lunedì, Aprile 29, 2024

McLaren MCL38: elementi deflessi in galleria per ridurre il drag. Power unit più spinta sul push lap

Ieri abbiamo parlato di McLaren a livello generale. La MCL38 sta per nascere e a questo punto, un’analisi più tecnica sul futuro, ci può far capire il lavoro svolto durante l’inverno. Nell’ultima parte della campagna agonistica 2023, la storica scuderia inglese è stata tra le pochissime ad avvicinarsi significativamente alla Red Bull. La vettura di Woking ha ridotto il gap sulla RB19, grazie allo sviluppo portato in pista nella seconda metà della stagione.

A margine di un inizio di mondiale parecchio difficoltoso, i tecnici hanno individuato problemi e carenze della monoposto. Parliamo d soluzioni progettate e simulate tramite i potenti calcolatori. Messe in pista le novità durante l’estate, la MCL60 ha mostrato un notevole miglioramento prestazionale, consentendo Norris e Piastri di lottare per le prime posizioni. McLaren ha pertanto abbandonato l’anonimità arrivando addirittura alla vittoria di una Sprint Race, con l’ottima prestazione del giovane pilota australiano Qatar.

La nostra redazione ha più volte analizzato questo grande step prestazionale, sottolineando a più riprese le motivazioni tecniche dietro questa evoluzione. Aggiornamenti che di fatto sono la base della MCL38, ai quali vanno sommati diversi “aggiustamenti” alla veste aerodinamica studiati durante la pausa invernale. L’obbiettivo mira a cancellare i punti deboli della vettura 2023, per realizzare un ulteriore step in avanti.

Una caratteristica assai positiva presente l’anno scorso riguarda il setup sospensivo. Lo schema pull rod all’avantreno ha iniziato a lavorare molto bene quando sono arrivati gli aggiornamenti. Update sostanziosi al fondo e nella zona dell’undercut, affinamenti sugli end plate dell’ala anteriore, diffusore e per finire l’ala posteriore con il taglio tra il flap mobile ed il main plate. Aggiornamento che hanno permesso al team inglese di trovare una migliore iterazione aero-meccanica, con una vettura più bilanciata e in grado di creare una spinta verticale maggiore.

McLaren MCL38
le McLaren MCL60 di Lando Norris e Oscar Piastri al termine della Sprint Shootout del Qatar 2023

La MCL60 era la migliore, dopo Red Bull, è spesso risultata come vettura migliore nelle curve a medio-alta velocità. Per di più riusciva a difendersi egregiamente nei settori più lenti, dove conta in grip meccanico generato dallo schema sospensivo. In gara la vettura inglese era capace di spingere senza usurare eccessivamente le coperture. Il tutto, specie nelle piste da medio alto carico aerodinamico, garantendo ai propri alfieri la possibilità di raggiungere il podio alle spalle dell’imprendibile Max Verstappen.


McLaren MCL38: nuove mappe generano più potenza, studio dei CPT per migliorare il drag

Power unit e drag: due aspetti che hanno fortemente limitato il rendimento della McLaren lo scorso anno. Questi due elementi sono stati il fulcro del lavoro di sviluppo svolto sulla nuova MCL38, grazie all’ausilio di banchi prova e galleria del vento. Il nuovo wind tunnel disponibile dallo scorso ottobre all’interno del McLaren Technology Center, ha aiutato non poco la scuderia guidata da Andrea Stella, nel tentativo di avvicinarsi quanto più possibile alle prestazioni della Red Bull.

Sfruttare la galleria per migliorare la resistenza all’avanzamento non è un lavoro affatto facile però. I motivi principali di queste difficoltà sono dettati dal regolamento, il quale impone una velocità limitata a 180 km/h e una vettura che a livello di dimensioni può essere al massimo il 60% di quella reale. Per ovviare a questi limiti regolamentari, secondo le info raccolte dalla nostra redazione, la scuderia di Woking ha cercato una continua iterazione tra i test in galleria e le prove effettuate al CFD.

McLaren MCL38
la nuova livrea McLaren che vestirà la MCL38 durante la stagione 2024

Inoltre, grazie a delle analisi strutturali, sappiamo che i tecnici hanno studiato la deflessione degli elementi aerodinamici alle alte velocità, per poi costruirli in scala con forma appunto deflessa. Queste nuove appendici sono state montate sulla vettura test per simulare come l’aria investe la macchina ad alte velocità. Successivamente è stato sfruttato l’alto livello di tecnologia installato nel nuovo tunnel, per effettuare analisi più dettagliate e fedeli tra realtà e simulazione.

Infine è stata effettuata un’analisi comparativa del CPT (Coefficiente di Pressione Totale) su diversi tipi di modelli deflessi a partire da quello che ricalcava la vettura 2023. Sappiamo che gli ingegneri hanno creato una nuova veste aerodinamica capace di garantire una minore resistenza all’avanzamento e un miglior carico. La presentazione della vettura il prossimo 14 Febbraio, ci permetterà di osservare queste modifiche che di fatto differenzieranno la MCL38 dalla monoposto progenitrice.


McLaren MCL38: power unit Mercedes più efficiente sul giro secco

Una delle componenti fondamentali in questa Formula Uno è il motore, elemento capace di far pendere l’ago della bilancia a proprio favore se sfruttata a dovere. McLaren come team cliente si affida alla Mercedes per la fornitura delle unità di potenza forgiate a Brixworth. Le modifiche riguardanti il miglioramento della power unit tedesca saranno difficili da scoprire. Solo la telemetria dei primi appuntamenti iridati sarà in grado di svelare se alcuni provvedimenti relativi all’elettronica alla ricerca di una maggiore efficienza hanno avuto successo.

D’altronde per riuscire a competere con Mercedes, Ferrari e Red Bull, la scuderia britannica deve necessariamente recuperare qualche cavallo motore. Tramite le info da noi raccolte, possiamo dire che durante l’inverno McLaren ha cercato, in collaborazione con i suoi partener tecnici, una miscela olio combustibile migliore. L’intento è quello di usufruire a livello chimico di una combustione più efficace, capace di sviluppare una potenza maggiore. I teutonici hanno inoltre deliberato una mappa motore più spinta e, contestualmente, una configurazione ibrida rivisitata da utilizzare sul giro secco.

McLaren MCL38
la power unit Mercedes che equipaggiava le McLaren MCL60

Solo i test saranno in grado di quantificare a livello cronometrico se McLaren ha saputo svolgere bene i compiti a casa. Tornando all’aerodinamica possiamo dire che qualche dubbio sulle modifiche apportate esiste, in quanto cambiare l’andamento della struttura vorticosa di una auto di F1 e renderla fattuale non è mai semplice, specie se parliamo di rendimento con alto carico di carburante a bordo. La simulazione sulla lunga distanza è quasi impossibile da verificare correttamente tramite i computer, ed è questo uno tra i principali motivi per cui diverse squadre incontrano difficoltà nel gestire le gomma.

La MCL60, come detto in precedenza, vedeva nell’amministrazione delle mescole in gara uno dei punti di forza. L’equilibrio tra una macchina che degrada le coperture rispetto una vettura capace di amministrarle è molto delicato. Nei primi long run durante i pre-season test del Bahrain, capiremo come il nuovo concetto aerodinamico della MCL38 permetterà (o meno) ai piloti di amministrare le coperture. Non ci resta che attendere, insomma, consapevoli che la McLaren MCL38 intende recitare un ruolo importante nel prossimo campionato.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo

Immagini: McLaren F1 Team

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