mercoledì, Ottobre 9, 2024

Pressione elevata e difficoltà operative: la Ferrari vista dall’Inghilterra

Il 2023 della Ferrari non entrerà nella storia e la singola vittoria ottenuta da Carlos Sainz non può essere considerata un elemento che salva la stagione. Maranello, dopo gli annunci roboanti del 14 febbraio, data in cui la SF-23 venne rivelata al mondo, ha condotto un anno che sa di mezzo flop visto che la distanza dalla Red Bull rispetto al 2022 si allargata in maniera preoccupante e considerando che è stata persa anche una posizione in classifica in favore di una Mercedes non apparsa affatto in forma.

Nell’anno della rivoluzione della Gestione Sportiva c’era forse da aspettarselo. Che servisse del tempo era cosa chiara. Chi oggi si duole e sbraita per una Ferrari che non s’impone alla concorrenza ha probabilmente smarrito i lumi e forse le basi del ragionamento logico. Roma non fu costruita in un giorno, figurarsi il Cavallino Rampante che vive di dinamiche interne estremamente complesse e opera sotto una pressione mediatica che altrove si sognano.

Ferrari
Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari) – Gp Italia 2023

Frédéric Vasseur ha lasciato la Sauber lanciandosi con entusiasmo in un nuovo cammino professionale. Una sfida affascinante nella quale si celavano insidie che forse non erano state ben calcolate nel momento delle trattative. Il manager di Draveil ha ereditato un carico pressorio enorme che si associa alla frenesia dell’ambiente che smania la vittoria più di ogni altra cosa perdendo lucidità. 

In Ferrari, potenzialmente, c’è tutto per trainare il carrozzone della Formula Uno: soldi, competenza, passione. Manca solo un piccolo grande dettaglio che sovente è stata la causa dei mali rossi: la pazienza. Proprio la brama di fare le cose in fretta è la condanna che inchioda i dirigenti sportivi che hanno preso le redini del puledro rampante. 

Il primo anno per l’ex Sauber non è stata una passeggiata di salute. La ristrutturazione della Gestione Sportiva non è ancora completa e le prestazioni della SF-23 ne hanno risentito, pur essendo un veicolo figlio della vecchia amministrazione. La rossa monoposto le ha prese sonoramente dalla Red Bull, ha per troppo tempo arrancato anche nei riguardi della Aston Martin AMR23, non è stata capace di staccare la deludente Mercedes W14 e, nella seconda metà del campionato, si è fatta più volte battere dalla rediviva McLaren MCL60.

Il professionista francese ha bisogno di tempo ancor prima che di fiducia. Le figure apicali della scuderia italiana erano consapevoli del fatto che il lavoro che doveva affrontare è di portata ciclopica. Aumentare la pressione dopo un anno opaco non avrebbe senso e rischierebbe di rimettere in moto quella pompa tritatutto che ha fagocitato dirigenti, tecnici e piloti imponendo risultati sportivi modesti e vagonate di delusioni.

F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – dopo il ritiro nel Gp di Spagna 2022

Ferrari: pressione asfissiante

Intorno al mondo Ferrari non c’è posatezza di giudizio. Si passa da un estremo all’altro come in una giostra fuori controllo. Forcaioli e attendisti che si agitano nello stesso calderone bollente a creare un mix esplosivo. I narratori che creano più confusione di quella che vedono, spesso a torto, all’interno delle segrete stanze della GeS, un luogo mitico e mitizzato dove, in realtà, altro non si fa che lavorare provando a strutturare sistemi validi per portare Charles Leclerc e Carlos Sainz a vincere in pianta stabile e non a doversi accontentare di trionfi rari e quindi quasi effimeri.  

Che Maranello sia costantemente nel bel mezzo dell’onda pressoria lo ha sottolineato anche Christian Horner, il capo degli assoluti favoriti per il campionato 2024. “La Ferrari è un tipo diverso di squadra, una squadra nazionale. Ne deriva una grande pressione: i media italiani sono assolutamente brutali, scrutano ogni mossa. C’è un’enorme aspettativa. Fred è una persona capace, è un buon condottiero per la Ferrari poiché è un animale da F1”.

La fotografia più lucida di cosa siano la Ferrari e l’ambiente circostante arriva quindi da oltremanica dove, evidentemente, sanno bene come funzionano le cose dalle parti di Maranello. “L’aspettativa per loro sarà molto alta l’anno prossimo“, ha aggiunto il dirigente di Leamington Spa che, in tutta evidenza, non si sottrae dal vantaggioso meccanismo di scaricare altre vagonate di stress su un ambiente già ribollente di suo.

Ferrari
Chris Horner, team principal Oracle Red Bull Racing

Se Vasseur e i suoi sapranno gestire l’emotività e soprattutto se a farlo saranno le figure apicali (John Elkann e Benedetto Vigna) allora la Ferrari potrà posare il primo mattoncino verso un futuro più solido che, chiaramente, passa innanzitutto attraverso il superamento dei limiti tecnici e sportivi (vedasi strategie) che hanno limitato l’azione di Charles Leclerc e di Carlos Sainz e di altri piloti negli anni precedenti.

Costruire la vittoria è un processo lungo che contempla la definizione di molti dettagli. Red Bull ne è prova lampante poiché presenta punti di forza in ogni ambito aziendale. Vasseur lo sa e sta lavorando in quella direzione col supporto convinto della proprietà che, almeno stavolta, non ha individuato dead line assurde.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

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