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Mercedes/F1: il matrimonio continua per reciproci interessi

F1. 24 maggio 2019. Una data che a molti dice poco ma che nel mondo della Mercedes ha un significato importante. Rappresenta, difatti, il giorno in cui Dieter Zetsche ha terminato il mandato da presidente del consiglio d’amministrazione del gruppo Dailmer AG. Il baffuto ingegnere tedesco è stato un uomo chiave per i successi della Stella a Tre Punte nel motorsport.

Egli, infatti, è la persona che ha creduto fermamente nel legame tra trionfi sportivi e vendite di auto di serie. Zetsche spinse forte affinché la Mercedes si stabilizzasse come motorista e poi acquisisse la Brawn Gp per aprire una parentesi storica di vittorie attualmente interrotta ma che è durata praticamente un decennio.

Quando il manager nativo si Istanbul si commiatò dall’azienda che lo aveva portato a diventare, secondo il Time, una delle cento persone più influenti al mondo, nubi si addensarono sul programma F1 della Mercedes. Con l’avvento del suo successore, il più pragmatico e meno “romantico” Ola Kallenius, molti ritennero che l’epopea dei “grigi” avesse i giorni contati. Tanto si scrisse su un disimpegno parziale a partire dal 2021 che sarebbe diventato totale nel 2026.

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Lewis Hamilton e Dieter Zetsche festeggiano dopo una vittoria del britannico

F1. Mercedes fuori dalla F1? Un equivoco alimentato dalla presenza di Ineos.

Voci di corridoio, speculazioni, congetture che FormulaUnoAnalisiTecnica non ha mai seguito. A distanza di tre anni da quel passaggio di consegne il tempo ha dato ragione a chi non si è piegato a facili sensazionalismi valutando nel merito e con attenzione la portata commerciale della presenza in F1 un marchio che ne trae vantaggi economici e benefici tecnologici.

A fine 2020 il team puliri-campione del mondo subì uno scossone organizzativo non da poco. Ineos, già main sponsor del team, divenne stakeholder di pari livello con la capogruppo Daimler AG (che andò a ridurre la propria partecipazione dal precedente 60%) ed il team principal e chief executive Toto Wolff che continuava la sua avventura con una partecipazione nel progetto che salì dal 30 al 33% delle quote. Ogni punta della Stella fa praticamente capo ad un proprietario. Una divisione equa, un modello tutt’ora operante.

Si ritenne che questa proprietà tricefala, unita ad una spending review avviata da un Kallenius chiamato a ristrutturare i conti della casa di Stoccarda, preludessero ad un totale passaggio di mano. Nulla di tutto ciò è accaduto, nulla di tutto ciò è programmato. Anzi, Mercedes rompe gli indugi e spazza via i dubbi sulla sua permanenza di lungo periodo. Ossia dopo il 2026 che rappresenta uno spartiacque motoristico che poteva far sorgere dei dubbi al board decisionale della casa automobilistica tedesca.

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Ola Kallenius, il cinquantaduenne svedese presidente del consiglio di amministrazione di Daimler AG, e capo di Mercedes-Benz

F1. Parla Kallenius: “Restiamo perché vogliamo la decarbonizzazione”

Ola Källenius, nel confermare l’impegno del marchio a lungo termine, afferma che la visione strategica della Formula Uno è la medesima del gruppo industriale tedesco: mettere in cima all’agenda questioni ambientali ed ecosostenibilità. “Abbiamo deciso di seguire un convinto percorso di decarbonizzazione – ha spigato ai media il manager svedese – È l’unica decisione che possiamo prendere. Lo stesso accade con la Formula Uno. I prossimi regolamenti inerenti ai motori daranno molta più importanza alla parte elettrica: c’è un chiaro impegno per rendere la categoria neutrale rispetto alle emissioni di Co2“.

Il quadro normativo che entrerà in vigore nel 2026 e che sostanzialmente è servito a permettere, tramite una sensibile semplificazione delle power unit, l’ingresso della concorrente Volkswagen, porrà maggiormente l’accento sulla parte elettrica nelle generazione della potenza totale. Per Mercedes, dopo aver fatto la voce grossa nell’era turbo-ibrida, si tratta di una sfida nuova. Che si intende raccogliere. E vincere.

La tecnologia delle batterie non è ancora perfezionata. Ma puntare all’eliminazione del CO2 ponendo maggiore enfasi sull’elettrificazione assicura che la Formula 1 resti molto importante per noi“. Motivo, questo, per il quale il colosso tedesco rilancia la sua azione nella massima serie.

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Power unit Mercedes W13

F1. Mercedes intende sviluppare la tecnologia ibrida per non dire addio ai motori termici

La strategia della Mercedes è ambiziosa. E’ ormai un fatto acclarato quello secondo cui le motorizzazioni a combustione interna andranno via via scomparendo. Molti sono i governi che hanno stabilito dead line stringenti oltre le quali sarà vietata la commercializzazione di vettura basate su alimentazioni non elettriche. Daimler spera di poter modificare questa parabola con una doppia politica: migliorare ulteriormente la connessione termico-elettrico arrivando, quindi, a ibridi più efficienti e spingere per i biocarburanti ad emissioni zero.

Il motore a combustione è arrivato ad una fase evolutiva molto avanzata e immaginare di accantonarli del tutto, specie per chi ha investito risorse e competenze per svilupparli, sarebbe una sorta di controsenso. La F1 potrebbe ritornare ad essere il fulcro tecnologico intorno al quale ruota l’intero settore dell’automotive.

Non si tratta di utopia considerando la presenza di colossi come Mercedes, Renault, Stellantis e prossimamente Volkswagen. Gruppi che, messi insieme, rappresentano una fetta molto cospicua dell’intero settore automobilistico. Che ha un peso economico e politico non indifferente dato che è un ambito che dà lavoro, a livello mondiale, a milioni di persone.

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Moahammed Ben Sulayem (FIA) e Stefano Domenicali, CEO della F1
F1. Mercedes/Liberty Media: una comune visione strategica

La permanenza di Mercedes in F1, quindi, va letta anche in questa chiave. Kallenius ha una visione strategica che supera il concetto di mera vittoria sportiva. L’idea è quella di determinare, insieme agli altri costruttori, la direzione tecnologica che l’automobile descriverà nei prossimi decenni. Un progetto coraggioso ma che ha solide base logiche.

Ecco perché il dirigente svedese si esprime in termini entusiastici circa il lavoro che Liberty Media sta svolgendo: “Per quanto ci riguarda, la F1 ha un brillante futuro davanti a sé. Drive to Survive ha cambiato il gioco, quindi siamo felici di far parte di questo spettacolo ed essere uno dei punti di forza della categoria. Ne possiamo approfittare sia per il nostro sviluppo tecnologico che per il nostro marketing“.

Mercedes/F1 è quindi un matrimonio che continuerà ancora a lungo. L’amore c’entra poco in questo legame. In ballo ci sono reciproci interessi economici, tecnici e politici che, sarà anche spoetizzante, sono la malta più resistente che ci sia in era capitalista.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1

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