La stagione 2021 di F1 ci sta riservando alcune sorprese sul fronte affidabilità. Verstappen e Hamilton hanno scontato la penalità derivante dall’utilizzo della 4° power unit rispettivamente in Russia e Turchia, ma l’aspetto più curioso riguarda le specifiche smarcate dalla Mercedes per andare ad equipaggiare la monoposto di Valtteri Bottas. Il finlandese, negli Stati Uniti è giunto all’utilizzo della sua sesta unità stagionale. Il che ha portato tutto l’ambiente a sollevare delle questioni interessanti.
Come certo saprete, il sistema a penalità non è coerente per tutte le nuove unità introdotte. Intanto, ad ogni pilota è permesso ricorrere all’uso di 3 ICE a stagione senza percepire una sanzione. La 4° componente introdotta comporta una perdita di 10 posizioni in griglia, mentre dalla 5° in poi ne sono previste soltanto 5. Il superamento dei tre MGU-H, MGU-K e TC disponibili nell’intero arco del campionato comporterà in ogni caso un arretramento di 5 caselle sullo schieramento di partenza (leggi qui per ulteriori dettagli).
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Nel paddock degli Stati Uniti si è discusso molto della possibilità di inasprire le sanzioni in vista della prossima stagione. Ad esempio, perché non mantenere invariata l’entità della punizione per tutte le unità utilizzate a partire dalla 4° power unit in poi? Oppure, invece di sanzionare il pilota obbligandolo a dover iniziare delle gare dal fondo della griglia, perché non togliere la possibilità alle squadre di ottenere dei punti iridati?
Domande a cui ha risposto accuratamente Toto Wolff. La premessa fatta dal team principal Mercedes è che l’attuale regolamento sia solido e ben strutturato. Non si devono dimenticare le ragioni che hanno portato a questo tipo di normative. Prime tra tutte i continui problemi incontrati dalla Honda all’inizio dell’era turbo-ibrida. Le riduzioni di pena erano state poste per evitare delle situazioni di forte imbarazzo.
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Rispondendo alla seconda domanda, invece, il manager austriaco invita tutti ad una profonda riflessione. Le squadre sarebbero più che disposte a sacrificare dei punti iridati pur di mettere in condizione il proprio pilota di lottare per il titolo mondiale. Ciò porterebbe ad un utilizzo certamente spropositato delle unità di potenza e occorre assolutamente evitare lo scenario in cui i costruttori possano pensare di progettare i propri propulsori in modo tale da farli rendere al massimo per un numero più ristretto di gare.
Trovare una buona soluzione non è semplice. Ai fan non piace vedere i propri idoli partire dal fondo della griglia a causa di problemi legati all’affidabilità ed è un qualcosa che i nuovi appassionati hanno delle difficoltà a comprendere fino in fondo. Wolff si dice favorevole a valutare nuove proposte per il futuro, ma al momento, almeno da parte sua, alternative all’attuale regolamento non ce ne sono.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Mercedes – McLaren