giovedì, Aprile 18, 2024

Gp Olanda 2021-Analisi prestazionale FP2: Ferrari e Red Bull spiccano per la trazione

F1. Nella marea arancione, a spiccare nella giornata di oggi è una piccola macchia rossa, che domani può sperare nel ‘colpaccio’. Battere Red Bull sarà dura, anzi durissima. Detto ciò, già una seconda fila sarebbe essenziale. Lewis Hamilton, appiedato dalla sua W12, non è lontano dai primi, anche se c’è qualcosa da mettere a posto.

Non è un caso trovare due Ferrari guidare la classifica qui in Olanda. Come era stato anticipato, tra il trittico europeo, quello di Zandvoort è il tracciato che meglio si sposa con le caratteristiche della SF21. Spa e Monza richiedono troppa potenza dalla power unit. Tallone d’Achille della scuderia italiana che ormai conosciamo fin troppo bene. La rossa si è mostrata molto precisa nell’inserimento in curva. In fase di trazione ha confermato quanto di buono fatto vedere in questi mesi. Solo il telaio della Red Bull ha potuto godere di maggior trazione.

Per il resto, questa Ferrari sembra essere decisamente in palla. Nelle curve veloci, da carico aerodinamico, il livello è simile a quello di Max Verstappen. Ciò che fa ben sperare è proprio l’ottimo bilanciamento sfoggiato nelle prime prove libere da parte della vettura italiana. Tutto ciò, unito alla capacità della rossa di attivare le mescole, potrebbe mettere in una buona posizione i due ferraristi in vista della qualifica.

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Sessione che sarà fondamentale, specialmente se si considera che la carreggiata del tracciato è piuttosto ristretta e in gara potremmo assistere ad un trenino di vetture in stile Monaco. Inoltre, dai riscontri in pista, la Soft dopo solo un giro, comincia a deteriorarsi. Perciò la miglior prestazione la può dare solamente al primo giro lanciato.

Tutti i riflettori si accendono quindi sul sabato pomeriggio. La Ferrari si propone di fronteggiare la RB16B di Max Verstappen. Escludiamo per il momento Perez, il quale si è detto molto in difficoltà nel comprendere il tracciato. A parer suo, al simulatore la pista risultava essere decisamente differente. C’è da dire che non abbiamo visto un vero giro secco da parte di Max. Il tempo sul giro che ha definito la classifica è stato fatto su di un set usato, mentre il giro buono è stato costretto ad abortirlo.

Detto questo, c’è ancora qualcosina che va migliorato nei cosiddetti ‘short-run’. In confronto a Ferrari c’è del margine in frenata. L’olandese accusa il maggior distacco nel tratto centrale, 2 decimi. In realtà, i tre settori per molti versi si assomigliano. Per cui anche apportando dei piccoli cambiamenti al setup, si può fare un grosso passo in avanti in termini di tempo sul giro.

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In terza piazza troviamo la sorpresa odierna: l’Alpine di Esteban Ocon. Il francese è partito da un setup di base già molto buono. Ha dovuto mettere a posto curva dieci, dove soffriva di una carenza di rotazione durante la fase iniziale, una combinazione di sterzata e frenata. La grande necessità di grip è un fattore che sembra aver aiutato la ricerca dell’assetto perfetto. Inoltre l’ingente lavoro al simulatore ha avvantaggiato la comprensione di un tracciato di fatto inedito.

Tuttavia, come ha anche sottolineato Alonso, molte volte l’Alpine ha fatto vedere di essere competitiva il venerdì, per poi peggiorare nel corso di sabato e domenica. Detto ciò l’Alpine sembra essersi adattata al meglio soprattutto nel settore inziale. Vedremo nella giornata di domani se si confermerà questo migliore spunto.

Per Mercedes è stato un venerdì con molti intoppi, che non le hanno concesso di esprimersi al meglio. Per ciò che abbiamo visto, al momento è una W12 non perfetta. Dagli on-board si notano molte sbavature, specialmente in fase di trazione. Cosa manca? Difficile da dire nello specifico, ma in generale notiamo una carenza di grip posteriore rispetto a Ferrari e Red Bull. Mancanza che sfocia poi in un bilanciamento non splendido. Ciò potrebbe derivare semplicemente da un setup non ottimizzato, ma si potrebbe puntare anche il dito contro le mescole.

