Per una F1-75 che dipinge un capolavoro, inevitabilmente ce n’è un’altra che inscena una completa tragedia greca: il fantasma della Ferrari che la domenica non concretizza (almeno, non del tutto) il buon sabato dimostrato, si è manifestato anche quest’oggi al Paul Ricard.
E così il dodicesimo appuntamento in campionato si conclude con un pesante zero per Charles Leclerc ed un quinto posto per Carlos Sainz, autore di una strepitosa rimonta: partito dalla diciannovesima posizione (causa sostituzione della quarta power unit), è risalito dal fondo della griglia trovandosi in certi frangenti finanche in bagarre con Sergio Perez per il terzo gradino del podio.
Ma non solo: Carlos è stato protagonista anche di un bellissimo sorpasso in esterna alla Signes su George Russell, all’incirca al trentesimo giro. Peccato aver ricevuto una penalità di 5 secondi per unsafe release a fine pit-stop, altrimenti lo spettacolo che abbiamo visto tra fine giro 41 ed inizio 42 nei tiratissimi sorpassi con Checo avrebbe avuto tutt’altro sapore (e valore).
Difatti poi al 43esimo è subito rientrato ai box per scontare suddetta penalità e montare gomma gialla, portando a termine l’ultima decina di giri guadagnando anche il punto addizionale per il giro veloce.
Insomma, una gara di cui può essere fiero: quest’oggi il madrileno ha dimostrato che la F1-75 c’è ed è una vettura indubbiamente prestazionale e competitiva. Forse è anche questo che getta sale sulle ferite di Charles Leclerc, che al contrario questo appuntamento lo ricorderà con estremo sgomento.
Scattato benissimo in partenza dalla pole position, ha condotto in maniera pulita ed oculata tutti i giri che ha portato a termine prima della disfatta: intorno al 17esimo giro l’errore che nessuno si aspettava, probabilmente neanche lui stesso.
A Le Castellet pianta la sua monoposto in barriera con un testacoda dovuto ad un sovrasterzo che gli ha fatto perdere il posteriore: sul momento via radio ringhierà che c’è stato un problema tecnico (all’acceleratore), ma nel post gara poi sarà lui stesso ad ammettere “Io non posso fare questi errori”, assumendosi esplicitamente tutte le responsabilità del crash.
F1. Charles Leclerc e l’inesistente guasto all’acceleratore
Tant’è che il team principal Mattia Binotto ha poi spiegato che: “Quello che si era detto via radio sull’acceleratore non ha nulla a che vedere con il fatto di aver perso la macchina. Ha inserito la retromarcia, voleva uscire dalle barriere ma c’è una strategia di protezione, una cosa complessa, senza entrare nel merito tecnico… Lui non sentiva la coppia reagire come si aspettava, ma non è un problema. È così che funziona”.
La delusione di Charles rispetto all’odierna perdita di punti, ha portato Binotto a precisare: “Certo 32 punti persi sono tanti, ma li abbiamo persi anche in altri modi, e ne guadagneremo altrettanti. Charles è un campione, nessuno in squadra lo metterà mai in dubbio ed abbiamo tutti totale fiducia in lui. Gli ho detto che ci sono 10 gare da vincere, proviamo a vincerle tutte”.
Mentre sulla gara in generale sostiene: “Anche oggi credo che macchina, squadra, degrado gomme, avevamo la meglio sulla Red Bull e Max stava iniziando a degradare dopo una quindicina di giri, tutto andava per il verso giusto. La dimostrazione è che la macchina è sufficientemente competitiva, e lo ha mostrato anche Carlos.
Voltiamo già pagina: credo che stare qui a discutere l’errore di un pilota, un campione come lui, non abbia senso. Deve ritrovare la fiducia e noi gliela diamo tutta perché non c’è motivo sia diversamente. È lì con gli ingegneri, abbiamo già guardato il suo ritmo di gara ed è già col sorriso, e questa è la forza di un campione che sa anche voltar subito pagina. Noi siamo concentrati e per l’Ungheria pensiamo ad una doppietta”.
F1. Mattia Binotto: strategia doppie medie vincente
Sulla strategia pneumatici invece conferma: “Convinti della scelta due medie e di poter gestire bene le gomme che avrebbero potuto darci un vantaggio, e così è stato. Stava facendo una bellissima gara anche Charles su quelle gomme rispetto agli altri, e lo ha mostrato successivamente anche Carlos che ha fatto una bella gara partendo da dietro. Ha avuto pazienza al primo giro a non trovarsi nella mischia e a non rischiare l’incidente, risalendo giro dopo giro.
Peccato per lui ci sia stato quel problema al pit-stop, ma lo riguarderemo bene. Poi so che ci saranno tante discussioni sul successivo pit, se ci dovevamo fermare o meno… La scelta è stata corretta ed anche con Carlos ci siamo già chiariti: non c’era sufficientemente gomma per poter finire la gara, e questa è la prima cosa. Così facendo ha fatto il giro veloce e comunque un punto e lo toglie anche a Max.
Ci sono tanti motivi per cui in quel momento non c’era modo di andare in fondo: doveva fermarsi e lo abbiamo fatto quando ci è sembrato più opportuno”.
F1. Mattia Binotto: aspetti positivi del weekend in vista dell’Ungheria
Spende poi parole lodevoli proprio sull’operato del madrileno: “Sono contento per il weekend di Carlos ad iniziare dalla qualifica di ieri, perché ha fatto due cose straordinarie: il tempo in Q2, mostrando di avere la fiducia necessaria con la vettura, e l’aiuto che ha dato a Charles. Ed il sorpasso alla Signes lo fai se hai coraggio di farlo da gran pilota, e mi son trattenuto dal dire altre parole…”.
Insomma tutto considerato, si cerca malgrado le circostanze di tenere alto l’ottimismo; d’altronde non bisogna perdere di vista dove sia stata la Ferrari sinora e fin dove siano riusciti a portarla ad oggi.
Ed è lo stesso Mattia a sottolineare che proprio per questo: “È giusto continuare a dare fiducia totale ad ogni membro, inclusi i piloti, perché io onestamente coscienza a posto: ci stiamo provando in ogni modo, dando spettacolo e cercando di essere riferimento per gli altri. Non ci sta andando bene per alcuni motivi, ma noi da qui in poi abbiamo la consapevolezza di avere una macchina che ci deve portar soddisfazioni”.
Dunque in ottica mondiale a suo avviso ancora nulla parrebbe detto: “Ce la siamo solo resa un po’ più difficile, ma non impossibile: noi con determinazione continuiamo gara dopo gara a cercare di fare del nostro meglio”.
Non che la situazione sia definitivamente compromessa, ma è evidente che oramai per il Cavallino Rampante la strada sia nettamente in salita.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Mattia Binotto
L’uscita di Leclerc ha tolto l’attenzione sul fatto che la Ferrari stesse sbagliando di nuovo strategia, perché stava rientrando proprio in quel giro, subendo l’undercut della Red Bull. Dovevano anticipare la sosta o una volta rientrato Verstappen, rimanere fuori sfruttando una media gestita meglio, sperare nel traffico che avrebbe trovato Verstappen e sfruttare poi una hard più nuova. Quindi per favore, mettete in risalto che vanno riviste e capire le strategie in Ferrari, perché commettono sempre gli stessi errori e si, hanno una macchina per vincerle tutte, ma non hanno la testa per vincerle