lunedì, Maggio 13, 2024

F1 2023: estrattori laterali per spostare il centro di pressione

Il nuovo corpo normativo di F1 festeggia il primo anno di vita proprio in questi giorni. Un cambio epocale che ha dato un taglio netto con il passato a livello aerodinamico. In fase di progetto, il pensiero generalizzato sulle wing car di nuova generazione preoccupava non poco. Si pensava infatti che le vetture potessero assomigliarsi parecchio, differendo l’una dall’altra solo dai colori.

Al contrario le fulgide interpretazioni regolamentari dei tecnici hanno prodotto filosofie molto diverse fra loro, comunque in grado di convergere a livello prestazionale e offrire uno spettacolo in pista decisamene superiore a quello bramato. In tal senso la federazione internazionale ha fatto centro.

Dopo un anno di pratica le cose sono più chiare. Sviluppi e update sotto forma consentiranno alle monoposto della massima categoria di ottimizzare il prodotto. Questo tra chi scelto di stravolgere l’impostazione delle auto oppure, come nel caso di Red Bull, di attuare un “semplice” affinamento dei concetti per massimizzare i punti forti e correggere alcune carenze.


F1 2023: “risucchio aerodinamico” sul fondo

Durante le ultime settimane, noi di Formula Uno Analisi Tecnica abbiamo posto il punto di mira sulle analisi. Prendendo in esame le soluzioni delle varie monoposto abbiamo rilevato concetti similari che spesso prendono spunto dall’ottimo lavoro svolto da Red Bull e Mercedes nella campagna 2022. Il confronto a seguire paragona una precisa porzione del pavimento di tre auto: McLaren MCL36, Mercedes W14 e McLaren MCL60

F1
compare fondo F1: McLaren vs Mercedes

Prima di scendere in dettagli ecco una premessa. Senza un chiaro esame tramite la fluidodinamica computazionale (CFD) dell’intero fondo di una Formula Uno, risulta assai difficile carpire i “segreti” che spingano gli ingegnerei a produrre particolari forme aerodinamiche. Durante una “chiacchierata generalista” con David Sanchez, l’anno passato in Belgio, abbiamo appreso che determinate soluzioni come quelle evidenziate attraverso l’immagine precedente servono per estrarre il flusso d’aria dal fondo.

Al medesimo tempo esiste un’altra risultante in questo provvedimento in quanto, durante l’estrazione dell’aria, si ottiene altresì una componente di “risucchio” che localmente si incarica di accelerare il fluido. Tale scenario offre un vantaggio manifesto, in quanto l’operazione permette di generare una depressione maggiore nella porzione iniziale del fondo.

La soluzione Red Bull analizzata la scorsa settimana “assolve” due compiti specifici. Il primo consiste nell’innalzare la pressione al di sopra del fondo per proteggere il flusso nella sua circumnavigazione sulle pance. Il secondo riguarda la generazione di una “suction” supplementare. Tale provvedimento lavora in sinergia con la porzione di fondo adiacente (freccia rossa).

F1 2023
fondo Red Bull RB19

A questo punto dello scritto, tenendo presente le analisi effettuate sull’anteriore delle varie monoposto, una domanda sorge spontanea: perché nel 2023 le squadre hanno cercato fortemente di incrementare il carico all’avantreno? Su questa pagine abbiamo spesso ricordato come nella zona frontale delle pance si vada a creare un campo di alta pressione. Questo fattore aumenta la differenza di pressione tra bordo superiore e inferiore del fondo è, in tal modo, da vita a un livello di spinta verticale maggiore.

Le motivazioni legate a questi elementi studiati risiede nel tentativo di ottenere un centro di pressione più avanzato e correggere il sottosterzo cronico palesatosi sulle vetture 2022. Le monoposto della passata stagione soffrivano di una carenza dovuta alla scarsa gestione del tyre-squirt, che spesso si infilava nel fondo, facendo perdere carico frontale. Di fatto, una pecca del regolamento stesso che non concede largo spazio ai team nel controllo di tale fenomeno.

A tal proposito dobbiamo ricordar un fatto del recente passato legato a questa tematica: Ferrari con la F1-75 riusciva a proporre un centro di pressione abbastanza avanzato, peculiarità che molto spesso incideva non poco sulle preformare positive della monoposto modenese.


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari –@berrageiz

Immagini: Red Bull Racing – McLaren

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