lunedì, Maggio 13, 2024

Gp Stati Uniti 2021-Analisi prestazionale qualifiche: SF21 sovrasterzante per Leclerc, W12 in overheating costante

Track limits e bump accendono la sfida mondiale sul tracciato di Austin. Tra i due contendenti al titolo di F1 è Max Verstappen a conquistare la partenza dal palo. Una pole che pesa moltissimo. Ottenuta su un tracciato che fino ad ora era feudo Mercedes. Grande duello anche tra McLaren e Ferrari. La scuderia del Cavallino ha avuto la meglio nelle qualifiche, ma i punti vengono assegnati solo al traguardo.

Avevamo anticipato già ieri che le qualifiche di oggi avrebbero potuto regalare qualcosa di buono al team anglo austriaco. Addirittura la pole è molto sorprendente. E’ tornata ad essere quella Red Bull che conoscevamo molto bene, ovvero dotata di un posteriore molto stabile, capace di generare una solida trazione. Su un tracciato così complicato e pieno di bump, i tecnici Red Bull sembrano aver reagito molto bene, trovando addirittura qualcosa in più.

Anche le altezze da terra più elevate possono aver contribuito nel passo in avanti fatto. In aggiunta a ciò, alcuni gradi in più dell’asfalto possono aver aiutato la RB16B ad attivare le mescole. Vero punto di forza della monoposto austriaca. Basta solo osservare quanto lento doveva andare Hamilton durante il suo out-lap, in modo da curare il più possibile la gomma e mantenerla fresca.

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Giornata più difficile per Mercedes, che si porta a casa una ormai inaspettata prima fila. Un secondo posto frutto della bravura e dell’esperienza di Lewis Hamilton, che all’ultimo ha saputo mettere tutto assieme e dare un colpo di reni. Ancora una vettura più tendente al sovrasterzo per loro. Un fastidio che ha cominciato a farsi insistente nelle ultime prove libere. Il britannico si era lamentato molto della scarsa trazione nell’ultimo settore. Da lì è partito il lavoro del team per cercar di diminuire l’eccessiva rotazione della vettura prima dell’inizio delle qualifiche.

I tecnici hanno concordato un abbassamento ulteriore dell’incidenza dell’ala frontale in modo da spostare il bilanciamento verso il posteriore e cercare di recuperare in termini di aderenza al retrotreno. Sono stati tra i pochi a lavorare sul setup fino agli ultimi minuti delle terze prove libere, segno che la situazione era già complicata. Circostanze molto strane, specialmente considerando che le frecce nere nella giornata di ieri avevano avuto molta facilità nell’adattarsi alla pista.

Detto ciò, le principali difficoltà della W12 vengono in parte mascherate dalla grande potenza della Power Unit. Il propulsore ha dato una grossa mano nel migliorare la performance durante tutto l’arco del Q3. Qualche problemino di over-heating tuttavia non è mancato. Questo tipo di difficoltà erano emerse già ieri nelle ultime prove libere. I piloti si erano già lamentati di non riuscire a tenere sotto controllo la temperatura degli pneumatici a causa dell’alta rugosità dell’asfalto.

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Un grattacapo in più per gli ingegneri di Brackley, ormai abituati a dover concepire assetti tali da contenere il surriscaldamento delle Pirelli. Sappiamo infatti quanto la W12 sia violenta sulle mescole e riesca quindi ad immettere tanta temperatura. Arrivati in qualifica, l’unico modo a loro disposizione per cercar di recuperare il gap è stato curare il più possibile l’out-lap. Ulteriori cambiamenti di setup non si potevano fare visto il parco chiuso.

Dai micro settori si conferma quanto detto in precedenza. Niente di buono in curva 1, dove Lewis risulta molto più lento. Poi è nel misto della 12-13-14 la zona in cui le due Mercedes faticano maggiormente. Poca aderenza al posteriore già in ingresso. Il problema poi si estende a tutta la percorrenza e all’uscita della tornata.

