venerdì, Maggio 17, 2024

Perché i commissari non hanno penalizzato Daniel Ricciardo?

F1 – Gp del Messico 2021

Nuovo appuntamento con regoliamoci che va ad analizzare una gara assolutamente tranquilla dal punto di vista dei commissari. Tuttavia, l’episodio che alla partenza della corsa ha visto coinvolti Daniel Ricciardo, Valtteri Bottas e in parte la Ferrari di Carlos Sainz che malgrado abbia letteralmente calpestato l’ala anteriore della McLaren non ha riportato nessun danno a pneumatici e vettura, ha lasciato più di un dubbio sulle decisioni prese dalla direzione gara.

Siamo al via della corsa. Subito dopo lo start, in curva 1, Valtteri Bottas si ritrova attaccato sull’esterno da Max Verstappen e sull’interno da Lewis Hamilton. Alle sue spalle sopraggiunge un lanciatissimo Daniel Ricciardo che tenta di infilarsi dietro l’inglese della Mercedes tentando una manovra di attacco ai danni del finlandese.

Tuttavia l’ex Red Bull commette un errore grossolano in frenata e la sua ala anteriore va in collisione con la posteriore destra di Valtteri. Da questo contatto, oltre la rottura dell’alettone anteriore per lo stesso Ricciardo, nasce il testacoda di Bottas che di fatto compromette completamente la corsa del pilota di Nastola.

La Direzione Gara dice di aver notato l’episodio e dopo un breve esame preliminare delle immagini giudica la manovra non necessaria di investigazione. E proprio qui nasce sembra nascere “l’errore” dei commissari. Nelle gare passate, per casi simili, abbiamo visto assegnare diverse sanzioni ai piloti. Una situazione analoga su tutte è avvenuta durante i mesi estivi del campionato 2021.

F1
l’enorme carambola al via del Gran Premio di Ungheria edizione 2021 che ha coinvolto diversi piloti

Facendo memoria basta pensare all’episodio maturato durante la partenza del Gran Premio di Ungheria, dove Stroll e Bottas sono arrivati in colpevole ritardo in curva 1 innescando una grande carambola. Facendo un parallelo con lo scenario di ieri, possiamo affermare che entrambe le dinamiche coincidono nel modus operandi. Stessa causa e medesimo effetto finale che di fatto ha prodotto usa sanzione ai danni del canadese e del finlandese, comminando una penalità di 5 posizione in griglia per la gara successiva.

C’è una differenza però: malgrado i danni riportati, in Messico (leggi qui l’analisi prestazione della gara) le vetture hanno potuto continuare la corsa. Mentre all’Hungaroring i piloti coinvolti sono stati costretti al ritiro. È forse proprio per questa ragione che all’epoca i colpevoli sono stati penalizzati? La congettura non sembra discostarsi troppo dalla realtà, soprattuto se si pensa che i commissari non abbiano nemmeno preso in considerazione la possibilità di analizzare la vicenda.

A conti fatti parliamo dell’ennesima mancanza di uniformità di giudizio che non può essere giustificata da un ritiro. Questo perché, d’altronde basta guardare la classifica finale delle due corse in questione, sebbene ieri Bottas abbia continuato la corsa terminando in quindicesima posizione, ha preso gli stessi punti dei piloti (Norris, Perez, Leclerc, Vettel) che hanno subito la carambola magiara: zero.

Prendendo per buono il ragionamento legato al non ritiro delle vetture nella giornata di ieri, a mio avviso sarebbe stato sufficiente assegnare 5 (o nel peggiore dei casi 10) secondi di penalità a Ricciardo. Immaginare che i commissari abbiano valutato lieve il contatto che ha punito lo stesso l’australiano relegandolo al fondo dello schieramento, non sembrerebbe una motivazione sufficiente visto che, come detto, la manovrati Daniel ha messo completamente fuori gioco l’incolpevole Bottas.

Conclusa l’analisi su quanto accaduto ad inizio gara, veniamo agli altri “incidenti” finiti sotto la lente di ingrandimento dei commissari. I coinvolti sono stati Hamilton e Raikkonen durante le libere, per non aver rispettato il paletto posto all’esterno di curva 3 e, sempre il finlandese Alfa Romeo, per aver tagliato l’ingresso in pit lane in qualifica. Tutti e tre gli episodi sono stati sanzionati con una reprimenda (vale la pena ricordare che dopo 3 reprimende per guida si incorre in 10 posizioni di penalità sulla griglia, altrimenti sembra sempre una sanzione che “si perde nel nulla”), ma andiamo con ordine.

Per quanto riguarda i primi due casi, entrambi i piloti in un tentativo di giro lanciato, hanno mancato la frenata di curva 1 e sono andati dritti tagliando sull’erba. Sono quindi rientrati in pista in curva 3, ma nel fare ciò, non hanno rispettato il passaggio alla sinistra del paletto posto prima della tornata, come espressamente previsto nelle Note del Direttore di gara. Non essendosi creata alcuna situazione di pericolo, la sanzione applicata è corretta: una “tirata d’orecchie” insomma…

Nel caso di Raikkonen in qualifica, invece, il finlandese stava percorrendo l’ultima curva quando è stata esposta bandiera rossa per l’incidente che ha visto coinvolto Lance Stroll. In un primo momento, nonostante fosse già oltre il limite dell’ingresso, il pilota ha pensato di tagliare la linea per entrare in pit lane. Poi ha cambiato idea ed è tornato in pista per completare un intero giro prima di tornare ai box. La violazione è abbastanza chiara, ma è altrettanto evidente che non è stato creato pericolo in quanto in pista non stava sopraggiungendo nessuno. Anche in questo caso, la decisione dei commissari sembra essere corretta.


Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1

Immagini: F1; Fia.com

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