giovedì, Aprile 25, 2024

Gp Belgio 2020-Analisi libere 2: perché le Ferrari SF1000 sono così lente?

Gp Belgio 2020-Analisi libere 2: perché le Ferrari SF1000 sono così lente?


Il venerdì del settimo Gp stagionale si tinge di arancione, pur senza il classico “mare” sulle tribune creato dai tifosi di Max Verstappen. Il pilota della Red Bull ha ottenuto il miglior tempo nelle seconde prove libere con un crono di 1:43.744, davanti alla sorpresa Daniel Ricciardo (Renault) e alla W11 di Lewis Hamilton (+0,096). Solo in sesta posizione l’altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, a oltre 4 decimi di distacco (+0,418). 

Nella sua simulazione di qualifica, utilizzando la mescola Soft (C4), Verstappen non ha fatto segnare il miglior tempo in nessuno dei tre settori, pur essendo il più veloce alla fine del giro. Nel primo settore, il più veloce dei tre, Esteban Ocon davanti a tutti; nel secondo, il più tortuoso, best sector di Lewis Hamilton mentre nel terzo settore è stata nuovamente la Renault, seppur quella di Daniel Ricciardo, la più rapida

Gp Belgio 2020

La Ferrari è sicuramente la delusione di questo nuovo venerdì stagionale. Le SF1000 sono scese quest’oggi in pista in due macro vesti: almeno per la prima parte delle seconde libere, Charles Leclerc ha utilizzato un assetto aerodinamico più scarico rispetto a quello del proprio compagno di squadra per poi allinearsi dalla simulazione di qualifica. Un “qualcosa di abbastanza aggressivo nei livelli di carico aerodinamico” e “che non ha funzionato” a detta del pilota monegasco.

Cosi come praticamente in tutti gli appuntamenti stagionali, per via di una power unit messa in crisi dalle direttive tecniche invernali, Vettel e Leclerc stanno correndo costantemente con livelli di carico aerodinamico non adeguati a quelli richiesti dai vari circuiti. E’ cosi anche a Spa dove si è cercato il miglior compromesso velocistico tra i due settori più veloci e quello centrale con il materiale a disposizione fino ad oggi (prime novità aerodinamiche tra Mugello e Sochi, clicca qui per saperne di più). Ma niente ha funzionato. Le gomme, soprattutto le anteriori, non sono mai entrate nel giusto range di temperatura (fredde) cosi da non garantire il giusto grip in ingresso e percorrenza. A ciò ci sommiamo un posteriore sempre piuttosto ballerino e il gioco è fatto. Quasi due secondi presi, da entrambe le 1000, dalla W11 di Lewis Hamilton che diventano 1.3 secondi se prendiamo come target Max Verstappen. Che diventano nove e sei decimi rispettivamente nei confronti delle più cariche, ma più performanti nel complesso, Alfa Romeo di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi.

Quindici, poi, i chilometri orari di differenza in percorrenza della iconica curva di Pouhon dai big. Incredibile. Con entrambe le SF1000 che si difendono nei veloci primo e terzo settore. Tutto il contrario di quanto dichiarato ieri da Charles Leclerc: “Non credo che ci siano cose particolari da poter fare su questo tracciato perché di fatto è già una pista con un carico aerodinamico piuttosto basso, credo che alla fine le scelte saranno le stesse per tutti i team. Probabilmente soffriremo un po’ nel primo e nel terzo settore, ma il secondo è comunque un tratto importante per quanto riguarda l’impatto sul tempo finale, quindi speriamo di poter recuperare in quella parte di pista”.

Il che dovrebbe fare ulteriormente riflettere. Servirà mettere mano pesantemente all’assetto di entrambe le vetture. Red Bull e soprattutto Mercedes possono garantirsi ali più cariche per via di power unit più prestazionali, le rosse no. E se ci mettiamo un asfalto a “soli” 25C, accoppiato a caratteristiche tecniche non cosi simili al, per esempio, circuito di Silverstone, possiamo capire come Leclerc e Vettel abbiano guidato sulle uova le loro vetture. Sarà comunque difficile trovare la quadra. La coperta è sempre più corta in questi casi. 

Tra Red Bull e Mercedes, con entrambe che hanno confermato i loro aggiornamenti anche in FP2, è il solito gioco allo scaricabarile del venerdì. A un Max Verstappen che parla di un “buon inizio” e di “alcune cose su cui dobbiamo lavorare” ma che non si aspetta di lottare per la pole domani, risponde un Lewis Hamilton come sempre cauto: “Penso che le Red Bull siano state un po più veloci di noi oggi, ma anche Racing Point e Daniel Ricciardo sono molto vicini”. Mercedes sta puntando più ad un assetto che vada a privilegiare la gara rispetto alla qualifica di domani; tanto carico aerodinamico su entrambe le W11, seppur Lewis Hamilton abbia provato un’ala posteriore da più basso carico durante le libere mattutine poi bocciata, che permette di gestire al meglio gli pneumatici. Di contro un Max Verstappen, con l’ala posteriore più scarica delle due portate a Spa dal proprio team, che ha privilegiato maggiormente il singolo giro rispetto ad un passo gara dove la sua RB16 scivolava maggiormente, soprattutto sul più delicato compound Soft

Per quanto riguarda gli altri team, bene Racing Point e Renault, con la giallona che dovrebbe adattarsi maggiormente a piste da basso e bassissimo carico come Spa e Monza rispetto che a circuiti da più alto carico come l’Ungheria o la Spagna. Anche se potrebbe pagare la mancanza di dati raccolti nelle FP2 odierne con Daniel Ricciardo, fermatosi in pista per un guasto alla sua RS20. Ma nessun importante problema: sia la trasmissione che il motore sono salvi e quindi non è prevista una loro sostituzione che comporterebbe, soprattutto lato PU, una penalizzazione in griglia. Comunque anche McLaren e Alpha Tauri, con il solito Gasly, non sono troppo lontane per quella che potrebbe essere una gran battaglia per entrare nel Q1 domani e per far segnare punti domenica.

Il compound Medium potrà essere una opzione per i top team nella Q2 di domani? Secondo Pirelli si anche se crede che non sarà cosi facile centrare la qualificazione al Q3. “Finora vediamo una differenza maggiore di quanto ci aspettassimo tra il compound Medium e Soft. Ciò avrà chiaramente un’influenza sulla strategia nelle qualifiche di domani, perché sarà più difficile superare la Q2 con il Medium, prevede Isola. Un gap che secondo il fornitore di pneumatici si aggira attorno ai 9 decimi tra Soft e Medium e “soli” 3 decimi tra Medium e Hard.


Autore: PG Tech – @smilextech

grafici: Cristiano Sponton – @csponton


Gp Belgio 2020-Analisi libere 2

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