Formula 1

Ferrari non ottimizza: sprecata un’altra pole alla portata della SF-24

Ferrari poteva fare decisamente meglio con la SF-24. Sebbene i “due Carlo” avevano tra le mani la possibilità di centrare la partenza dal palo, nei fatti non sono stati in grado di massimizzare le performance. Menzione speciale per Carlos che a due settimane dall’intervento chirurgico sale in macchina, si approccia con prudenza, cresce nell’arco del week-end e alla fine è capace di prevalere sul compagno di squadra. Peccato per quella sbavatura all’ultima curva che compromette il risultato, sommato all’errore nel T2 che fanno perdere all’iberico almeno tre decimi.

Per quanto riguarda Leclerc dobbiamo descriverlo come impreciso, nervoso. Il monegasco sino alla Q2 era tutto sommato fiducioso, ma già nel primo tentativo in Q3 il morale è cambiato. La sua guida aggressiva purtroppo non ha affatto funzionato e come lui stesso ha riferito in radio, un mix di sovrasterzo e sottosterzo hanno reso le cose molto difficili rendendo la numero 16 poco guidabile. Come detto in precedenza l’importanza nell’attivazione delle mescole era cruciale, così come la capacità di mantenere nella corretta working range gli pneumatici Pirelli a a banda rossa.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 durante le qualifiche del Gran Premio di Australia edizione 2024

Ma il fattore strano sul quale vale la pena porsi un quesito è questo: mentre la pista si gommava e la Red Bull andava sempre più forte, l’handling delle SF-24 ha preso poco a poco una piega non buona. Peggiorava, insomma. Sebbene la lettura dei dati senza dubbio chiarirà i fattori che hanno concorso al risultato finale, il rammarico resta perché oggi, in Australia, la pole per il Cavallino Rampante era ancora una volta alla portata e, come spesso è successo, diversi aspetti non amministrati al meglio hanno compromesso le prestazioni delle monoposto italiane. Davvero un grande peccato.


Ferrari SF-24: Vasseur se la ride e si scompone solo a causa di un “uccello”

Il target della Ferrari nella qualifica del Gran Premio di Australia edizione 2024 era quello di centrare la pole e colorare di rosso tutta la prima fila. Questo perchè le condizioni inziali di base erano ottimali. Vasseur sostiene che sia mancato qualcosa in Q3 e, tenendo presente l’on-board camera delle vetture italiane, in effetti dargli torno è impossibile. Il francese però non si scompone, complice un volatile che ha pensato bene di rallegrare l’intervista del manager di Draveil. Fred è ottimista per domani, perchè la rossa ha mostrato un passo davvero buono in configurazione high fuel, nella giornata di ieri.

Benché sappia che il gap sulla Red Bull con alto quantitativo di carburante a bordo non sia certo sparito dal nulla, rispetto a Jeddah, il francese pensa che il lavoro svolto sulle SF-24 abbia limato questo delta. Per quanto concerne la qualifica l’ex Alfa Romeo sottolinea la guida sporca dei ferraristi. Lo fa e in qualche modo li loda, poiché per raggiungere l’alto rendimento delle monoposto austriaco si deve necessariamente spingere al massimo, contesto competitivo dove commettere degli errori risulta molto più facile. Proprio per questo Sainz e Leclerc non vengono criticati.

Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari “attaccato” da un uccello con manie di protagonismo

Per il resto dobbiamo senza dubbio rammentare un fatto. Amministrare le coperture in Australia è importante. Sebbene l’abrasività dell’asfalto è media, stressare eccessivamente le coperture durante le prime tornate significherebbe accorciare drasticamente il ciclo di vita dello pneumatico perdendo performance. Tutto questo perchè considerando le temperature nella terra dei canguri, il fenomeno graining può fare presenza e di riflesso condizionare non poco la guida dei due ferraristi.

In ultimissima istanza un fatto. Potrebbe anche darsi che durante l’ultima sessione di prove libere i tecnici abbiano deciso di modificare la messa a punto delle due Ferrari, magari spostato il bilanciamento verso il posteriore delle SF-24, convinti di ottenere una piattaforma aerodinamica ancora più stabile. Aspetto che potrebbe aver tolto una parte di feeling al volante, con un anteriore meno “pointing” che di riflesso era meno solido del previsto. Anche in questo caso l’ipotesi va confermata dalle analisi del caso che senza dubbio gli uomini in rosso stanno già realizzando per capire cosa in effetti sia successo.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari F1TV

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Zander Arcari