domenica, Maggio 19, 2024

Affidabilità PU: penalizzare le squadre salvaguardando i piloti? Wolff boccia l’idea

La stagione 2021 di F1 ci sta riservando alcune sorprese sul fronte affidabilità. Verstappen e Hamilton hanno scontato la penalità derivante dall’utilizzo della 4° power unit rispettivamente in Russia e Turchia, ma l’aspetto più curioso riguarda le specifiche smarcate dalla Mercedes per andare ad equipaggiare la monoposto di Valtteri Bottas. Il finlandese, negli Stati Uniti è giunto all’utilizzo della sua sesta unità stagionale. Il che ha portato tutto l’ambiente a sollevare delle questioni interessanti.

Come certo saprete, il sistema a penalità non è coerente per tutte le nuove unità introdotte. Intanto, ad ogni pilota è permesso ricorrere all’uso di 3 ICE a stagione senza percepire una sanzione. La componente introdotta comporta una perdita di 10 posizioni in griglia, mentre dalla in poi ne sono previste soltanto 5. Il superamento dei tre MGU-H, MGU-K e TC disponibili nell’intero arco del campionato comporterà in ogni caso un arretramento di 5 caselle sullo schieramento di partenza (leggi qui per ulteriori dettagli).

F1
La W12 di Valtteri Bottas (Mercedes AMG F1 TEAM) risposa all’interno del garage prima della sostituzione di vari componenti della Power Unit

Nel paddock degli Stati Uniti si è discusso molto della possibilità di inasprire le sanzioni in vista della prossima stagione. Ad esempio, perché non mantenere invariata l’entità della punizione per tutte le unità utilizzate a partire dalla 4° power unit in poi? Oppure, invece di sanzionare il pilota obbligandolo a dover iniziare delle gare dal fondo della griglia, perché non togliere la possibilità alle squadre di ottenere dei punti iridati?

Domande a cui ha risposto accuratamente Toto Wolff. La premessa fatta dal team principal Mercedes è che l’attuale regolamento sia solido e ben strutturato. Non si devono dimenticare le ragioni che hanno portato a questo tipo di normative. Prime tra tutte i continui problemi incontrati dalla Honda all’inizio dell’era turbo-ibrida. Le riduzioni di pena erano state poste per evitare delle situazioni di forte imbarazzo.

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Fernando Alonso con la sua McLaren MP4/31, stagione 2016

Rispondendo alla seconda domanda, invece, il manager austriaco invita tutti ad una profonda riflessione. Le squadre sarebbero più che disposte a sacrificare dei punti iridati pur di mettere in condizione il proprio pilota di lottare per il titolo mondiale. Ciò porterebbe ad un utilizzo certamente spropositato delle unità di potenza e occorre assolutamente evitare lo scenario in cui i costruttori possano pensare di progettare i propri propulsori in modo tale da farli rendere al massimo per un numero più ristretto di gare.

Trovare una buona soluzione non è semplice. Ai fan non piace vedere i propri idoli partire dal fondo della griglia a causa di problemi legati all’affidabilità ed è un qualcosa che i nuovi appassionati hanno delle difficoltà a comprendere fino in fondo. Wolff si dice favorevole a valutare nuove proposte per il futuro, ma al momento, almeno da parte sua, alternative all’attuale regolamento non ce ne sono.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Formula Uno – Mercedes – McLaren 

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