giovedì, Maggio 16, 2024

F1 2023: tra realismo e speranze di livellamento

L’attesa volge al termine: la F1 è pronta a riaccendere i motori. Dopo aver visto più o meno tutte le dieci protagoniste che si sfideranno in giro per il globo (all’appello manca solo la RB19 che ha svolto un segretissimo shakedown in quel di Silverstone) ci approssimiamo ad uno dei momenti più attesi di ogni mondiale: i test invernali. Un esercizio fondamentale per le scuderie che trova sempre meno spazio in una Formula Uno che si sposta inesorabilmente verso gli aspetti simulativi.

tre saranno i giorni di prove che si terranno sul tracciato di Sakhir, in Bahrain. Proprio l’esiguità del turno di test ne amplificherà l’importanza poiché sarà categoricamente sbagliato fallire se si vuol evitare di accumulare un ritardo che sarà difficilmente smaltibile quando l’annata si distenderà nella sua enorme lunghezza.

Sì, perché quello 2023 sarà il mondiale più lungo di sempre dall’alto delle 23 tappe previste dal calendario. E pensare che dovevano esserne 24 prima che la Cina alzasse bandiera bianca per via delle difficoltà relative al Covid-19 che da quelle parti continua a mietere vittime, fatto che induce le autorità governative a generare misure di contenimento piuttosto drastiche.


F1 2023: l’obiettivo è vedere valori più livellati

Ogni inizio porta con sé una dose di incognite, di elementi imponderabili che sono connaturati ad uno sport in cui si esalta non solo la velocità delle vetture che vanno a sfidarsi, ma anche la rapidità con cui scale valoriali apparentemente sedimentate possono mutare con rapidità.

F1
Lewis Hamilton impegnato nello shakedown della W14 sul tracciato di Silverstone

Il campionato che sta per partire ha una grossa responsabilità: quella di dimostrare che il castello regolamentare voluto da Liberty Media Corporate può avere un senso, può giungere a creare quell’equilibrio annunciato in sede di programmazione ma che l’anno scorso non s’è mai visto, tramortito da una Red Bull che ha dominato le operazioni con una sicurezza quasi sfrontata.

Se la stagione di debutto è stata un mezzo flop in termini di buona riuscita del programma di compattazione delle dieci squadre, il secondo anno deve almeno mostrare una tendenza migliorativa. E forse lo inizieremo a capire sin dai test che stanno per avviarsi. La proprietà americana è ben conscia del fatto che il 2023 sarà uno spartiacque visto che dopo tre stagioni sarà tempo di affrontare una nuova rivoluzione alla quale parteciperanno altre realtà: Audi, Ford e forse Andretti con un team tutto suo.

Delle “ansie prestagionali” ha parlato ai microfoni di Sky Uk Stefano Domenicali, CEO della F1. “Come sempre, quando iniziamo una nuova stagione, c’è qualcosa che deve essere portato a un altro livello. Serve pensare alla strategia, a dove siamo oggi e a cosa dovremo fare in futuro. Credo che la F1 non sia mai stata così forte. Lo vediamo in termini di crescita del nostro pubblico che è più giovane e più diversificato“.

Lo vediamo anche per quanto riguarda l’attenzione dei partner, delle nuove emittenti e dei media che vogliono sviluppare le notizie sulla Formula 1 nel mondo. Lo vediamo perché abbiamo nuovi promotori, e perché abbiamo tante richieste da tutto il mondo. Sono tutti segni della grande salute della Formula Uno“, ha proseguito il dirigente imolese.

I numeri premiano l’azione del colosso statunitense dell’intrattenimento perché, nel 2022, il Circus ha chiuso il bilancio con utili in grande crescita. Elemento che i team hanno accolto con grande favore visto che i dividendi che si sono spartiti sono aumentati in maniera notevole. Ma per mantenere questo trend non basta chiudere accordi con i promoter dei circuiti che elargiscono cifre blu, serve rendere “il giocattolo” più accattivante e divertente. Spettacolare, in una parola. E a ciò si arriva limitando al massimo le differenze prestazionali tra piloti e scuderie.

F1
Stefano Domenicali, CEO della F1

In pista, mi aspetto una stagione super emozionante. Speriamo davvero di vedere battaglie ruota a ruota. Questo è ciò che spero davvero di vedere e sono sicuro che le basi per farlo ci sono. Abbiamo già osservato qualcosa l’anno scorso con il nuovo regolamento tecnico che permette ai piloti di essere più vicini e di lottare. Nel 2022 abbiamo assistito a eventi incredibili nei gran premi. Spero davvero che l’anno prossimo, con un’altra stagione di evoluzione di queste vetture, anche con i cambiamenti sul fondo, di vedere più azione”.

Di questo avviso è anche Franz Tost, n°1 della AlphaTauri, che ha previsto ranghi serrati per il campionato 2023: “Penso saremo tutti molto vicini in termini di prestazioni. Anche se i tre grandi team hanno ancora un vantaggio per quanto riguarda le infrastrutture e il personale, sono convinto che nel 2023 le performance saranno molto più simili“.

Non mi aspetto che ci sia un solo pilota con un vantaggio così grande da poter vincere il campionato in anticipo, come è successo l’anno scorso con Verstappen. Penso ci attenda una lotta serrata che andrà avanti fino alla fine della stagione“, ha concluso il manager austriaco.

F1. Sprint Race: un’ancora di salvezza per Liberty Media

L’azione sarà in qualche modo spinta anche in maniera “artificiale”. Il Campionato del Mondo di Formula Uno 2023, difatti, coinciderà anche con il raddoppio delle Sprint Race che passano da tre a sei dopo che Liberty Media, i team e la Federazione Internazionale, non senza difficoltà e peripezie politiche, hanno trovato un accordo che ha soddisfatto tutte le parti. Intesa giunta dopo che John C. Malone ha dato l’avallo all’apertura dei cordoni della borsa per saziare le richieste dei protagonisti.

Il format, che è stato ricalibrato visto che si perpetrerà su tracciati più amici dei sorpassi e non su piste strette e poco avvezze ai duelli, come Imola, è, nelle intenzioni del gruppo rappresentato da Domenicali, lo standard che da qui a qualche anno soppianterà il weekend basato sui tre turni di libere, le qualifiche e la gara della domenica. Ecco che il 2023, quindi, sarà una tappa ulteriore verso quella Formula Uno che, in un futuro non troppo lontano, potrebbe vivere di stilemi profondamente diversi da quelli che operano oggi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG

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