domenica, Aprile 28, 2024

F1: il talento nella massima categoria non è più una questione di età

Sarà una provocazione ma pensate bene: se Hamilton e Alonso saranno ancora in F1 nel 2026 (ovvio che il primo ci sia, del secondo ancora non sappiamo), sarà la massima categoria dei “vecchietti”. Magari ci fa un pensierino e torna pure Sebastian Vettel. Sì, ma vecchietto a chi? Dunque, vediamo: nel 2026 Lewis avrà 41 anni. L’ex Ferrari Fernando 44. Sebastian 38. E gli altri cominceranno ad avere tutti oltre trent’anni o quasi (Max ne avrà 28). Perez ne avrà 36 (sempre che il “buon” Marko lo faccia sopravvivere ancora a lungo) e il nostro amato Carlos “smooth operator”, 31.

Ma ragazzi, a 44 anni un pilota sarebbe vecchio? Suvvia… avete presente Mario Andretti? Ecco, ho detto tutto. D’altronde, è vero o non è vero che i 50 anni di oggi (lo dico più che altro per farmi coraggio, anche se non so se crederci sino in fondo) sono i 30 di qualche decennio fa? E poi, mica i piloti di F1 sono come noi comuni mortali? Intanto sono atleti in tutto e per tutto. Scordatevi quelli alla James Hunt che dopo essersi sorbiti gli scarichi delle altre monoposto per tutta la gara si accendevano una bella sigaretta, giusto per rilassarsi un pochino e riequilibrare la quantità di ossigeno nei polmoni!

E scordatevi pure le folli ubriacature di un tempo, le notti brave di cui erano quasi sempre protagonisti i piloti fra gli anni sessante e settanta: sesso, droga e rock and roll! I piloti di oggi sono quasi degli asceti e farebbero impallidire pure i monaci tibetani. Sono diventati preda della “sindrome da Ronaldo”. Avete presente: coscettina di pollo, bollito vario, allenamenti come se non ci fosse un domani, magari vegetariani o vegani, poi un po’ di crioterapia e si è come nuovi. Sì, sto scherzando, ma se ci pensate neanche tanto. Voglio dire. I nostri beniamini della F1 fanno allenamenti intensi per rinforzare la muscolatura soprattutto del collo.

F1 Alonso Hamilton
Fernando Alonso (Aston Martin) durante il difficile e faticoso allenamento al collo

In generale hanno un fisico ben allenato e una muscolatura ottima permette una soglia di resistenza maggiore. Lo dicono i medici dello sport che la guida professionale ad alti livelli non ha più le controindicazioni di un tempo. Il vero limite riguarda riflessi, reattività neuro-muscolare e ovviamente la vista. Per quest’ultima non ci sono particolari problemi. Per i riflessi, da almeno un decennio tutti i piloti fanno specifici allenamenti e, non ultimo, anche in questo caso, integratori e diete mirate possono rallentare il normale “decadimento” del nostro corpo. Che non è fatto, purtroppo (o per fortuna), per durare troppo.


F1: Hamilton e Alonso vecchietti? Un par di balle…

Dunque, mentre trepidanti aspettiamo che i ricconi che non vogliono morire trovino una cura per allungarsi la vita (non ci crederete ma stanno investendo miliardi come se fossero noccioline), e a cascata allungarci pure la nostra, possiamo certamente affermare che un pilota a 44 anni non è vecchio, e atleticamente può ben reggere un campionato del mondo di F1. Certo, il campione magari non avrà più la ferocia agonistica e il testosterone matto del ragazzino, che ti porta a rischiare davvero la pelle e amen.

Ma avrà acquisito la prudenza necessaria e soprattutto la visione di gara, che magari prima non aveva, e una sensibilità che avrà affinato ancora meglio per il mezzo meccanico. Se pensate ad altri sport, ad esempio al Tennis, ci sono da un pezzo tennisti “attempati” che allungano a dismisura la loro carriera agonistica arricchendo la già folta personale sala degli allori. D’altronde, nel mondo occidentale l’età media avanza ovunque (anche perché si fanno pochi figli) si è più longevi, meglio alimentati e meglio curati… e dunque perché in F1 una gallina vecchia non dovrebbe fare un buon brodo?

F1 Alonso Hamilton
Fernando Alonso (Aston Martin) – Lewis Hamilton (Mercedes AG F1 Team) – stagione 2024

E poi, se i giovani sono come il “buon” George Russell, pilota britannico erede del trono del sette volte campione del mondo di F1 e vice presidente della GPDA (Grand Prix Drivers’ Association), che brilla per la sua assenza di proposte in tutte le decisioni importanti che riguardano i colleghi che dovrebbe rappresentare, magari due o tre “senatori” tipo Fernando Alonso o Lewis Hamilton non fanno male alla massima categoria del motorsport. Non credete!? Voi che ne pensate? Fateci sapere se vi va…


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Mercedes AMG F1 Team Aston Martin

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