lunedì, Maggio 13, 2024

GP Toscana 2020-Analisi gara: Ferrari lenta e aggressiva sulle gomme

GP Toscana 2020-Analisi gara: Ferrari lenta e aggressiva sulle gomme


Per la Ferrari la gara di casa del Mugello è stata una vera e propria delusione. Entrambi i piloti sono finiti a punti ma la SF1000 è stata veramente lentatra le più lente in pista.

Il quinto posto ottenuto in qualifica da Leclerc aveva creato delle false speranze che si sono affievolite in gara, giro dopo giro. Al via Leclerc era riuscito a portarsi in terza posizione ma, successivamente, è stato scavalcato da diversi piloti. Sul dritto la SF1000 era veramente “ferma“.

Ormai è chiaro a tutti che il progetto è completamente sbagliato e nemmeno gli aggiornamenti previsti a Sochi potranno rendere competitiva questa vettura che è carente in diverse aree e non solo a livello di potenza massima. Ma saranno fondamentali per capire se la strada intrapresa dal team di Maranello è quella giusta anche in ottica 2021 dove ci si attende una monoposto più competitiva anche se sarà quasi impossibile arrivare ad un livello tale da lottare costantemente con Mercedes e Red Bull.

GP Toscana 2020-Analisi gara
Charles Leclerc viene superatoagilmente da Alexander Albon in rettilineo

La SF1000 del Mugello oltre ad essere stata particolarmente lenta ha avuto anche un degrado degli pneumatici decisamente elevato. Anche lo stesso Binotto, a fine gara, ha ammesso che la SF1000 ha bisogno di interventi molto strutturati e profondi per cercare di ritrovare performance “Non abbiamo spiegazioni tecniche al momento. Abbiamo un degrado evidente delle gomme, penso che stia nella difficoltà di questo progetto dal quale non è scontato uscirne. Fare pochi sviluppi, appendici e quant’altro, non migliora la situazione. È una situazione di base più profonda in cui serve uscirne almeno da qui a fine stagione e fare progressi. Qualche piccola novità la vedremo anche a partire dalla prossima gara, ma non saranno cose che faranno la differenza. Quando uno ha un problema simile con la vettura serve più tempo per fare quel passo indietro necessario che serve a riposizionarsi e poi fare dei passi avanti. Noi stiamo lavorando sodo, in maniera dura a casa e galleria del vento per correggere gli errori di base su questa macchina in vista anche dell’anno prossimo”.

Quella del Mugello è stata una gara dominata dal team Mercedes. Avevano solo un avversario (Max Verstappen) che poteva infastidirli e si è ritirato al primo giro. Per Verstappen ci sarebbe stato il ritiro anche senza la tamponata perché, fin dai giri pre-griglia, aveva accusato dei problemi alla Power Unit dovuti ad un surriscaldamento. Il pilota olandese a fine gara ha cercato di spiegare il problema avuto: “Già dal giro di formazione il motore è andato in stallo, penso che sia stato lo stesso problema che ho avuto a Monza, o almeno mi è sembrato molto simile. Contatto? Sì, ma non conta, è quello che succede quando ti trovi in una situazione come quella. Mi sarei ritirato comunque probabilmente, è andata come è andata”.

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I meccanici tentano di risolvere il problema riscontrato da Max alla power unit negli istanti precedenti alla prima partenza del Gp di Toscana

Ci si aspettava una riscossa da Bottas dopo la deludente gara di Monza ma, il pilota finlandese, è mancato nei momenti decisivi della gara. Al primo via era scattato bene e sembrava che fosse la giornata giusta per tornare alla vittoria. Ma così non è stato perché alla seconda partenza si è fatto infilare all’esterno da Hamilton che ha così rimediato alla brutta partenza fatta in precedenza.

Girando sempre in aria sporca Bottas ha avuto anche dei problemi agli pneumatici che Hamilton non ha invece avuto. Se osserviamo il grafico possiamo notare un improvviso innalzamento dei tempi su giro. Il pilota finlandese si è lamentato molto via radio dicendo che sentiva delle vibrazioni anomale. Proprio per questo Mercedes ha ricorso ad un pit stop che non era stato preventivato e nell’analisi degli pneumatici hanno riscontrato che l’anteriore sinistra non aveva più gomma mentre l’anteriore destra aveva soltanto il 10% di battistrada disponibile. Anteriore destra che però era prossima al danneggiamento a causa di un detrito di carbonio presente in pista.

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Mentre Bottas era in crisi di gomme, Hamilton comunicava al suo team che gli pneumatici erano in ottimo stato e questo lo si può vedere anche dai tempi sul giro che erano ancora molto competitivi.

Il pilota finlandese per cercare di avere la meglio su Hamilton aveva chiesto di avere un compound diverso rispetto a quello montato da Hamilton. Il sei volte campione del mondo doveva montare, secondo le previsioni, il compound hard quindi il finlandese avrebbe dovuto usare la media. Ma, dall’analisi dei dati, avevano visto che la media non ti garantiva di arrivare fino alla fine della gara visto anche il degrado eccessivo avuto nel primo stint di gara. Per questo motivo sia a Bottas che ad Hamilton sono state montate le hard.

Hamilton ha dimostrato di meritare questa vittoria anche nell’ultima mini-gara scattata al giro 47. In questi pochi giri i piloti hanno montato tutti le soft ed hanno spinto al massimo gestendo relativamente pneumatici e vettura.

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In questa fase Hamilton ha aperto subito il gap su Bottas e dopo aver fatto respirare le gomme per alcuni giri è riuscito anche a realizzare il giro più veloce.  Nel giro veloce vediamo lo strapotere che aveva Hamilton nei confronti di Bottas visto che è riuscito a girare con ben 6 decimi di vantaggio a parità di mescola e vettura. Molto staccati tutti gli altri con Albon ad oltre 1 secondo e le Ferrari staccate di ben 2,3 s.

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Se osserviamo i tempi di questa ultima mini-gara possiamo notare la velocità di Hamilton che in uno stint di soli 12 giri ha girato in media 3 decimi al giro più veloce di Bottas rifilando, alla bandiera a scacchi, un distacco di 5 s al compagno di squadra. Da questo grafico si nota la “lentezza” della Ferrari che ha girato con un passo più lento rispetto alla Mercedes di ben 1.8 s al giro.

Il fine settimana della Red Bull stato salvato da Albon che è riuscito a cogliere il primo podio in carriera. È stata bravo a costruire la sua gara visto che non era scattato bene alla seconda partenza scivolando dal quarto al settimo posto. Ma il pilota thailandese è riuscito a reagire e prima del pit stop si era portato al quinto posto (diventato quarto dopo l’incidente di Stroll) prima di perdere nuovamente delle posizioni nella terza partenza. Ancora una volta si è ripreso ed è andato prendersi il podio con un sorpasso sulla Renault di Ricciardo. Arrivato in terza posizione ha cercato di insidiare Bottas ma il pilota finlandese ha aumentato subito il ritmo e non ha dato nessuna chance al thailandese.


Autore e grafici: Cristiano Sponton – @csponton

Foto: Formula Uno – Ferrari


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1 commento

  1. Binotto parla come se fosse la prima macchina che fanno a Ferrari. Se i concetti sono sbagliati torni al punto da dvove sei partito, rivedi i principi , trovi quelli sbagliati e prendi un´altra strada. Non modifichi questa. Non devi partire dall SF1000 se é tanto sbagliata, hai pur fatto la SF90.

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