venerdì, Luglio 26, 2024

F1: Red Bull vince in Canada, ma resta un problema da risolvere

Quello che sembrava un weekend di F1 in salita per Red Bull s si è concluso con la sesta vittoria di Max Verstappen su nove gare disputate. Numeri alla mano potrebbe sembrare un dominio importante, ma da un’analisi più approfondita del momento, si evince che la RB20 non gode più dei vantaggi della scorsa annata. Così come nelle ultime tre gare, la rediviva Mercedes e la conferma McLaren erano in grado di lottare per il massimo risultato. Al pari di Imola, anche nella piovosa gara di Montreal il campione del mondo ha dimostrato quanto sia meritato il numero uno sul muso della sua monoposto.

Basti pensare all’involuzione di Sergio Perez per comprendere come Verstappen sia capace di correre sui problemi della vettura, mentre il messicano spesso pare poco più di un passeggero del proprio mezzo. La gara del pilota olandese non è stata affatto lineare. Nel primo stint il ritmo delle McLaren era davvero molto buono e Norris è riuscito a balzare al comando con relativa facilità. Il lavoro perfetto del muretto Red Bull ha dato la possibilità al leader del mondiale di tornare in testa e di tagliare per primo il traguardo, nonostante la RB20 non fosse la vettura migliore, come ha sottolineato lo steso Max.

Se la qualifica di sabato ha esaltato la capacità dell’olandese di gestire il ciclo di isteresi della gomma, nella prima gara bagnata stagionale ha dato prova di saper gestire tutti i tipi di penumatici. Idem l’amministrazione senza patemi dell’ultimo restart, dopo la l’ingresso della Safety Car entrata in pista a causa della collisione tra Alexander Albon e Carlos Sainz, dove lo spagnolo è stato costretto al ritiro. Dieci giri in cui né McLaren ne Mercedes, che avevano approfittato della neutralizzazione della gara per calzare pneumatici nuovi, sono riusciti a impensierire super Verstappen.

Red Bull F1
l’esultanza di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) per la vittoria in Canada

All’interno di questo scenario, va senza dubbio sottolineata la capacità di preparare la gomma nel giro precedente al restart, mossa che ha consentito alla monoposto di F1 colorata blue racing, di superare la soglia del secondo e non dare l’opportunità a Norris di utilizzare il DRS. Ala mobile cruciale per rimanere negli scarichi del tre volte iridato. La tara del valore aggiunto offerto da Verstappen è data dalla ennesima prestazione incolore di Sergio Perez. Il pilota messicano non è mai riuscito a emergere da una mediocrità che lo ha relegato in fondo al gruppo sia in qualifica che in gara.

Passando alla corsa del messicano si nota quanto Sergio abbia sofferto. Al giro numero 51, Perez ha perso il controllo della sua vettura in curva 6, dopo essere uscito fuori dalla ideale e asciutta, scivolando su quella parte del piano di riferimento che ancora era bagnata e sdrucciolevole. A seguito del suo chiaro errore, il nativo di Guadalajara è entrato in contatto con le barriere, riportando gravi danni all’alettone posteriore della sua Red Bull RB20. Per questa ragione Checo è stato richiamato ai box, obbligato al ritiro prematuro dal Gran Premio del Canada di F1 edizione 2024.

D’altra parte la sua ala posteriore era appesa alla monoposto in modo alquanto pericoloso e di fatto nella sua marcia ha perso diverse parti in fibra di carbonio. Questa manovra gli costerà ben tre posizioni sulla griglia di partenza nel Gran Premio di Spagna, al alla quale va sommata un’ammenda di 25.000€ alla scuderia austriaca. In questa circostanza il pilota messicano non ha colpe però, in quanto è stato il team che gli ha chiesto di tornare al garage invece di abbandonate la vettura in pista, nel tentativo di non provocare un nuovo ingresso della Safety Car che poteva danneggiare la gara di Max.

Red Bull F1
Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) con l’ala posteriore danneggiata – GP Canada 2024

F1, Red bull: Max vittoria appagante, Perez lotta con gli pneumatici

La vittoria numero 60 in carriera è forse tra quelle più appaganti per Max Verstappen. Il campione del mondo dopo i “facili” successi della passata campagna agonistica 2024, sta riassaporando il gusto del trionfo senza disporre del mezzo migliore. Fattore sottolineato dall’olandese al termine della gara, in conferenza stampa, esaltando però il grande lavoro svolto dalla sua scuderia, inerente alla capacità di gestire le diverse fasi della caotica gara nordamericana. Per le caratteristiche della RB20, il circuito di Montreal non era una tappa favorevole a causa delle asperità dell’asfalto e dei cordoli da percorre ad elevata velocità.

Tratti distintivi che rendono la RB20 molto più difficile da padroneggiare. Perez ha fornito la chiave di lettura tecnica del suo momento complicato. Il pilota messicano ha ammesso di aver sofferto diversi grattacapi con l’asse posteriore della sua RB20 e in linea generale di non essere stato capace di portare le gomme nella finestra ottimale di esercizio. Il vice campione del mondo ha spiegato che a causa di questa difficoltà, la sua monoposto accusava grossi problemi di direzionalità e di riflesso il posteriore della sua Red Bull ha sofferto non poco.

Come abbiamo potuto constatare facilmente, l’ex Racing Point non ha trovato nell’arco de fine settimana la necessaria fiducia per spingere il mezzo al limite. Il team principal del scuderia di F1 con sede a Milton Keynes, comprende l’importanza di poter contare su un secondo pilota, in grado di conquistare punti fondamentali per concorrere alla vincita del campionato costruttori. Sia McLaren che Mercedes hanno conquistato più punti di Red Bull nel round di Montreal e se Ferrari tornerà a mostrare il potenziale espresso sino a Monaco, sarà difficile mantenere la leadership potendo contare sul solo Verstappen.

Horner ha ammesso sinceramente che il duplice ritiro delle Ferrari sia stato un colpo di fortuna, ma il supporto di Perez è indispensabile. In merito alle performance della monoposto, il CEO della Red Bull ha mostrato ottimismo in merito alla crescita della RB20 attraverso i prossimi update. Perché le grandi prestazioni sciorinate da Verstappen, come quelle di Imola i on Canada, non possono e non devono diventare la regola fissa se si vuole ambire alla massima posta in palio sotto tutti gli aspetti. Una sorta di strigliata d’orecchi indiretta al messicano fresco di rinnovo.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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