lunedì, Aprile 29, 2024

Red Bull produrrà una vettura più pronta della RB18 per ovviare alle limitazioni degli update

Il campionato del mondo di F1 2023 sarà per Red Bull una sorta di anno zero. Dopo aver dato scacco matto in due mosse alla Mercedes e dopo aver smorzato sul nascere le ambizioni della Ferrari il team di Milton Keynes si troverà ad operare in un contesto non proprio vantaggioso a causa di tre contingenze che si andranno a concatenare.

La prima è di natura regolamentare. Per come sono configurate le norme, infatti, chi ha guidato il carro nella stagione precedente avrà meno ore a disposizione per sviluppare la vettura. Parliamo del 70% del monte totale previsto dalla FIA. Una difficoltà comunque prevista e che si pensava aggirabile. Ma a questa s’è aggiunto il secondo impedimento rappresentato dall’ulteriore limitazione del 10% (sul 70 di cui sopra) scaturente dalla pena comminata dalla FIA per l’infrazione dei limiti di spesa. Ecco che gli anglo-austriaci, che tra l’altro possono contare su una galleria del vento non proprio all’avanguardia, vedranno la quota totale calare al 63%.

La terza è tecnica. A seguito del dibattito relativo alla Direttiva Tecnica 039, il legislatore ha stabilito delle modifiche al testo che potrebbero incidere sui valori osservati nell’arco del 2022. Innalzamento del bordo del marciapiede di 15 mm, aumento di 10 mm dell’altezza dell’area dove inizia il gomito dell’estrattore e limitazione della flessibilità del pavimento (leggi qui per i dettagli) gli elementi che preoccupano la Red Bull.

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Red Bull RB18, Gp Giappone 2022

F1 2023. Red Bull dovrò operare in un contesto ostile

Questi fattori produrranno un contesto ostile che Adrian Newey dovrà gestire con nuovi strumenti e, se possibile, con ancora più geniali intuizioni. La riduzione dei test in galleria del vento starà a significare che Red Bull può vagliare meno idee di quanto solitamente. Sarà necessario andare nell’impianto con modelli che si rivelino immediatamente efficaci perché saranno limitate le corse per correggere il tiro. “Se saremo davvero intelligenti e metteremo sempre le cose giuste sul modello allora ovviamente non farà molta differenza” ha riferito il vulcanico ingegnere di Stratford-upon-Avon.

Red Bull potrebbe vedere ridotte le possibilità di crescita in corso d’opera a Newey ne è ben conscio. Ecco che le possibilità in chiave iridata dei due rivali per eccellenza crescono repentinamente: “La Ferrari non starà con le mani in mano, ma cercherà di risolvere i suoi punti deboli. Hanno avuto un paio di problemi di affidabilità e hanno commesso qualche errore di troppo al muretto dei box. Quindi torneranno. Naturalmente c’è anche la Mercedes che ha iniziato con una macchina molto lontana dal ritmo dei migliori e l’ha fatta evolvere fino a vincere in Brasile. Si sa che saranno lì. Quindi sarà sicuramente un anno difficile“.

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il britannico Adrian Newey (Oracle Red bull Racing)

F1. La Red Bull RB19 esalterà i propri punti di forza

Nonostante le limitazioni operative Red Bull non intenderà stravolgere il suo approccio allo sviluppo della vettura. Nel 2022 lo staff ingegneristico si è concentrato sul tentativo di fissare le basi giuste del progetto cercando di ottenere il miglior pacchetto possibile che comprendesse sospensioni anteriori e posteriori, il layout del telaio, la disposizione dei radiatori e tutta un’altra serie di elementi di vitale importanza per il corretto bilanciamento aero-meccanico.

Questo modello ha permesso agli anglo-austriaci di definire quella solida base su cui erigere un fitto ed efficacissimo piano di update che, nel corso del 2022, è stato la chiave per sbaragliare gli avversari. Sin dai test prestagionali Newey e la sua equipe sapevano precisamente dopo mettere le mani per rendere l’auto più concreta. Fatti i debiti mutamenti è ciò che accadrà anche nel 2023 delle “limitazioni incrociate” regolamento-penalità.

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Il fondo della Red Bull RB18

L’obiettivo è ancora più ambizioso poiché si intende creare una base possibilmente più solida alla quale applicare sviluppi meno massicci a causa della particolare congiuntura. E potrebbe tornare in auge quel telaio ulteriormente alleggerito che doveva debuttare nel 2022 e che forse, anche a causa delle polemiche relative al budget cap e al vantaggio siderale acquisito in classifica, è stato procrastinato alla stagione che prenderà il via il 5 Marzo.

Poter contare sul capotecnico più creativo della Formula Uno è un bonus che Red Bull potrà spendere in una stagione che non vuole essere transitoria. Nessuno, a Milton Keynes, ha alzato bandiera bianca. Anzi, le motivazioni sono alle stelle perché vincere nonostante tutto sarebbe uno schiaffo in pieno volto agli avversari più accreditati e a quella FIA che ha punito ingiustamente, almeno dal punto di vista di Chris Horner e soci, il team campione del mondo.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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