giovedì, Aprile 18, 2024

FIA: quando le sanzioni sportive non tengono conto della gravità dei fatti

F1, Austin, 23 ottobre. Come di consuetudine ecco l’appuntamento con “Regoliamoci”, la rubrica che va ad analizzare le decisioni prese dai commissari. Sicuramente, in questo Gran Premio degli Stati Uniti, la più rilevante è quella che riguarda Russell, ma non è l’unica che ha creato qualche discussione. Esaminiamo il tutto:

Partiamo proprio con l’episodio che ha visto coinvolto il pilota Mercedes: l’inglese si è visto infliggere 5 secondi di penalità + 2 punti patente per aver causato un incidente, il che è una violazione del codice sportivo internazionale. Dalle immagini, appare evidente come Russell abbia frenato troppo tardi nell’approccio di curva 1, andando al contatto con Sainz e causandone il ritiro.

Ora, senza dubbio che la sanzione inflitta è assolutamente troppo lieve. Non possiamo dire che l’indicente sia stato causato volutamente, tuttavia assegnare solo 5 secondi ad un pilota che ha messo fuori gara un avversario appare abbastanza assurdo. E’ una penalità che ci sta quando anche il “colpevole” subisce un danno. Se l’unico che ne paga le conseguenze, alla fine, è chi non c’entra nulla, non ha senso…

Andiamo oltre: Gasly è stato sanzionato con 5 secondi di penalità + 2 punti patente per non aver rispettato la distanza delle 10 vetture dalla macchina antecedente in regime di safety car, il che è una violazione dell’articolo 55.7 del regolamento sportivo

F1
articolo 55.7 del regolamento sportivo

Partiamo dal presupposto che la decisione è corretta, dal momento che dalle immagini l’infrazione è apparsa ben evidente. Tuttavia vien da chiedersi per quale motivo non sia stata applicata la stessa metrica di giudizio utilizzata con Perez nel Gp di Singapore quando commise per ben 3 volte questa irregolarità e solamente all’ultima arrivò la penalità in termini di tempo. Hanno capito di aver sbagliato allora oppure in base ai commissari le decisioni variano così ampiamente?

Come se non bastasse, il francese ha ricevuto poi ulteriori 10 secondi di penalità per non aver scontato la sanzione sopra citata, il che viola l’articolo 54.4 del regolamento sportivo.

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articolo 54.4 del regolamento sportivo.

Analizzando la telemetria, si è notato che sulla macchina di Gasly il cambio gomme è iniziato dopo 4.54 secondi dallo stop nella piazzola. Questa è una violazione del regolamento, tuttavia non è stata ritenuta sufficiente per squalificare la macchina. Inoltre, trattandosi di un errore del team, si è optato per non imporre punti patente.


F1. Gp Stati Uniti 2022: le penalità della FIA sono corrette?

Passiamo a Stroll: il canadese ha ricevuto 3 posizioni di penalità in griglia al prossimo evento + 2 punti patente per essersi mosso in modo da causare un incidente tra le curve 11 e 12, il che viola il codice sportivo internazionale.

Osservando le immagini, per i commissari è apparso chiaro che la manovra del pilota Aston Martin nello spostarsi sulla sinistra per difendersi dall’attacco di Fernando sia avvenuta decisamente troppo tardi e questo ha portato alla collisione con il pilota dell’Alpine. Essendosi ritirato, la sanzione delle posizioni in griglia al prossimo evento è del tutto corretta.

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Lance Stroll (Aston Martin F1 Team) Gp Stati Uniti 2022

Quello che stride, come nel caso di Russell visto all’inizio, è la leggerezza della sanzione: una manovra assurda, in rettilineo, che ha causato un incidente la cui gravità poteva essere ben più elevata. Tre posizioni sono un buffetto…


F1. GP Stati Uniti 2022: sanzione “assurda” per Alonso

Concludiamo con la protesta di Haas nei confronti di Alonso e del suo team. Lo spagnolo si è visto assegnare una penalità di 10 secondi stop/go dopo la gara (quindi 30 secondi aggiunti al tempo) per aver guidato con una vettura non sicura. E’ una violazione dell’articolo 3.2 del regolamento sportivo.

Proprio in seguito all’incidente con Stroll sopra citato, la vettura numero 14 ha subito alcuni danni, in particolare allo specchietto di destra che è rimasto traballante per parecchi giri fino a staccarsi nelle fasi finali della corsa.

Dal momento della collisione in poi, per ben 2 volte il team americano ha segnalato alla direzione gara il problema, tuttavia le chiamate sono cadute nel vuoto. Da qui, la decisione di presentare la protesta nel post gara. Cosa che ha trovato accoglimento da parte dei commissari, i quali hanno ritenuto responsabile Alpine di aver lasciato in pista una vettura non in condizioni di sicurezza. Inoltre, hanno sottolineato il fatto sarebbe stato necessario mostrare al pilota asturiano la bandiera nera/arancione per costringerlo alla sosta.

In effetti, la direzione gara quest’anno si è mostrata parecchio severa per quanto riguarda parti di vettura non correttamente fissate. Più volte abbiamo visto esporre la bandiera nera col bollo arancione per obbligare il team a fermare il proprio pilota e riparare la macchina. Non si capisce perché oggi non abbiano applicato la stessa linearità di giudizio. Sia per quel che riguarda questo caso, sia per le ali anteriori di Perez e Russell


Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1

Immagini: F1

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