martedì, Maggio 14, 2024

Ferrari punta sulla stabilità. Per qualcuno gli sforzi non bastano

Salvare il salvabile. Questo l’approccio della Ferrari nell’analizzare il campionato del mondo che, al di là della sporadica vittoria di Singapore, è stato un dribblare continuo tra difficoltà che durante l’inverno scorso non erano state messe in conto ritenendo il 2023 l’anno del rilancio definitivo. In GeS, a partire da Frédéric Vasseur, nessuno intende gettare il bambino con l’acqua sporca e quindi si sta provando a valutare se i punti di forza (pochi) emersi in nove mesi di gare possano essere la base su cui costruire un futuro più solido. 

Quindi, persino in una stagione deludente e nella quale non sono stati segnati gli obiettivi minimi stabiliti a inizio anno, c’è qualcosa che la Ferrari può prendere come valore positivo su cui lavorare. Quello assoluto è rappresentato dall’aver reagito alla crisi tecnica che avviluppava la squadra prima dell’estate. Dopo la pausa il gap dalla seconda posizione superava i settanta punti; in metà campionato il Cavallino Rampante è stato in grado di recuperare quasi tutto il disavanzo dalla Mercedes.

Ferrari
Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)

Se l’aggancio non si è compiuto è causa di certi dettagli che non hanno ben funzionato e che l’anno prossimo si punta a stabilizzare. Vasseur, dopo l’epilogo di Abu Dhabi, ha definito il manifesto programmatico per il futuro imminente: “Non dovremo stravolgere tutto nel 2024 quando siamo tre – quattro decimi dietro. “

“Nemmeno in Red Bull – ha proseguito il team principal – hanno una bacchetta magica. Stanno semplicemente facendo un lavoro migliore. Noi abbiamo perso parecchi punti a causa dell’affidabilità, delle operazioni in pista e degli impeding. Non dobbiamo concentrarci solo su un’area“.

In Ferrari, pare evidente, non si sono concentrati sui risultati finali poco brillanti, bensì sul percorso fatto per uscire da una fase in cui la SF-23 sembrava essere la quarta forza del campionato per diventare, in certe circostanze la seconda. Non è il traguardo, bensì il cammino a infondere fiducia nell’ambiente italiano. Basta questo per immaginare un 2024 di rosee speranze? C’è chi non la pensa così.

Pareri che, seppur leciti, restano pur sempre opinioni. Vanno riportati, eventualmente discussi, ma mai presi come verità oggettive su cui basare sentenze inappellabili. Christian Danner – ex pilota tedesco con 36 partenze all’attivo in F1, ha espresso la sua idea circa il Cavallino Rampante. E non è stato affatto tenero: 

La Ferrari è ancora una volta un caso, con molti punti interrogativi. Le loro prestazioni sono state molto incostanti. Sono lontani dalla stabilità di cui la squadra ha bisogno per avere una macchina che funzioni subito. Frédéric Vasseur deve fare un lavoro enorme e non so come intenda risolvere la questione in termini di personale. Dal punto di vista organizzativo credo possa farcela, da quello tecnico non lo so”.

Ferrari
Frederic Vasseur, team principal della storica Scuderia Ferrari

Ferrari: scetticismo derivante dal passato recente

Forse è la storia recente a far nascere delle perplessità. In effetti Maranello non si è contraddistinta, negli ultimi tempi, per scelte lineari. L’umoralità ha spesso prevalso ma sembra che la rotta sia stata invertita con l’amministrazione Vasseur che ha il solido supporto (per ora) di Benedetto Vigna e soprattutto di John Elkann che delle cose rosse sembra interessarsi più di quanto non si verificasse in passato. Meglio tardi che mai… 

La storica franchigia modenese dovrà provare a presentarsi come il primo soggetto in grado di duellare con la Red Bull. Aston Martin si è afflosciata strada facendo, restano McLaren e Mercedes come probabili competitor più vicini. Se Woking ha mostrato una crescita prorompente, non altrettanto si può dire per la squadra anglotedesca che, pur avendo chiuso davanti alla Ferrari (per solo tre lunghezze) ha visto erodere un vantaggio di oltre 70 punti dalla ripresa della pause stiva. 

Un segnale inequivocabile che Danner legge come un indizio che le cose possano continuare su una china negativa anche l’anno prossimo. “All’inizio avevano commesso un errore fondamentale: presentarsi ancora con il vecchio concetto di vettura – ha spiegato l’ex pilota a sport.de E’ stata una decisione catastrofica. Non capisco come sia potuto accadere. Il nuovo concetto è stato un po’ meno tossico, ma nemmeno più veloce”.

Mercedes
George Russell (Mercedes AMG F1) infila alla Source Lando Norris (McLaren) – GP Belgio 2023

Danner teme che chi ha preso decisioni così palesemente errate vedendosi superare, nei fatti, anche dalla McLaren (un team cliente) in termini prestazionali possa indicare che la squadra ha smarrito a lucidità: “Se può farcela la McLaren, deve farlo anche la Mercedes. Sono stati una grande delusione”.

Proprio in virtù di queste difficoltà, Ferrari ha l’opportunità di incunearsi in una sorta di vuoto che si potrebbe creare alle spalle della Red Bull che, senza lasciarsi trasportare da vane illusioni, resta la squadra più accreditata per imporsi anche nel 2024 e forse nel 2025, ossia negli ultimi due campionati in cui vigerà l’attuale contesto normativo. Vero è, tecnicamente parlando, che le vetture tendono a convergere, ma è di certo più complesso replicare il modello organizzativo impostato da Milton Keynes che si fonda su una longevità eccezionale per uno sport veloce nei cambiamenti come la F1.

I timori di Danner, pertanto, non sono campati in aria anche se Vasseur e gli uomini che controlla sono persuasi di aver compreso le difficoltà incontrate nella stagione 2023 che è stata una grande palestra in vista di un mondiale a 24 gare che sarà il più lungo e intenso della storia della F1. Ferrari vuole partire con un mezzo valido e, come fatto quest’anno, crescere durante l’anno per essere una spina nel fianco della Red Bull. Con buona pace di chi crede che non ci sarà storia.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG F1 Team

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