Grande qualifica per la Ferrari che piazza entrambe le vetture davanti alle McLaren. In ottica mondiale la sfida si sta accendendo con la squadra inglese. Partire davanti domani sarà molto utile. Anche i tecnici italiani si sono trovati ad avere a che fare con una vettura più sovrasterzante. Una situazione già riscontrata durante le prove del venerdì, a cui si è man mano rimediato cercando di spostare il centro di pressione verso il posteriore. Similmente a Red Bull, le caratteristiche della SF21 vengono esaltate nelle curve più lente e guidate dell’ultimo settore.

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In aggiunta a ciò, anche loro hanno faticato a gestire le mescole Pirelli. Un po’ come questa mattina, quando Leclerc non riusciva in nessun modo a mantenere le gomme posteriori nel corretto range di temperature, scodando visibilmente in uscita dalle curve più lente. Poi, improvvisamente, la mescola si accende e dalla vettura si può estrarre un enorme potenziale. Come nel Q1, quando da un giro all’altro Leclerc ha migliorato il suo tempo sul giro di oltre 1 secondo. Ancora una volta le gomme si confermano fondamentali.

Ad esempio, quando nel Q2 i piloti hanno montato la Media, le prestazioni sono improvvisamente migliorate. Questo perché la gomma a banda gialla ha una finestra leggermente più alta, che di fatto riesce a fare la differenza, adattandosi meglio alle temperature in gioco. Nell’ultimo settore la Media riesce a rimanere in vita fino al traguardo, mentre la rossa va prima in over-heating.

Detto ciò, bisogna dire che sul fronte Power Unit gli aggiornamenti delle ultime gare riescono a dare buoni frutti. Il surplus di potenza ibrida riesce a fornire delle buone velocità di punta. Nella giornata di ieri l’unità montata era sprovvista delle novità all’Energy Store. E’ quindi evidente quanto pesino quei pochi cavalli in più. Mediamente 2 decimi di distacco per settore. Intertempi molto simili anche per la Mclaren, che nel Q3 non è riuscita a concretizzare quanto di buono visto durante le sessioni precedenti. Una MCL35M che storicamente è più forte in gara, per cui aspettiamo la sfida durante la corsa.

Ottima la McLaren, che sembra riuscire a sviluppare buone velocità non solo sui rettilinei, ma anche nella percorrenza delle curve veloci. Assieme alla scuderia di Maranello si contendono la posizione da terza forza. Una sfida molto ravvicinata sulla quale si potrà dire di più domani. Sulla carta il degrado della MCL35M dovrebbe essere più ridotto rispetto a Ferrari, ma nulla è detto.

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Buona anche l’Aston Martin che, al contrario, soffre nel misto veloce del primo settore. In questo tratto sono addirittura a livello di Alfa Romeo e Williams. Ciò non gli ha permesso di concretizzare la performance, con Stroll che è stato escluso addirittura in Q1.

Diamo ora uno sguardo alla gara di domani, perché alcuni piloti hanno deciso di qualificarsi per il Q2 con la gomma Media. Una mossa chiaramente orientata a tentare l’unica sosta. Una strategia non impossibile, ma che richiederà sicuramente una ottima gestione delle mescole. Dopo la partenza sulla Media, si dovrebbe cercare di concludere la gara con la mescola Hard.

Ovviamente, se il degrado risulterà ancora più marcato di quanto già ci si aspetta, sarà facile spostare la gara su due soste effettuando un ulteriore stop. Magari per la gomma Soft, in modo da poter spingere molto nell’ultima fase di gara. Partendo invece sulla Soft, seguiranno due stint sulla Media, oppure uno stint con la Hard e uno finale con un’altra Soft. Su questa strategia avremo Sainz, che all’ultimo tentativo su gomma Media non è riuscito a migliorarsi e dovrà perciò partire con la rossa.


F1-Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

Foto: F1TV

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