sabato, Luglio 27, 2024

La sentenza sul Budget Cap “legalizza” le consulenze camuffate di Red Bull?

La tempesta che si è abbattuta sulla F1 nella realtà dei fatti assume le proporzioni di semplice pioggerellina. Stiamo parlando del caso “Budget Cap Gate“, panorama che durante le scorse settimane pareva destinato ad essere uno tsunami in grado di rimettere in discussione il risultato sportivo della stagione 2021, compreso i piani futuri del team Red Bull. Le sanzioni della FIA, però, sono state lievi e sostanzialmente ininfluenti anche in chiave 2023 (clicca qui per approfondire).

Altrettanto sinistra risulta la pacata reazione dei competitor, sdegnati ma rassegnati, verso una sentenza che ha certificato un’evidente disparità di risorse messe in campo da un sola squadra. Passata la bufera iniziano ad emergere elementi significativi che, in qualche modo, potrebbero confermare la reiterata inosservanza dei regolamenti finanziari da parte della scuderia austriaca anche nel corso dell’attuale stagione.


F1: l’Interim Reporting Documentation poteva evidenziare le infrazioni Red Bull con largo anticipo

L’organo di controllo della reportistica fornita dai team è chiamato Cost Cap Administration (CCA, nda). Tale struttura all’interno della Formula 1 interagisce con le scuderie al fine di verificare la rendicontazione economica degli stessi. Le squadre, pertanto, sono tenute a fornire una documentazione periodica chiamata Interim Reporting Documentation, ovvero una rendicontazione parziale secondo la calendarizzazione definita dal CCA.

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Capitoli 5 e 6 del regolamento finanziario, dove vengono descritti il Full Year Reporting Documentation, Interim Reporting Documentation e la missione del Cost Cap Administration

Si tratta di report finanziari sul breve periodo, che consentono all’organo preposto di monitorare la compliance della documentazione fornita rispetto ai vincoli imposti dalla Federazione Internazionale.

Tale processo, a quanto pare, avrebbe dovuto consentire al CCA di individuare le infrazioni Red Bull molto prima dell’invio del Full Year Reporting, nel quale invece sono presenti tutte le spese dell’esercizio finanziario annuale delle scuderie.


F1: l’investigazione della FIA ha bloccato lo sviluppo della RB18

Dopo il Gran Premio di Singapore, nel bel mezzo del polverone scatenato dalle indagini della FIA, Red Bull ha congelato il rilascio di importanti aggiornamenti sulla RB18. Tutto questo nonostante avesse il titolo costruttori in tasca molto prima della gara di Austin, in virtù del vantaggio siderale su Ferrari e Mercedes nella classifica generale.

L’attenzione dell’area tecnica è da tempo rivolta alla progettazione della monoposto del prossimo anno, con il chiaro obiettivo di proseguire l’indiscutibile dominio. Ad agosto scorso, per di più, si era parlato di come i bolidi austriaci potevano essere sottoposti ad un ulteriore alleggerimento attraverso l’introduzione di un nuovo telaio. Un enorme onere finanziario in termini di sviluppo e produzione, che avrebbe dovuto superare nuovamente il crash test FIA e le relative prove di carico statico.

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Adrian Newey, capo progettista del team austriaco Red Bull Racing

Un costo elevato nella seconda metà di stagione davvero atipico in regime di budget cap, soprattutto in relazione ai numerosi interventi effettuati sulla RB18, al fine di conferirle un peso accettabile rispetto a una situazione iniziale definita imbarazzante dallo stesso Adrian Newey:

“Gli pneumatici più pesanti del previsto, i coprimozzi e la struttura di urto laterale… pensavamo di essere vicini al limite di peso e invece eravamo ben al di sopra di esso. È stato quasi imbarazzante. Poi abbiamo sofferto un problema durante i crash test laterali e siamo intervenuti per rinforzare la struttura in quella zona del telaio“.

La netta superiorità ostentata dopo la pausa estiva ha reso di fatto superflua l’introduzione del telaio alleggerito, che di fatto dovrebbe essere parte integrante del progetto della RB19.


F1/Budget Cap Gate: la “commedia” del ruolo di Adrian Newey in seno al team di Milton Keynes

La sentenza della FIA è un duro colpo per la concorrenza Red Bull. Non solo per l’entità delle sanzioni, ma soprattutto per l’agreement fornito dalla federazione in merito a particolari interpretazioni del regolamento finanziario adottate dal team capitanato da Christian Horner.

Il caso più emblematico è il ruolo di Adrian Newey. Secondo il quadro normativo vigente, infatti, tutte le voci che concorrono alla performance della monoposto devono essere inserite nel report da sottoporre al CCA. All’interno figurano anche gli emolumenti dei tre manager più pagati. Tra questi non è presente il genio della F1 moderna, inquadrato nell’organico Red Bull in qualità di semplice consulente.

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Stima del patrimonio totale e del salario di Newey secondo il sito celebritynetworth.com

E’ davvero particolare e dubbia questa posizione, considerando che la fervida mente a capo del progetto della scuderia campione del mondo viene incasellata come advisor dell’area tecnica. Secondo Celebrity Net Worth, portale web che riporta le stime del patrimonio totale e delle attività finanziarie delle celebrità, l’ingegnere britannico percepisce un salario superiore ai dieci milioni di dollari.

Sostanzialmente, conti alla mano, si parla di un valore pari a circa il 7% dell’intero budget a disposizione del team Red Bull nel 2021. Il fatto che tuttavia rende la vicenda ancora più bizzarra riguarda la posizione di Adrian all’interno dei canali social Red Bull, dove al sessantatreenne nato a di Stratford-upon-Avon è assegnato il ruolo di Chief Technical Officer, non proprio una mansione delegabile a consulenza…

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Nel sito istituzionale Red Bull campeggia in bella mostra il ruolo di Adrian Newey

Tramite gli elementi a disposizione, risulta errato definire tale contesto come “gioco di prestigio finanziario” validato da una sentenza emessa dal medesimo organo che ha redatto l’impianto normativo? Senza contare, all’interno dello scenario appena descritto, la quantomeno fantasiosa interpretazione in merito ai dipendenti in gardening. Per l’ennesima volta in F1, così sembrerebbe, la pezza è stata peggio del buco…


Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: Oracle Red Bull Racing

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