giovedì, Maggio 16, 2024

Red Bull: “L’ammutinamento” di Perez figlio di un crollo emotivo

L’esito delle qualifiche del Gran Premio d’Italia di F1 ha sovvertito le previsioni della vigilia che indicavano in Red Bull la verosimile protagonista sul velocissimo circuito brianzolo. Il dominio espresso dalle RB18 di Verstappen e Perez non più tardi di due settimane fa tra le colline delle Ardenne, lasciava poco spazio alle speranze dei rivali.

Nonostante si tratti solo delle qualifiche, il sabato di Monza è stato a chiare tinte rosse, rosso Ferrari, grazie alla strepitosa pole position siglata da Charles Leclerc. La partenza al palo della monoposto numero 16 era abbastanza scontata sin da venerdì in virtù delle penalizzazioni in griglia di Verstappen e Perez dovute alla sostituzione di elementi delle rispettive unità turbo-ibride.

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il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in azione durante le qualifiche del Gran Premio d’Italia edizione 2022

Al netto del valore simbolico della pole, è parso evidente che Max volesse conquistare il miglior crono che gli avrebbe garantito di partire dalla sesta posizione in griglia. Un’apparente inezia per il fuoriclasse olandese, capace di strapazzare la concorrenza pur partendo dalla quattordicesima posizione in Belgio.

Oggi si scriverà la storia del sedicesimo round del mondiale e alla luce dell’evidente potenziale della monoposto di Milton Keynes nulla è perduto per il campione del mondo in carica.


F1. Sergio Perez è la nota stonata nella sinfonia Red Bull

In una stagione finora trionfale per Red Bull, l’unica nota stonata è rappresentata dalle performance di Sergio Perez. Il brillante inizio di campionato, culminato nella splendida vittoria di Montecarlo, sembrava aver infuso in Sergio la consapevolezza di poter competere sui livelli di Max Verstappen.

Gli espliciti team order durante il Gran Premio di Spagna e dell’Azerbaijan, nei quali gli è stato chiesto di fare strada al team mate, hanno probabilmente mortificato le ambizioni di Checo alimentate dal rinnovo contrattuale fino alla stagione 2024.

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Sergio Perez – Oracle Red Bull Racing

In termini di pura performance, la forbice prestazionale tra Max e Sergio sta assumendo un entità probabilmente superiore al maggior talento del campione del mondo in carica. Il ritardo di nove decimi rispetto alla prestazione di Verstappen su un giro di poco più di 80 secondi è un’enormità a parità di monoposto.

E l’insofferenza del pilota messicano è sempre più evidente. L’idillio con il giovane team mate sembra essersi incrinato dopo reciproci rifiuti di supportare utili giochi di squadra in qualifica nel tentativo di replicare la perfetta sinergia dei piloti Ferrari.

Via radio Verstappen si è lamentato di non aver ricevuto da Perez la scia nel primo run della Q3 che, con il senno di poi, poteva essere decisiva per la conquista della pole “virtuale” e del sesto posto in griglia. Nelle interviste a caldo, Perez ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna indicazione dal team:

La scia a Max? Abbiamo deciso che non fosse così cruciale qui e dunque abbiamo deciso di fare il giro senza scie“.

Il tono con cui si è aperto Verstappen nel team radio sembra indicare uno schema deliberatamente non rispettato da parte del pilota messicano. Dal punto di vista cronometrico, Checo nel corso della Q3 si è trovato nella terra di nessuno accumulando un distacco abissale da Sainz e un margine di sicurezza su Russell. In tale contesto prestazionale, fornire la scia almeno nel secondo run sarebbe stata un’opzione ragionevolmente percorribile.

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Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) Gp Monza 2022

La sensazione è che il pilota messicano, rispetto alla scorsa stagione, stia crollando emotivamente nel confronto con Max Verstappen analogamente a quanto accadde a Felipe Massa nel duello interno con Fernando Alonso nel 2010.

Il decisivo supporto nella conquista del titolo piloti di Max specie in Turchia e ad Abu Dhabi, le convincenti prestazioni nei primi round del 2022 e il rinnovo contrattuale hanno indotto l’esperto pilota sudamericano a sovradimensionare il suo ruolo all’interno del team anglo-austriaco.

F1. Red Bull: l’estensione contrattuale non garantisce un futuro certo a Perez

Tuttavia, la spregiudicata gestione dei piloti in casa Red Bull ha rischiato di bruciare talenti del calibro di Gasly e Albon. Il contratto a lungo termine firmato dopo la vittoria del Gran Premio di Monaco non mette al riparo da un eventuale retrocessione in AlphaTauri, “demansionamento” spesse volte praticato nell’ambito della famiglia Red Bull.

Entrare in rotta di collisione con il figliol prodigo del team anglo-austriaco non è una buona opzione per Sergio soprattutto se non supportata da prestazioni di alto livello. Tanti indizi lasciano suppore che Perez dovrà guadagnarsi la permanenza in Red Bull nelle prossime sette gare, al netto del rinnovo contrattuale siglato a maggio che, al momento, appare poco più che una lettera d’intenti.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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