martedì, Marzo 19, 2024

Analisi on board Leclerc – GP Francia 2021: 2° stint fatale

F1-Analisi on board Leclerc – GP Francia 2021: la numero 16

Mancano oramai pochi minuti al giro di ricognizione e Marcos, con la consueta perizia, recita le procedure da espletare. Quando il pit limiter viene inserito, il propulsore di Maranello inizia a cantare. Otto secondi dopo il turbo engagement si cerca il bite point. Nel mentre, arrivano le prime indicazioni relative alle mescole: fuori dalla top ten sei vetture montano le Pirelli a banda bianca, le restanti prenderanno il via con gli pneumatici medi. Tenendo presente la configurazione high fuel della vettura, l’ingegnere di pista spagnolo suggerisce di spostare il bilanciamento di frenata al posteriore per evitare bloccaggi deleteri.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

Charles si posiziona sulla casella numero 7, giusto dietro al compagno di squadra. Nemmeno il tempo di pronunciare “Last car is on the grid” e il conteggio dei semafori inizia. La Rossa scatta bene: lo stacco frizione è perfetto e consente un’accelerazione pulita. In curva 1, la cautela di Charles va in netto contrasto con l’esperienza di Alonso

L’ovetense vede un pertugio e infila il muso della sua A521 all’interno della Verriere. Il monegasco subisce il sorpasso ma non si arrende. Alla double droit de Beausset prende una traiettoria esterna, per poi ruotare più velocemente la monoposto in accelerazione. La mossa funziona e, dopo aver usato la scia di Fernando, si butta all’esterno e chiude il sorpasso alla frenata del Mistral. Tutto come prima insomma, con la settima posizione nuovamente in saccoccia. Tagliato il traguardo, l’erogazione dell’ibrido è già minima: per cercare di massimizzare l’energia, si passa immediatamente a Soc 10, in modo da avere a disposizione la massima potenza dell’overboost. Sin dalle prime tornate si notano alcune difficoltà.

Il giovane ferrarista, infatti, è costretto a “remare” parecchio per mantenere stabile la vettura, affetta da un sottosterzo che non promette nulla di buono per lo svolgimento della corsa. A tal proposito, in curva 11 e 12 viene suggerito l’utilizzo del toggle pre-mappato relativo ai freni. In questa primissima fase di gara la gestione dei compound impera. Al giro 7 si torna finalmente ad una regolazione ibrido da gara, mentre Xavi chiude il primo tyre phase update per poter controllare a livello numerico lo stato delle calzature Pirelli montate sulla Rossa. Dopo una breve analisi, il muretto chiede a Leclerc di amministrare quanto più possibile gli pneumatici alla virage de Tour (11), suggerendo di attivare la modalità Tyre attraverso il manettino del Multifunction.

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Nel frattempo, alle spalle del monegasco, le due McLaren si sono sbarazzate di Alonso e, minacciose, tingono di papaya gli specchietti della Rossa. Al giro 12 arriva la prima comunicazione sulla strategia; è lo stesso ferrarista a suggerirla, conscio che la vita utile delle Medium è più corta di quanto auspicato: “Plan A -3”. Marcos ne prende atto, consiglia di spostare i parametri del brake balance al posteriore e chiede un up date sul flap anteriore. Una manciata di chilometri più tardi, prima di intervenire sui driver default per un errore generato dall’elettronica della monoposto, Charles chiede un’ulteriore conferma sul piano da seguire che arriva prontamente. Un giro dopo, tornata 16, le Pirelli del monegasco vanno necessariamente sostituite: Xavi richiama la vettura italiana ai box, con la volontà di realizzare un “opposite” su Ricciardo

Senza intoppi, il pit stop non è particolarmente veloce; con un treno di Hard nuove di pacca, Leclerc riprende la corsa. La sua posizione, alle spalle di Mazepin, è la diciannovesima. Tempo quattro curve e il russo è già storia. In free air, a circa sei secondi da Latifi, il monegasco non può spingere. È infatti costretto, invitato tramite un messaggio radio, a gestire le coperture al meglio possibile. Charles ne prende atto senza battere ciglio. Corretto un altro errore con i driver default tramite il volante, il pilota Ferrari viene messo al corrente della sosta McLaren. Fermarsi prima della vettura britannica ha funzionato e, oltre a mantenere la posizione su Daniel, tale provvedimento ha permesso di sopravanzare anche la coppia SainzGasly. Al giro 20, la numero 16 occupa, così, l’undicesima piazza.

Reiterata, la richiesta di amministrazione gomme questa volta ha un dettaglio in più: “Rispetto alle libere, i compound vanno gestiti maggiormente” fa sapere Xavi, con un focus speciale in curva 11. Assillante, la “menata” sulle gomme continua ad imperversare in radio. Per supportare il ferrarista vengono cambiati diversi parametri, tra i quali brake balance, differenziale e sistema di erogazione. Nel mentre, il monegasco si sbarazza prima di Raikkonen e poi di Giovinazzi, scalando la classifica sino all’ottava posizione. L’attenzione sui dettagli è massima quando viene consigliata la settima marcia in percorrenza della Signes. In questa fase di gara Charles sta andando a 1000. La sua vettura, malgrado le esigenze legate alla gestione dei compound, offre una buona guidabilità calzando le mescole più dure.

