domenica, Maggio 19, 2024

Melbourne 2023: Mercedes W14 a caccia del podio

La nuova annata di F1 2023 ha visto una Mercedes al di sotto delle aspettative, dopo la progressione tecnica emersa nella seconda metà dell’annata antecedente. Infatti, dopo un 2022 iniziato con svariate criticità, a seguito della correzione in corso d’opera sino al doppietta in Brasile, il costruttore tedesco non ha fatto quel passo in avanti che ci si aspettava.

La W13 E Performance era attanagliata per ampi tratti dal porpoising ma la sua erede, la W14 E Performance, che anche se in maniera diversa mantiene il concetto “zero pod”, sta ottenendo risultati simili nonostante la problematica relativa al fenomeno del pompaggio aerodinamico sia stata sensibilmente ridotta.


Mercedes: W14 non esaltante (per ora)

Un concetto delle pance estremo, unico nella griglia di partenza, quello della scuderia di Brackley. A Stoccarda pensavano che a margine di un’analisi approfondita e costante nel corso dei Gran Premi e con sviluppi mirati, si potesse sbloccare il massimo potenziale della monoposto con questa filosofia aerodinamica.

I tecnici ci hanno creduto. Tuttavia, le prime due tappe inaugurali che si sono svolte prima in Bahrain e successivamente in Arabia Saudita, hanno fatto intendere come il concetto tanto inseguito non sia la soluzione ottimale per quanto concerne il design di pance e fiancate con le vetture ad effetto suolo.

Mercedes, compare ala posteriore W14 tra Bahrain e Jeddah
compare ala posteriore Mercedes W14

Su due tipologie di tracciati completamente differenti, si è denotato come la W14 non abbia un chiaro punto forza malgrado abbia compiuto progressi nelle aree in cui erano emerse le maggiori avversità. La nuova Mercedes non genera i punti di carico aerodinamico che i tecnici si aspettavano. Anzi, sembrerebbe una monoposto non perfettamente bilanciata data la presenza a fasi alterne di sottosterzo in ingresso curva e sovrasterzo nella fase di trazione.


Mercedes: drag minore sulla W14

Quella che sembrerebbe essere migliorata è l’efficienza aerodinamica della monoposto. Come si è denotato a Jeddah, in particolare sulla prestazione sul giro secco, la W14 non ha accusato gli ampi distacchi rimediati su queste tipologie di tracciati l’annata antecedente. Anche le velocità di punta sono incrementate e non si sono più visti delta di 10/12 km/h sui rettifili.

Se il carico aerodinamico generato dalla W14 non è aumentato tanto quando a Stoccarda si aspettavano dopo un anno di analisi e sviluppi, la resistenza aerodinamica all’avanzamento sembrerebbe essere decresciuta. Fattore che consente un passo avanti su piste che richiedono un basso coefficiente di drag come fattore tecnico principale.

Tale miglioramento è dovuto anche ad un approfondito studio su ambedue gli alettoni della vettura, soprattutto quello posteriore, che presenta un profilo principale con un disegno a cucchiaio volto proprio a massimizzare l’efficienza tra downforce nelle curve veloci e velocità sui rettilinei.

Mercedes, George Russell prova a resistere agli attacchi di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) durante il Gp dell'Arabia Saudita 2023
George Russell (Mercedes AMG) prova a resistere agli attacchi di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) durante il Gp dell’Arabia Saudita 2023

Una prima specifica aveva debuttato in Bahrain, una seconda aggiornata a Jeddah. Un design che va a ‘rettificare’ l’andamento dei flussi per massimizzare il carico al retrotreno aumentando l’efficienza aerodinamica complessiva della vettura. La corda del flap superiore, quello mobile del DRS, è stata ridotta. Probabilmente, per la tappa australiana, verrà adottata la medesima specifica.


Mercedes: la preview tecnica per Melbourne

Resta difficile decifrare quali possano essere le aspettative Mercedes in ottica del Gran Premio d’Australia. La W14 lotta per essere la terza forza assieme alla Ferrari in questo momento, con distacchi più contenuti sul giro singolo ma un ritmo gara molto lontano da quello dell’Aston Martin, lontanissimo da Red bull.

Analizzando le caratteristiche tecniche di Melbourne, si denota come la nuova configurazione abbia più punti in comune col Jeddah. Albert Park, infatti, presenta ben quattro rettifili da oltre 310 km/h ed è composto da curve rapide, ma anche da sezioni a bassa velocità di percorrenza.

In particolare, T1 e T2 richiedono maggiore efficienza per ottenere riscontri cronometrici all’altezza. Mentre l’ultimo settore rimane quello più tecnico, dove la spinta verticale e il grip meccanico rappresentano i fattori tecnici per massimizzare la performance sia sul giro secco ma anche nella gestione degli pneumatici durante la corsa.

Se verrà confermata la tendenza vista in Arabia, Mercedes potrebbe difendersi bene sui rettilinei, cercando di contenere il distacco nelle sezioni guidate in modo da ottenere una performance omogenea lungo tutto il tracciato. Per questo motivo il pacchetto aero della W14 potrebbe essere simile a quello visto sulle rive del Mar Rosso, nel tentativo di massimizzare le velocità di punta anche considerando la presenza di quattro zone DRS.

Mercedes
Lewis Hamilton (Mercedes AMG) – GP dell’Arabia Saudita 2023

Configurazione da medio/medio alto carico dunque con un lavoro incentrato sul bilanciamento meccanico della vettura. Imperativo per correggere un atteggiamento sottosterzante nell’approccio del punto di corda e sovrasterzante quando in uscita dalle curve. Il tutto finalizzato alla gestione delle gomme durante la corsa.

Tracciando un bilancio complessivo, Mercedes potrebbe essere nuovamente in lotta con la Ferrari. Dopo i primi due round iridati, va sottolineato come per la prima volta dal 2012 la squadra tedesca non abbia conquistato nemmeno un podio nei primi due appuntamenti stagionali. Tendenza che si desidera cambiare quanto prima puntando almeno al terzo gradino del podio cercando di battere la sorprendente Aston Martin.


Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Mercedes AMG F1

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