sabato, Luglio 27, 2024

Gp Las Vegas 2023: le ragioni tecniche della vittoria Red Bull sulla Ferrari SF-23

La Ferrari SF-23 perde ancora. Il Gran Premio di Las Vegas ha stupito tutti dopo lo spettacolo offerto nella gara notturna. Lo scetticismo e le varie critiche scagliate verso la F1 all’inizio del weekend, dopo lo sfortunato incidente del tombino sembrano essersi leggermente acquietate, lasciando spazio ai positivi commenti sulla gara. La diciottesima vittoria stagionale di Max Verstappen che ha ora eguagliato a quota 53 Sebastian Vettel, è forse stata una delle più sudate della stagione.

Il tutto si deve alla grande competitività della Ferrari di Charles Leclerc sommata alle varie investigazioni alle quale l’olandese è stato sottoposto, ben tre. Il monegasco esce sconfitto dopo la pole di sabato, ma comunque secondo dopo una maestosa manovra su Perez all’ultimo giro. Sebbene Checo concluda la gara in terza posizione, i 15 punti racimolati li assicurano a livello matematico il secondo posto nel mondiale piloti.

Ferrari SF-23
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) riceve il “premio” Pirelli per la pole conquistata a Las Vegas dall’attore e pilota statunitense Patrick Dempsey

Lo scritto odierno “pretende” ripercorrere a livello tecnico il ventunesimo appuntamento iridato della campagna agonistica 2023. Parliamo di un focus dedicato ai primi tre classificati cercando di capire come le varie strategie, scelte di assetto e abilità dei piloti abbiano determinato il risultato finale del Gran Premio di Las Vegas.


Ferrari SF-23: andamento e strategia della numero 16 a Las Vegas

Pronti via e allo start Charles perde la leadership della corsa a favore di Max. Il talento di Hasselt in curva 1 spinge totalmente fuori pista Leclerc. Furibondo, il monegasco si apre in radio reclamando la restituzione della prima piazza, o quantomeno una sanzione per l’olandese. Dopo un’investigazione durata il tempo di sei giri, il verdetto arriva e 5 secondi vengono comminati al pilota della Red Bull.

Nel mentre, Perez, partito undicesimo, si ritrova intrappolato nel caos delle retrovie, rimediando anche alcuni danni all’ala anteriore. Visti i numerosi detriti in pista viene esposta Virtual Safety Car. La gara stenta a decollare in termini di ritmo, dato che il crash di Lando Norris causa l’uscita della Safety Car. Il messicano della Red Bull sfrutta per cambiare ala e gomme, montando degli pneumatici Hard nuovi. Solo al giro 7 si può iniziare a guardare seriamente il cronometro.

Dapprima Verstappen “scava” un leggero solco su Leclerc, che raggiunge il proprio apice attorno ai 2,4 secondi. Di lì in poi, la RB19 comincia a mostrare graining alle gomme anteriori, determinando un rallentamento del passo e consentendo a Charles di riavvicinarsi, tanto che al giro 17 il ferrarista rimette le proprie ruote davanti alla macchina numero 33 che a quel punto viene richiamata ai box da Lambiase.

Ferrari SF-23
il sorpasso di Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) ai danni di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Gp Las Vegas 2023

Leclerc, d’accordo con il suo muretto estende lo stint di altri cinque giri visto la buona gestione degli pneumatici Medium che la sua Ferrari SF-23 li consente. Pertanto al termine di questa prima parte della gara possiamo già valutare l’andamento dei tempi dei due piloti presi in esame:

PASSO MEDIO LECLERC – 1° STINT 1 (M): 1:39.170

PASSO MEDIO VERSTAPPEN – 1° STINT (M): 1:39.422 (+0.252 s/lap)

La discrepanza di due decimi e mezzo al giro è stata principalmente determinata dal graining degli ultimi 4 giri del primo stint di Max. In quel lasso di tempo i suoi crono hanno subito un’impennata di quasi 0.7s. Visti i 5 secondi aggiuntivi per la sanzione “appioppata” dalla direzione gare per la mossa su Leclerc in partenza, Verstappen esce dai box in undicesima posizione dietro a Russell. Nel mentre Perez si ritrova al comando, avendo effettuato la sosta prima di tutti.

Tuttavia la sua leadership è solo virtuale, dato che per forza di cose deve effettuare un’ulteriore pit stop. Motivo per il quale solo una Safety Car potrebbe rimetterlo in sequenza con gli altri piloti di testa. Per sua fortuna l’ipotesi paventata arriva al giro 26 in seguito al contatto tra Russell e Verstappen (investigati senza poi esser puniti) per ripulire la pista dai detriti. Una chance che capita nel momento migliore per Perez e in quello peggiore per Charles.