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Al giro 27 arriva l’avvicendamento con Ocon, grazie all’utilizzo dell’ala mobile accompagnata dall’overboost K1. L’Alpine del francese non oppone resistenza alcuna sul rettilineo del Mistral, aprendo la porta e consentendo l’agevole passaggio di Leclerc. Settimo, il ferrarista si mette a caccia delle Aston Martin, uniche vetture insieme  a Mazepin a non aver ancora effettuato un passaggio ai box. 

Tornata 29. Dopo aver chiesto un’attenzione maggiore sulle mescole posteriori, l’ulteriore messaggio è inequivocabile: We need to manage more the tyres!” Da qui in poi, la gara si farà in salita per la numero 16: il passo scende e, inevitabilmente, Ricciardo si fa sotto. I tempi per il sorpasso sono maturi: l’australiano rompe gli indugi e, al trentaduesimo passaggio, svernicia la Rossa. Il crollo verticale manifesto degli pneumatici si palesa sulla vettura italiana. In Ferrari, però, non sembrano farne un dramma, anzi, non sono affatto sorpresi. 

Nei chilometri successivi la numero 16 perde tre posizioni, lasciando strada a Sainz, Norris e Gasly. Proprio mentre il francese dell’AlphaTauri passa, Xavi parla del cambio di strategia. Charles non ha dubbi e conferma la scelta di passare al Plan C. Ma la comunicazione radio più bella della gara deve ancora arrivare: lo fa al trentaduesimo passaggio. L’ingegnere spagnolo si interroga sullo stato degli pneumatici e chiede al monegasco se la possibilità di effettuare cinque ulteriori giri sia nelle sue corde. Senza mezze misure, Leclerc mette le cose in chiaro: “I try … but the tyres are dead”.

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Tra una chiacchiera e un’altra, arriva pure Alonso. L’azzurro racing opaco della Alpine resta solo quattro curve nei retrovisori della SF21. Lo spagnolo, infatti, prende la scia di Charles sul rettilineo del Mistral, relegando agevolmente il ferrarista in dodicesima posizione. Il ritmo misero delle ultime tornate ha perlomeno pulito in parte il graining accusato sull’asse anteriore. Anche l’overheating al retrotreno sembra rientrato. Tuttavia, Leclerc (clicca qui per leggere l’analisi on board dello spagnolo) sta girando sul 39 alto. Marcos chiede se sia possibile incrementare il ritmo, abbassando i tempi sul giro perlomeno di mezzo secondo.“Con un lap time del genere non arriverei mai a fine gara”: netta, la replica del monegasco non lascia spazio di manovra sulla strategia. Il muretto box confabula qualche istante prima di partorire la decisione: “Andiamo sul Plan C”. L’amministrazione gomme cancella di fatto il graining ma, benché il passo migliori, la scelta di “pittare” non cambia. L’ingegnere spagnolo fissa la sosta per tre giri più tardi, durante i quali invita Charles a spingere il più possibile.

La seconda sosta arriva alla quarantunesima tornata. Problematiche legate alla gestione delle mescole a parte,  la vettura è bilanciata e non servono accorgimenti aerodinamici. Ai meccanici di rosso vestiti occorrono tre secondi e fischia per montare un treno di Medium nuove di trinca. La numero 16 torna in pista dietro a Giovinazzi, quando mancano poco più di dodici passaggi per vedere la bandiera a scacchi. Dopo soli tre chilometri di vita, con le medie c’è già da stare attenti. Marcos, infatti, chiede di proteggere il pneumatico anteriore sinistro, esposto ad un particolare stress dovuto alla conformazione del tracciato francese.

Ciononostante, il ritmo è buono. Proprio per questa ragione, il gap sull’Alfa Romeo di Antonio è chiuso rapidamente. Giunto in scia dell’italiano, Leclerc soffre lo smacco del doppiaggio. Le flashing blues obbligano il ferrarista a rallentare in maniera vistosa per dare strada al duo Hamilton-Verstappen in lotta per la vittoria. Stessa cosa accade poco dopo con Bottas e Perez. Il monegasco perde contatto con Giovinazzi e ne sembra francamente deluso. Nelle restanti sei tornate Raikkonen si fa sotto ma, sebbene l’intenzione fosse quella di attaccare la Rossa, il finlandese non ne avrà la possibilità. Marcos continua a elargire consigli e suggerimenti; dal canto suo, Charles, deluso, ascolta ma non interagisce.

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Tagliato il traguardo, il ferrarista saluta il pubblico. Xavi, cosa mai successa da quando seguo gli on board, non menziona la posizione di arrivo e si limita a chiedere di attivare la modalità Charge. Nessun commento alla corsa. All’altezza di curva 5 è Leclerc ad aprirsi in radio. Il messaggio è coinciso ma diretto: Una gara incredibilmente difficile ragazzi…”


Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz

Foto: F1TV

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