martedì, Maggio 14, 2024

La Federazione Internazionale aggiorna il regolamento tecnico per tappare possibili loopholes

La FIA si gioca una bella fetta di credibilità. L’approssimarsi della nuova era regolamentare della F1, voluta fortemente per “sistemare” le vetture e trasformare la massima categoria del motorsport per renderla più appetibile al pubblico, secondo Brawn e compagni unico vero provvedimento possibile (mah), ci darà modo di capire se il percorso intrapreso è davvero quello corretto.

Nell’attesa di attenzionare le congetture su tale questione attraverso le ultime parole del responsabile tecnico della federazione Nicholas Tombazis, vale la pena ricordare brevemente un fatto. Questione che alla luce dei tanti (forse troppi) proclami sulla presunta giustezza tecnica relativa alle future monoposto stride fortemente. Parliamo del famigerato DRS e del suo utilizzo reiterato anche nel 2022.

Benché il giudice supremo sarà pure sempre la pista, arbitro imparziale (Masi a parte), la rivoluzione indotta che di fatto muterà fortemente la storia della massima categoria pare non possa prescindere ancora dall’ala mobile. Brawn, a suo tempo, agosto 2021 per essere precisi, fece sapere che fare a meno di questa protesi di carbonio che inscena falsi sorpassi non è cosa saggia malgrado la “sommossa” tecnica in atto. 

Attraverso una fitta elucubrazione un pensiero nasce spontaneo: annegare lo spirito della categoria per dipendere ancora da uno strato di carbonio mobile forgiato in autoclave avrebbe senso? Chissà…

F1
Nicholas Tombazis, delegato tecnico FIA

Il presente, dicevamo. L’ex ferrarista greco che alla guida della Rossa non ha di certo lasciato buoni ricordi, suppone uno scenario ipotetico dove l’obbiettivo da centrare relativo alle “prestazioni ravvicinate” che si spera di ottenere attraverso il cambio radicale in atto va raggiunto attraverso un percorso cauto. La paura di produrre un contesto dove una squadra possa avvantaggiarsi enormemente approfittando di un buco regolamentare c’è. Esiste eccome. Ecco perché diverse norme del nuovo regolamento sono in fase di aggiornamento per evitare situazioni spiacevoli.

L’ultima riflessione dello scritto si rifà a una frase di Tombazis, non troppo incoraggiante a dir la verità: “Se dovessimo fallire mancando l’obbiettivo preposto modificheremo il regolamento.” 

Ora… Benché da una parte il desiderio di rimediare ad una possibile situazione indesiderata sottolinea la volontà della federazione, cautelarsi in anticipo parlando prematuramente di un contesto errato dopo l’enorme campagna sulla presunta effettività del nuovo regolamento non sottolinea l’incertezza insita nelle menti di chi ha partorito il panorama futuro. Voi che ne pensate?

Vi leggo…


F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Formula Uno

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