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Valtteri Bottas (Mercedes AMG F1) percorre la mitica curva-14 di Zandvoort al volante della sua W12, Gp Olanda 2021

Attivarle non è difficile come su altri tracciati, ma la sfida per le squadre è mantenerle all’interno della finestra tutte e quattro contemporaneamente. Con questi curvoni ad alta velocità la temperatura si può innalzare facilmente. C’è quindi del lavoro da fare in casa Mercedes, tenendo comunque conto che la base da cui partono è buona. Nella notte dovrebbe riuscire a mettere tutto a posto per domani.

La McLaren dimostra ancora una volta di aver una minor competitività sugli short-run che simulano la qualifica. La vettura britannica al momento accusa circa 2 decimi di distacco medio su ogni settore del circuito olandese. Il lavoro da fare è molto, ma ormai gli ingegneri britannici ci hanno abituato ad una rimonta tra il venerdì ed il sabato.

La MCL35M è una vettura che predilige tracciati meno tortuosi. I tecnici dovranno ottimizzare al massimo il setup per riuscire a trovare il grip laterale che manca al momento. Senza un buon bilanciamento, i piloti non riescono ad avere quella fiducia necessaria a spingersi un po’ più in là e magari trovare qualche preziosissimo decimo.

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Lando Norris (McLaren F1 Team) percorre la corsia box di Zandvoort al volante della MCL35M, Gp Olanda 2021

Non pochi problemi per l’AlphaTauri durante il processo di comprensione del tracciato di Zandvoort. Tsunoda durante tutto il corso della sessione ha sofferto di una carenza di grip in trazione. Mancanza molto visibile specialmente in uscita dalla curva tre, ovvero l’ormai famoso catino olandese. Più sovrasterzi che fanno pensare ad un bilanciamento ancora non azzeccato.

Il compagno di squadra Gasly ha invece faticato molto per riuscire a mandare in temperatura le gomme. Il francese si è lamentato molto di quanto fossero fredde, nello specifico le anteriori. Un problema che non in molti hanno riscontrato sulla griglia. Ciononostante, la mancanza di grosse staccate rende più difficile l’attivazione degli pneumatici anteriori, e a quanto pare la vettura italiana è ancora più in difficoltà sotto questo aspetto.

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FP2 Gp Olanda 2021, i meccanici AlphaTauri lavorano attorno all’AT02 di Pierre Gasly

Diciamolo apertamente. La gara conterà meno della qualifica. E fin qua siamo tutti d’accordo. Tuttavia per portare a casa la vittoria domenica si dovranno affrontare ben 72 giri. Per questo i team hanno dedicato uno spazio ridotto alle simulazioni high-fuel. L’unica sosta è la strategia che al momento sembra più gettonata. Tuttavia stiamo andando in una gara che è priva di precedenti, per cui non possiamo conoscere l’evoluzione del degrado delle gomme durante lo stint.

La Hard è stata scartata per il momento, ma è altamente probabile che molti piloti la usino per il secondo e ultimo stint. Per le mescole con cui partire ci sono più dubbi. La Red Bull ha puntato tutto sulla Soft, ma Ferrari e Alpine, ad esempio, hanno suddiviso il lavoro con la Media. Le prestazioni su queste due mescole si eguagliano, per cui la scelta dipenderà dai dati sul degrado.

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In Ferrari il passo è simile a quello Mercedes. Le due RB16B sembrano aver qualcosa in più sulla lunga distanza, ma come detto precedentemente gran parte della gara verrà decisa in qualifica. Salvo imprevisti. E potrebbero essercene molti su una pista così insidiosa. La chiave per azzeccare la strategia sarà stare molto attenti al traffico. Gli strateghi dovranno fare qualche calcolo per evitare che il proprio pilota esca dal pitstop trovandosi imbottigliato dietro a vetture su un’altra strategia.

Molto probabilmente l’overcut sarà un’arma più potente rispetto all’undercut. Questo sempre per via del ridotto degrado. Questo fattore non era stato ben compreso da tutte le squadre a Monaco e alcuni pioti avevano potuto approfittarne, un esempio su tutti Vettel. Hamilton si era fermato veramente troppo presto e perse addirittura due posizioni. Vedremo domenica se le squadre avranno imparato dall’esperienza del Principato.


F1-Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

F1-Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari

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