WEC: PRESENTATA L’AUDI R18 2016

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Svelata la nuova Audi R18 2016 nel corso della cerimonia conclusiva delle varie stagioni 2015, con altrettanta conferma dei programmi 2016, ovvero: WEC, DTM, TT Cup e campionati GT3.


Nel corso della serata è intervenuto il dottor Wolfgang Ullrich, sottolineando le difficoltà nella stagione appena conclusa, nonostante l’ottimo avvio con le vittorie nelle prime due gare di Silverstone e Spa.


La vettura manterrà il motore 4.0 TDI V6 con la novità delle batterie agli ioni di litio per l’accumulo di energia (come Porsche), entrando nella sub-classe da 6MJ. Passando in ottica Le Mans, l’anno prossimo ci saranno al via soltanto due vetture, rispetto alle solite tre degli ultimi anni, stessa mossa annunciata da Porsche. I piloti 2015 sono stati confermati in tronco anche per il 2016.

Dal 7 al 10 dicembre verranno eseguite delle sessioni di test a Sebring per iniziare già a sviluppare l’auto che andrà all’assalto del titolo piloti e costruttori 2016, oltre a puntare a riprendersi la vittoria a Le Mans.
Caratteristiche tecniche
La R18 2016 mantiene inalterata la sua filosofia di fondo, basata sull’abbinamento del turbodiesel ad un complesso sistema di recupero dell’energia che sale di categoria energetica passando dalla classe 4 MJ del 2015, alla più potente classe da 6 MJ. Il propulsore endotermico è un classico TDI, 4 litri di cilindrata, a iniezione diretta con sei cilindri a V di 120°. Le valvole per cilindro restano quattro cosi come rimane la sovralimentazione mediante turbocompressore Garrett.



Analisi tecnica

Nella Audi R18 2016, gli ingegneri tedeschi hanno lavorato molto in una zona di fondamentale importanza per quanto riguarda i flussi e il carico aerodinamico, ossia nella zona interna dei parafanghi anteriori. Il cofano, se si può ancora chiamare cosi vista l’enorme complessità, è stato diviso in tre parti, ricavando nella parte superiore un vero e proprio doppio profilo aerodinamico fondamentale per aumentare l’estrazione del flusso diretto verso la parte centrale e posteriore della vettura, nonché di notevole importanza anche per generare carico all’anteriore. Diviso in tre parti poiché in basso si può notare un altro piccolo profilo che richiama aria nella parte inferiore della vettura e che contribuisce a creare ulteriore carico aerodinamico.


Per concludere, anche ad occhio nudo si vede quanto gli ingegneri di Audi abbiano alzato il naso, un po in stile F1 di pochi anni fa, per aumentare il flusso al di sotto dell’ala anteriore.



Nella parte centrale della vettura spiccano da subito gli specchietti direttamente collegati al corpo vettura tramite un supporto utile anche aerodinamicamente. Non troppo diversi rispetto alla versione 2015 della vettura, i due deviatori di flusso laterali in stile Porsche che vanno ad espellere l’aria in arrivo dalla parte anteriore che aiuta anche a sigillare il corpo vettura e la parte posteriore del diffusore.





Nella parte finale della vettura potrebbe esserci qualche novità importante ma l’immagine non ci lascia intravedere molto, e per questo mi resta in corpo molta curiosità. Forma particolare per gli endplate dell’ala posteriore, a “triangolo” utile a generare meno vortici di estremità e dare, se progettati correttamente, una efficienza aerodinamica migliore. L’ala posteriore, come nella versione 2015 è sostenuta oltre che dai due endplate anche dalla pinna centrale.

Per una analisi più dettagliata del posteriore bisognerà aspettare le prime vere fotografie che arriveranno tra non molti giorni direttamente da Sebring dove verranno corsi i primi test pre stagione. Per ora “grosse” novità all’anteriore, di minor entità nella parte centrale ed esterna della vettura mentre al posteriore resta tutto abbastanza in stand-by.


Un ringraziamento a il PJ (@RoboCoPJ) per il contributo tecnico.

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