In F1 le polemiche sono all’ordine del giorno. Quella messa in piedi dopo l’incidente tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, durante il primo giro del Gran Premio della Gran Bretagna, è sfociata in una diatriba tra i muretti box delle due scuderie invischiate nella questione. Approfittando della bandiera rossa, infatti, Mercedes si mette in contato con la federazione internazionale, con il chiaro intento di perorare la propria causa. Wolff invia una mail a Michael Masi e successivamente instaura una comunicazione via radio.
Dall’alta parte della barricata Horner e compagnia bella hanno giudicato da subito scorretta la mossa di sua maestà sette titoli mondiali, convinti che la manovra di Lewis fosse decisamente antisportiva. La furia dello spice boy si alimenta quando ascolta le parole tra il direttore di gara australiano e il team principal austriaco, definendo illecita tale chiacchierata. Sebbene in passato Masi non abbia mai negato un dialogo in circostanze similari malgrado non fosse propriamente etico, la scuderia di Milton Keynes questa volta vince la propria battaglia dopo diverse lamentele.
Dal prossimo round del mondiale di F1, difatti, non saranno più tollerate interferenze via radio ne tanto meno visite ai commissari durante un giudizio in corso. A tal proposito, la federazione interazione ha reso noto, tramite un comunicato rilasciato nei giorni scorsi, che l’accesso agli ambenti giudiziari sarà consentito solamente “previa consenso” o a seguito di un mandato di comparizione. Chi dovesse violare tale disposizione sarà soggetto alle sanzioni contenute nell’articolo 12.2.1.i del codice sportivo internazionale della FIA che, a quanto si legge, potranno variare da una reprimenda sino alla squalifica per l’intero fine settimana.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz
F1-foto: Formula Uno
