mercoledì, Maggio 15, 2024

Mercedes invoca modifiche regolamentari: c’è anche il placet di Verstappen

E’ la vigilia del Gran Premio del Messico, sembra la prosecuzione senza fine di quello degli Stati Uniti. La conferenza stampa piloti del giovedì si è retta su quel che è stato domenica scorsa. L’argomento caldo e che ha tenuto banco è stata la squalifica delle vetture di Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Ovvio che i piloti Mercedes non potessero non far parte del coro. 

Come sono andate le cose la settimana scorsa è una vicenda nota. Quel che sta nascendo è una sorta di movimento trasversale che invoca a gran voce alcuni cambi nel sistema della Sprint Race in modo da evitare che alcune squadre possano incappare in topiche come quelle commesse in Texas

La mancanza di tempo è il nemico della corretta messa a punto dei mezzi, una falla da sistemare una volta e per tutte. Anche perché, in accordo con quanto sostenuto dal sette volte iridato, è forte il sospetto che alla fine delle operazioni statunitense fossero più di due le vetture potenzialmente irregolari.

Sul banco degli imputati, ne abbiamo discusso in un focus recente, è anche il meccanismo del controllo a campione che quest’anno ha visto spesso protagoniste Mercedes e Ferrari con cinque test random a testa rispetto, ad esempio, ai soli due di Red Bull e McLaren, al singolo della Aston Martin e allo zero per AlphaTauri e Williams. Chiaro che in Mercedes si sia usato il Gp del COTA per imparare e non ripetere certi errori, ma è una modifica del contesto operativo ciò che viene richiesta a gran voce. Con qualche alleato a sorpresa. 

Mercedes
Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Usa 2023

Mercedes invoca una modifica regolamentare nel sistema dei controlli post gara

Hamilton ha affermato che a suo avviso diverse altre auto hanno violato i regolamenti tecnici ed erano illegali dopo il Gran Premio degli Stati Uniti. Lewis, vestendosi da statistico, ha ravvisato che il 50% del campione non ha superato il controllo; cosa che ha alimentato l’idea che alcune monoposto erano in condizioni d’illegalità e che l’abbiano fatta franca solo per una falla nelle metodologie di verifica.  

La FIA, nei giorni scorsi, aveva fatto presente che un controllo a tappeto era impossibile per mancanze di risorse e di uomini. Place de la Concorde ha liquidato così la cosa, ma i piloti chiedono ben altri provvedimenti. Il pilota britannico ha pertanto chiesto una modifica dei regolamenti.

Ho sentito da diverse fonti che c’erano molte altre auto illegali, ma non sono state testate, quindi l’hanno fatta franca”. Questo l’esordio bomba di Hamilton che poi ha argomentato: “Corro in F1 da 16 anni, ci sono stati momenti in cui ci sono stati molti altri scenari come questo in cui alcune persone l’hanno fatta franca e altre sono state semplicemente sfortunate a essere state testate“.

Il dito è puntato contro il corpus normativo che nel weekend sprint diventa particolarmente afflittivo visto che le vetture non si possono toccare dopo la prima e unica sessione di libere considerando che già al venerdì pomeriggio è tempo di qualifiche, quindi di turni ufficiali. Il trentottenne di Stevenage ha pertanto chiesto di rivedere quella particolare sezione di regolamento che è incompatibile col fine settimana sprint.

Mercedes
Lewis Hamilton (Mercedes AMG) in conferenza stampa, stagione 2023

In definitiva, c’è bisogno di una struttura migliore. Bisogna assicurarsi che il regolamento sia equo e uniforme su tutta la linea. Non abbiamo mai avuto questo problema ad Austin prima d’ora. E’ stato solo perché dovevamo fare anche una gara sprint”. Lewis – e non è il solo – si lamenta del fatto che sia impossibile determinare il giusto assetto su una pista sconnessa come quella del Circuit of the Americas in un’ora in cui, tra le altre cose, si deve anche lottare con un asfalto molto green che non offre indicazioni coerenti. 

Questa è davvero l’unica ragione per cui ci sono stati errori. È successo solo perché è così accidentato e alcune auto hanno una qualità di guida migliore di altre. Basta guardare i movimenti della testa di Charles e quelli della mia quando siamo in macchina. Abbiamo fatto una brutta corsa, le nostre teste hanno sbattuto parecchio perché le auto hanno colpito col pattino“.


George Russell, meno duro del compagno di squadra, ha parimenti sottolineato che il GP degli Stati Uniti offriva sfide molto dure e che col poco tempo a disposizione è stato tutto più complesso e negativamente condizionante. “Ovviamente, con l’unica sessione di Austin, abbiamo fatto tutti i controlli standard dopo le FP1 e il pannello sembrava assolutamente a posto. Quindi non c’era motivo di apportare modifiche dopo la sessione di prove, ma ovviamente ci siamo sbagliati“.

George, in ogni caso, non s’aspetta che il team incappi nelle stesse difficoltà all’autodromo Hermanos Rodriguez ritenendo che la W14 non sarà costretta a girare ad altezze maggiori di quelle previste nelle analisi simulative: “Penso che il tracciato sia molto diverso. Mi aspetto che la natura di questo circuito sia più conservativa e con le tre sessioni di prove non prevedo alcun problema”. 


Mercedes: arriva l’endorsement di Max Verstappen circa le modifiche normative

In quest’ultimo scorcio di campionato resta un solo weekend sprint da disputare, ossia quello del Brasile della prossima settimana. Nulla probabilmente verrà fatto prima che il Circus si sposti a Interlagos, ma le riflessioni sono in corso. Anche perché le lamentazioni giungono pure da chi non ha incontrato problemi ed ha vinto il mondiale con molte gare d’anticipo. Verstappen, quasi a solidarizzare con Hamilton e Leclerc, ha sottolineato come Mercedes e Ferrari abbiano agito in buona fede.

Verstappen
Max Verstappen, Oracle Red Bull Racing

Nessuno cerca di farlo apposta – ha detto l’olandese riferendosi alle squalifiche dei colleghi – ma a causa del formato Sprint hai solo una sessione di prove libere per fissare tutto. Una volta che sei nel posto sbagliato con il set-up non c’è niente che tu possa fare; l’unica cosa su cui puoi agire è sulla pressione delle gomme, ma così rischi di guidare con pneumatici a palloncino”.

Il problema è che è semplicemente impossibile controllare tutto, ma il processo di pensiero di ogni team è che nessuno vuole essere illegale, nessuno imposta la macchina per essere fuori norma. Non puoi controllare ogni auto per ogni singola parte, altrimenti abbiamo bisogno di 100 persone in più per fare questo tipo di cose, ma penso che l’unica cosa sia che se controlli un’auto, ed è illegale, dovresti controllare anche le altre”.

Il quadro è questo, la palla passa ora alla FIA che, se non ha l’obbligo di modificare le norme, ha quanto meno la necessità di rendere il processo di verifica più coerente con una Formula Uno che va cambiando nei meccanismi. E’ obbligatorio adeguarsi, ormai è chiaro a tutti.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team, Oracle Red Bull Racing

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