domenica, Maggio 19, 2024

Uno sguardo al passato aspettando la Ferrari SF-23

Nel giorno in cui si celebra l’amore, la Scuderia Ferrari ha scelto di presentare la propria monoposto ai suoi innamorati tifosi: e così oggi, 14 febbraio, alle ore 11.15 CET, sarà svelata la SF-23, erede della dolceamara F1-75 che innumerevoli gioie e dolori ha collezionato durante la stagione 2022.

L’oramai imminente evento si terrà a Maranello, e sarà possibile seguirlo in molteplici modi: tramite i canali social della Rossa e sulle pagine di FormulaUnoAnalisiTecnica con i consueti approfondimenti tecnici.

Intanto attraverso l’App ufficiale del team Ferrari, sono già state pubblicate alcune immagini della monoposto: anche se della quasi neonata SF-23 possiamo solo intuirne il profilo del lato destro e della parte frontale, dal momento che è giustamente ancora coperta da un drappo rosso.

Ferrari
Un drappo rosso copre la Ferrari SF-23, la nuova creatura del team di Maranello che vedremo a breve

Tuttavia l’abbiamo sentita già “cantare”: infatti lo scorso venerdì 3 febbraio, durante la presentazione della RB19 di casa Red Bull, il Cavallino Rampante ha diffuso tramite i suoi canali social un video del fire-up del motore (clicca qui per ascoltarlo). Mera coincidenza che il ruggito rosso sia stato reso noto al grande pubblico proprio mentre il team di Milton Keynes svelava al mondo l’erede della vettura del campione iridato in carica? A voi le valutazioni…

In ogni caso, è stato scelto un nome molto essenziale per quest’anno: SF-23, con cui chiaramente si fa riferimento a “Scuderia Ferrari stagione 2023”. Tuttavia, già la sua stessa antenata ne aveva uno ben diverso: F1-75, questa volta con richiamo alla categoria e quel particolare numero che rappresentava l’anniversario che l’azienda avrebbe celebrato proprio nel marzo 2022.


Ferrari: le Rosse del passato recente

Nella storia del team di Maranello quindi, ce ne sono state eccome di inversioni di rotta a proposito della nomenclatura con cui battezzare le proprie monoposto; e non solo rivolgendo lo sguardo ad un recente passato.

Tanto per cominciare, la SF-23 sembra voler continuare quel filone che era iniziato con la SF-21, durante quella stagione di transizione in cui tutti gli occhi erano in realtà puntati sul 2022, anno della preannunciata grande rivoluzione.

Un passetto più indietro, e ci ritroviamo al cospetto della SF90 della stagione 2019, il cui nome ancora una volta, aveva un grande intento celebrativo: quello di omaggiare la storia della Scuderia lunga ben 90 anni.

Ferrari
La celebrativa ala anteriore della monoposto Scuderia Ferrari SF90

E sempre a proposito di anniversari, a quest’ultima succederà poi la SF1000, colei che ha portato il primo team nella storia di questo sport alla bandiera a scacchi del millesimo gran premio.  

Troviamo poi anche altri esempi di nomi particolari nella SF70H della stagione 2017 (la cui figlia sarà con continuità e coerenza la SF71H), in cui 70 rappresentavano gli anni trascorsi dalla nascita della prima vettura a marchio Cavallino Rampante a Maranello, ed H testimoniava la motorizzazione Hybrid, generando un bel connubio tra celebrazioni passate ed evoluzioni future.

Ferrari: le Rosse del passato storico

Ma cosa succedeva agli albori dell’epoca Rossa? In principio, la Scuderia Ferrari battezzava le sue vetture in base alla cilindrata unitaria (ad esempio: 125,166, ecc.), come nel caso della Ferrari 156, la cui sigla si riferisce appunto alla cilindrata (1500 cc) ed al numero di cilindri (6), sino all’avvento del motore ad 8 cilindri che ha poi dato origine alla Ferrari 158.

Da metà anni ’80 in poi, l’innovazione: associare alla sigla della categoria il numero dell’anno (come nel caso di F1-86 oppure F1-87). Numero che successivamente diventerà completo con l’avvento del nuovo millennio: ricordiamo per l’appunto l’inaugurale F1-2000, seguita ad un anno di distanza dalla F2001, giungendo sino alla F2003-GA con particolare menzione per quel GA, dedica all’avvocato Giovanni Agnelli scomparso proprio nel gennaio di quell’anno.

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La Ferrari SF2003-GA

Ma non si può non aprire una parentesi sulla serie 312: come nel caso della Ferrari 312 PB del 1971 con la sua curiosa forma a cuneo, oppure la Ferrari 312 B per la stagione 1972 (detta anche “spazzaneve” a causa del muso larghissimo e dell’ampio alettone anteriore).

Abbiamo anche assistito ad una serie 312 T, con tutte le sue varianti: il 3 rappresentava la cilindrata (3000 cc), 12 il numero di cilindri e quella T stava per “cambio trasversale”, invenzione del compianto ingegner Mauro Forghieri, scomparso lo scorso novembre. Insomma, un passato glorioso per un promettente futuro: la SF-23 sarà all’altezza delle aspettative?


F1 Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: F1, Scuderia Ferrari

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