La doppietta l’ha fatta Niki…

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È stato bello vedere i due caschi di Niki finire primo e secondo al traguardo, solo Mercedes e Ferrari sul
podio tra champagne e sorrisi agrodolci nel commosso ricordo di Lauda. Sarà stato il caso…anche se non ci ho mai creduto più di tanto. Sfumata la sesta inquietante doppietta del
team cannibale la vittoria non è stata del tutto serena
come ci si poteva aspettare, per non parlare di Bottas fregato dalla cattiveria (penalizzata) di Verstappen al
pitstop sotto SC e dalla conseguente foratura. 
 
Si è verissimo, Lewis girava col braccio di fuori alla
ripartenza, ma altrettanto vero che le gomme medie sono state un chiarissimo
errore, di quelli che al box avranno capito appena montate dopo pit stop. Un
po’ come una scottatura. Passerà, ma ormai te la tieni. E così ha fatto, le ha
tenute, curate molto bene all’inizio passeggiando (ma solo nei punti giusti) sull’1.19, gestite con esperienza e portato a casa un’altra vittoria dopo un
po’ di agonia torturando in cuffia i ragazzi del muretto. Lo stesso Vettel del
resto, a fine gara ha commentato: “dopo la SC era chiaro cosa stava accendendo”
alludendo all’allegra passeggiata pomeridiana.
 
Una gara a tratti un po’ “maleducata” nel senso delle manovre cercate qua e là, alcune riuscite vedi quella a bruciapelo su Grosjean di Leclerc, altre meno, vedi sempre Leclerc su Hulk anzi sul guardrail. Si è fatto prendere la mano ma è l’indole dei giovani quella di voler recuperare tutto e subito e sinceramente mi sarei stupito del contrario perché, va bene essere più maturi della propria età però non esageriamo all’opposto. Era incazzato e ben venga.
A proposito di questo vorrei sorvolare su ciò che è successo
in qualifica. Mi pare che si commenti da sè, nel senso che Binotto si è presentato con la sua solita arma, calma,
ragionevolezza e lucide spiegazioni annunciando procedure che cambieranno. E
molto, aggiungo. In realtà è chiaro che, alla luce di questo ultimo mese,
cominciano a uscire piccoli rumors sui movimenti di cui accennavamo in GeS. Avvicendamenti se non epurazioni.
Non è cosi. Ci sono in corso dei cambiamenti si, per ottimizzare le risorse,
cioè dare a ciascuno il ruolo in cui è super specializzato, potenziando con
nuovi arrivi quelle aree lacunose dove manca un pizzico di esperienza in più
per capire al volo qualche dato.
Si parla del ritorno di Simone
Resta
, ci sta, ma non subito come ha detto Mattia, perché non è tanto una persona il punto risolutivo della
questione. L’obiettivo è far rendere al meglio chi c’è, dedicandoli con molta
più attenzione a cose . Al tempo stesso inserendo gente con esperienza F1 per
lavorare sui coni d’ombra. In generale se non si costruisce un gruppo forte, solo
coi fenomeni si ottiene poco.
 
Mi rendo conto che può sembrare un discorso poco
affascinante perché si vive anche di nomi ma è la realtà. Tutto è in mano a Binotto avendo individuato le aree su
cui intervenire, sulla vettura, in pista e in fabbrica. Lo vedrete. Una nota
leggermente positiva c’è: per un motivo o per un altro Montecarlo non è stata poi la Caporetto che ci si attendeva quindi
in Ferrari si può lavorare sodo e
con un certa serenità per il Canada.
Avremmo davvero bisogno come il pane di vedere qualcosa di speciale quella
sera. Dopodiché, l’estate sta arrivando, chissà che non sia la stagione giusta
per le novità di mercato a distogliere in parte l’attenzione da una classifica
che per il momento regala solo brividi freddi.
 
Autore: Giuliano Duchessa – @GiulyDuchessa
Foto: Mercedes F1

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