Red Bull e Ricciardo, una vittoria cercata

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E sono tre. Come in Canada, la Red Bull ha centrato un’altra vittoria su un circuito sulla carta ostico per la RB10, complice il gran numero di rettilinei della pista di Spa-Francoshamps che avrebbe dovuto mettere in crisi sotto il profilo prestazionale il propulsore Renault. Gli ingegneri della squadra austriaca sono stati però capaci di tirare fuori il massimo dalla propria vettura, sovvertendo i pronostici. Sfruttando nel migliore dei modi quella che è la caratteristica da anni a questa parte della vettura di Newey, ovvero il carico deportante creato dal corpo vettura. Infatti sono state montate sulle vetture di Vettel e Ricciardo delle ali posteriori adatte a Monza, con mainplane piatto e corda ridottissima. Senza nemmeno montare per bilanciare un’ala più scarica all’anteriore, peraltro portata in circuito. Quasi sorprendente pensare come non si siano avvertiti eccessivi fenomeni di sovrasterzo, per giunta nelle qualifiche sotto l’acqua. Nessuno, nemmeno la Mercedes, ha potuto montare profili così. L’assetto rake, pur senza l’ausilio degli scarichi, funziona ancora e unito a un retrotreno e muso che lavorano benissimo nel portare maggior aria possibile a lambire il fondo e l’estrattore, ha reso questa vettura aerodinamicamente ancora un punto di riferimento. Per non finire, sono stati modificati e allungati i rapporti del cambio. Rischiando magari, quella cultura del rischio tanto invocata a parole, solo a parole, da qualcuno, dato che dopo Monza i rapporti più corti sarebbero stati utili per massimizzare gli sforzi di trazione in circuiti più lenti e tortuosi. Un rischio che, finora, ha pagato. Quindi, la Red Bull potuto vantare anche punte velocistiche di tutto rispetto, specie considerando una power unit progredita ma non ancora al top: 334.8 km/h per Ricciardo contro i 341.8 di Vettel, che però sono
maggiormente condizionati dalle scie). Infine, non è una casualità questo predominio dell’australiano sul compagno: quando dietro c’è meno carico, Daniel è semplicemente più bravo a a guidare “sulle uova” anche per caratteristiche intrinseche alla guida: tipico della guida di Vettel è una frenata forte, molto forte e un’accelerazione anticipata già a partire da metà curva. Caratteristiche propiziate dalle Red Bull degli anni passati con taglio della coppia, scarichi soffiati e in generale grossa stabilità. Vedremo a Monza come si adopereranno a Milton Keynes per chissà, stupire ancora una volta.
@Alfodifi97

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