornamenti. Per questo si punta ad imparare quanto più possibile nei restanti 6 round iridati in prospettiva 2024.

D’altronde il progetto del prossimo anno è molto diverso dall’auto di quest’anno, e tutto il know how racimolato durante gli ultimi mesi è proprio quello che ci voleva. Si tratta di una scelta quanto mai azzeccata a differenza del passato. In F1 più si apprende e meglio si potranno definire i dettagli futuri. E’ l’auspicio di tanti tifosi. Non solo e non necessariamente ferraristi. Perché avere più protagonisti che lottano per la vittoria finale è il toccasana di ogni sport.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari

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