Ferrari/ricorso FIA: l’obiettivo era creare una futura linea giurisprudenziale

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Frederic Vasseur e Laurent Mekies, rispettivamente team principal e direttore sportivo della Scuderia Ferrari

Il mondo Ferrari è assai complicato. Molto di più di quello che può sembrare. Una frase che si legge spesso su queste pagine ma che vale sempre la pena sottolineare. In GES non sono affatto dei tonti. Non si presentano a un ricorso sapendo di perdere e fare brutte figure. I dati telemetrici in possesso sommati a vecchi casi per “scagionare” Sainz erano poveri di contenuto. Lo sapevano bene anche loro.

E allora perché si sono presentati lo stesso? Perché, in teoria, fare la così detta figura barbina e magari, come hanno sottolineato in molti, essere bastonati in mondo visione attraverso comunicati della Federazione Internazionale che di fatto hanno messo in luce l’arringa ferrarista povera di contenuti? Il quesito sorge spontaneo, ovviamente.

Per avere una risposta non serve ricostruire i fatti nella loro totalità. Quelli li conosciamo ampiamente. Possiamo comunque dare un’occhiata rapida, per dovere di cronaca, alle spiegazioni che il corpo normativo ha emanato per rigettare l’appello. Lo facciamo attraverso il comunicato ufficiale incollato a seguire.

Come detto le motivazioni sono già state analizzare dai più e su Formula Uno Analisi Tecnica non ci sarà un inutile focus supplementare. Quello che risulta interessante e quindi preferiamo commentare riguarda la ragione per cui l’eforato del Cavallino Rampante ha stabilito necessario questo incontro. Un obiettivo ben preciso che è stato ampiamente centrato.


Ferrari/Vasseur: “testa” la FIA

Il mandato di Vasseur ha preso corpo a gennaio. Il manager francese ha messo sotto la lente di ingrandimento l’intera gestione sportiva sotto preciso ordine della dirigenza. Lo studio accurato dell’ambiente assieme alle metodologie di lavoro ha generato alcuni provvedimenti che poco a poco stanno cercando di modificare un paradigma sportivo che di fatto non funziona.

L’impresa è tutt’altro che facile per una serie di motivazioni legate al passato recente. Costruire un team vincitore dalle fondamenta. Di questo si tratta. Una scuderia storica, appunto, deve necessariamente disporre di mezzi all’altezza. Risorse sulle quali poter contare in qualsiasi contesto. Risolutrici. Sempre.

Attualmente sono diverse le aree di intervento prefissate e, come si può facilmente immaginare, non riguardano la sola vettura o gli strumenti per costruirla. Portare a casa un titolo, o magari ambedue nella stessa stagione, implica una totalità di perfezione o quasi che abbraccia tutti i campi connessi alla sfera sportiva.

Nella massima categoria del motorsport esiste una sfera fondamentale. Viene spesso denominata “potere politico” e non è altro che la capacità di trarre beneficio o cancellare uno svantaggio attraverso conoscenze giuridiche in determinate situazioni. Da qui l’utilizzo di “personale” in grado di specifici accaduti .

Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, pertanto, l’ingegnere di Draveil, supportato dalla dirigenza della rossa, ha voluto verificare come la federazione internazionale agisce nei confronti della Ferrari e qual è, nei minimi dettagli, il modus operandi utilizzato dal team italiano in simili circostanze.

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Laurent Mekies e Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari)

Non spetta a noi giudicare se ne è valsa la pena. Se tale scenario ha fornito elementi che aiuteranno la squadra in futuro, magari per capire i propri errori attraverso questo tipo di approccio. Menzionare un caso passato come quello Force India 2014, però, sul quale la FIA aveva già espresso la propria ferma opinione considerandolo un episodio incapace di costituire un precedente, non è stato fatto di certo a caso.

Pensare che gli uomini Ferrari siano così sciocchi da voler proporre una situazione a caso perché non sanno più a cosa appellarsi, significa in automatico dichiarare incompetenti le persone preposte a questo esercizio. Narrazione distopica per non dire iperuranica. Possiamo davvero abrogare mentalmente tanta inettitudine? In campo giuridico nulla può considerarsi chiuso se nuovi elementi potrebbero dimostrare che le scelte passate non hanno considerato determinati fattori.

Per questo Laurent Mekies e compagni hanno deciso di portare in esame tale vicenda con il supporto del transalpino che, come detto, voleva vederci il più chiaro possibile. Spesso una questione viene sottoposta ad un tribunale per carpire come tale corpo giuridico reagisce in una determinata fattispecie, con l chiaro obbiettivo di creare una futura linea giurisprudenziale.

Forzare la mano, usando concetti più semplicistici, per individuare la reazione della federazione internazionale. Scopriremo in futuro, le occasioni senz’altro occasioni, se il caso analizzato contribuirà a un aggiustamento della mira in diatribe del genere.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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