Il messicano si ferma per montare nuove coperture Hard, mentre Leclerc, fermatosi appena cinque giri prima resta in pista, ritornando però in prima posizione. Nel mentre Verstappen coglie anch’egli la palla al balzo, imbocca la corsia dei box uscendo con un set di Pirelli a banda bianca nuovo di pacca senza cambiare l’ala anteriore danneggiata. Sino a quel punto non si era vista la vera performance della mirabolante RB19.

Tuttavia, appena ripresa la gara, si è presto constatata la superiorità Red Bull nei confronti Ferrari, a parità di compound, sia nel warm up, da sempre un problema critico e cronico della SF-23, che in termini di prestazione pura. Il sorpasso diventa così una questione di tempo. Max prende la vetta al giro 37 e Perez si issa al secondo posto sei giri più tardi complice un lungo di Charles nel T3.

Ferrari SF-23
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) svernicia Sergio Perez (Oracle red Bull Racing) all’ultimo giro del Gran Premio di Las Vegas 2023

Leclerc però non molla affatto il colpo e all’ultimo giro della corsa, tramite una staccata al limite e chirurgica sorprende “l’addormentato” Checo che, non aspettando la mossa del ferrarista, viene beffato proprio agli ultimi giri della gara. Come risultato la numero 16 taglia il traguardo in second posizione appena 0.177s davanti alla RB19 dell’ex Racing Point. Osservando i dati dell’ultimo stint sulle Hard, si evince come Red Bull avesse un vantaggio seppur non marcatissimo sulla rossa:

PASSO MEDIO LECLERC – STINT 2 (H): 1:36.870 (+0.263 s/lap)

PASSO MEDIO VERSTAPPEN – STINT 3 (H): 1:36.607

PASSO MEDIO PEREZ – STINT 3 (H): 1:36.836 (+0.229 s/lap)


Gp Las Vegas 2023: la Ferrari SF-23 perde ancora “grazie” a diversi aspetti

A cosa è imputabile questa leggera superiorità della Red Bull? La risposta si cerca anzitutto nelle caratteristiche intrinseche delle monoposto. Sappiamo ormai molto bene che la RB19, dotata di un ottimo carico e bilanciamento, non ha problemi ad “accendere” le varie mescole, mentre Ferrari soffre il warm up della gomma, problema esacerbato a serbatoi pieni con mescole più dure. Se a tale aspetto si aggiungono delle temperature di aria e asfalto basse di riflesso le difficoltà vengono accentuate.

Per di più il timing sfavorevole della Safety Car ha determinato un crollo repentino delle temperature che, a maggior ragione, ha reso ancor più difficile immettere energie sulle coperture ri-portandole nella corretta finestra di funzionamento. Per il resto una risposta più legata al set up può esser la seguente: dopo le Fp3, il Cavallino Rampante ha deliberato una specifica di ala posteriore con livelli di carico assimilabili a Monza. L’obiettivo mirava a massimizzare la EOSS (End of Straight Speed) a discapito delle velocità in curva.

La gomma gialla, più duttile per natura e meno incline a sottosterzo ha dato ottime risposte sulle SF-23, “coprendo” sostanzialmente il carico mancante dato dall’ala più scarica. Charles il passo di Max lo teneva anche bene e come abbia detto Red Bull ha mostrato segni di graining prima della rossa. Fattore che sottolinea che con le Pirelli C4 (medium), la vettura italiana era ottimamente bilanciata. Non appena si è passati alla gomma C3 (hard) però, la minore aderenza fornita e il carico più basso hanno determinato un passo più lento.

Ferrari SF-23
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) alza il trofeo sul podio del Gran Premio di Las Vegas edizione 2023

In tutto questo è lecito chiedersi se la vittoria fosse alla portata della Ferrari a Las Vegas: il condizionale è d’obbligo, ma visti i tempi sul giro e il degrado gomme, la seconda posizione era probabilmente il massimo che Leclerc poteva raggiungere. Le chance di successo sono leggermente aumentate in seguito alla penalità inflitta a Max che ha rallentato l’inesorabile cavalcata verso la vittoria.

Come detto la presenza di Bernd Mayländer a metà gara ha indubbiamente stroncato le speranze di Charles, il quale si è ritrovato solo contro l’attacco a due punte della Red Bull. Sotto questo aspetto se la FIA avesse scontato la penalità per la sostituzione della centralina sulle vettura numero 55 di Sainz, la doppia opposizione della Ferrari verso la squadra di Milton Keynes avrebbe determinato tutt’altro scenario. Peccato…


Autori: Andrea Mauri – howf1works –  Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari F1TV

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