Montezemolo: Binotto è troppo “solo”
Come abbiamo già avuto occasione di dire (e notare) l’ex presidente Montezemolo, quello dei record assoluti in casa Ferrari (ma anche delle concenti sconfitte), dopo l’era Marchionne ha ripreso a parlare, con una certa regolarità, della casa di Maranello. Non sta a noi dire perché ciò accada (al massimo possiamo constatarlo) ma possiamo riflettere sulle parole di Luca Cordero. Riflessioni quanto mai interessanti, soprattutto perché rivolte alla catena di comando che deve necessariamente esistere in un team di Formula Uno. Riflessioni rilasciate a Motorsport Svizzera che riguardano anche aspetti “intimi” degli uomini Ferrari.
Alla domanda su cosa manchi a questo cavallino rampante per tornare grande, Montezemolo spiega:
“Questo è un discorso lungo. Manca soprattutto un forte gruppo di leadership. Noi abbiamo cominciato a vincere titoli o a perderli all’ultima gara dal 1976. Avevamo un gruppo con il sottoscritto che ogni martedì faceva una riunione per la gestione sportiva. C’era Jean Todt, Ross Brawn, Stefano Domenicali, Rory Byrne, avevamo un gruppo di vertice molto molto forte, ognuno con una chiara responsabilità. In quegli anni non ci sono state mai polemiche, anche quando ci sono stati momenti difficili. Questo è molto importante, è fondamentale avere gente che ha nel sangue la F1. La Formula 1 non è un mestiere che si può fare part time e senza conoscerlo”. Quest’ultima affermazione fa capire che Montezemolo, in questi anni, imputa ai vertici Ferrari una certa improvvisazione (o perlomeno questa è la lettura del sottoscritto).
Con la memoria l’ex presidente ripercorre le varie sfide della “sua” Ferrari: “Noi abbiamo vissuto gli anni d’oro della Williams della fine degli anni ’90, poi c’è stata la McLaren di Hakkinen, poi ancora la Renault con Alonso. Infine la Red Bull con Vettel contro cui abbiamo perso il mondiale all’ultima gara. All’epoca c’era molta più competizione. Binotto è molto bravo, ma è anche molto solo”.
Sempre parlando della “sua” squadra, Montezemolo chiosa: “Se lei vede, con tutto il rispetto, lo staff che c’era all’epoca oggi ricoprono tutti cariche di grande importanza: Todt è presidente della FIA. Brawn ha praticamente messo in piedi la Mercedes che c’è oggi. Domenicali è presidente e amministratore delegato della Lamborghini. Io sono orgoglioso che tutte le persone che ho scelto e inserito in azienda abbiano fatto queste grandi carriere. Oggi c’è una persona giovane e preparata come Binotto, che è troppo solo”. Questa ultima frase ribadisce il concetto espresso poco prima.
Aurore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: FIA – Ferrari