venerdì, Luglio 26, 2024

Leclerc vs Sainz: lo scarto prestazionale conduce ad un chiaro atteggiamento Ferrari

Il trionfo Ferrari nel Gran Premio d’Australia di F1 è la logica conseguenza di un avvio di stagione difficilmente pronosticabile nella superiorità espressa dalla F1-75. Il rovescio della medaglia è rappresentato da Carlos Sainz, reduce da un weekend difficile che lo ha portato ad avere un distacco notevole nella classifica piloti dal suo compagno di squadra dopo appena tre gare (leggi qui per saperne di più).

Alla naturale facilità con cui il monegasco riesce a spremere tutto il potenziale della sua monoposto, di rosso vestita, si contrappone un lavoro di progressivo apprendimento del teammate mirato a raggiungere le performance di Charles, almeno per quanto concerne la prestazione assoluta del sabato. Tuttavia la sensazione è che Leclerc abbia in pugno la F1-75. Una perfetta simbiosi candidamente confermata dal monegasco che, a margine della fantastica prestazione di Melbourne, ha ammesso di poter fare ciò che voleva con la propria monoposto.

Mente il pilota nativo di Monaco riesce a dare del tu alla sua “bestia”, lo spagnolo non sembra averla ancora addomesticata al punto da poterne sfruttare le enormi potenzialità, specie sul passo gara. Il distacco tra i due alfieri Ferrari al termine dei primi due round del mondiale di F1 2022, inferiore ai dieci secondi, non deve ingannare in quanto è fortemente invalidato dall’intervento delle Safety Car che hanno compattato il gruppo.

E’ bene ricordare che uno dei punti di forza di Carlos, evidenziato spesso durante la scorsa stagione, è il tyre management che gli ha consentito in più occasioni di venire fuori sulla distanza grazie a una intelligente gestione del degrado gomma. I nuovi pneumatici Pirelli da 18 pollici sembrano garantire un minor degrado, a tutto vantaggio di quei piloti in grado di martellare ogni giro senza il bisogno di centellinare la propria prestazione in funzione della tenuta del pneumatico e dell’impatto del degrado sulla migliore strategia dei pitstop pianificata dal team.

F1
Mario Isola, head of F1 and Car racing Pirelli

In tal senso, Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli, nella tre giorni di test in Bahrain aveva confermato questa sensazione:

Il livello di degrado non è più lo stesso che abbiamo visto gli anni passati. Forse vi ricorderete che nei test di sviluppo delle gomme dal 18″ avevamo chiesto ai team di spingere forte negli stint senza preoccuparsi della gestione, per poi fare un giro lento e spingere di nuovo da quello dopo. Era per verificare se le gomme fossero in grado di recuperare l’aderenza“.

In generale le scuderie ci hanno confermato che il grip tornava. Qualcuno, non tutti i piloti, ma durante i tre giorni di test di Sakhir ha provato la stessa procedura e hanno confermato che con un giro di raffreddamento le gomme possono recuperare l’aderenza. Quindi questa è una differenza rispetto al degrado dell’anno scorso o degli anni precedenti, perché in passato quando si perdeva l’aderenza non si poteva più recuperare“.

La gara di Albon in quel di Melbourne rappresenta l’estremizzazione della nuova filosofia Pirelli, disputata interamente sul compound Hard, al netto del cambio gomme effettuato all’ultimo giro esclusivamente in ossequio del regolamento sportivo. Una longevità dei pneumatici che se confermata nei prossimi tracciati e su tutta la gamma dei compound prodotti dalla casa milanese, complicherebbe ulteriormente le ambizioni del pilota madrileño della Ferrari

Allo stato attuale, Carlos Sainz sembra non possedere molti tasselli nel complesso puzzle di elementi che concorrono alla vittoria di un mondiale e non ultimo, la subliminale considerazione del suo ruolo all’interno del team Ferrari sin dal momento in cui è stato ingaggiato. E’ verosimile ipotizzare che, il passaggio di Carlos alla corte di Maranello, sia stata una scelta funzionale alla crescita del predestinato, in luogo di Sebastian Vettel che sul viale del tramonto della sua brillante carriera non poteva rappresentare il necessario pungolo per la definitiva consacrazione del talento monegasco.

Sebastian Vettel (Scuderia Ferrari)
il tedesco Sebastian Vettel (Scuderia Ferrari) durante la stagione di F1 2020

Con il passare del tempo e alla luce dello straripante avvio di stagione di Leclerc, la sensazione che la scelta della prima guida sia un esercizio effimero prende sempre più sostanza e le recenti dichiarazioni del team principal Mattia Binotto in merito a possibili gerarchie già prestabilite, sono votate alla compattezza della squadra, unica reale criticità da gestire all’interno del team:

La scelta della prima guida non è un problema che ci stiamo ponendo adesso. Sia Leclerc che Sainz sono due piloti veloci e forti. Carlos sta cercando la forma migliore: vuole dimostrare di essere al pari di Charles e all’altezza, questo weekend stava guidando molto bene, ma circostanze non hanno aiutato. Io spero e sono convinto di vedere un Carlos molto forte che saprà mettere alle corde Charles. Questo è quello che mi auguro”.

Sainz non può permettersi di perdere ulteriore contatto dal predestinato e la prossime gare saranno cruciali per non indossare definitivamente le vesti dello scudiero predestinato. 


F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: Scuderia Ferrari

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