giovedì, Maggio 16, 2024

Red Bull: l’ascesa di Verstappen non ha limiti

La stagione 2023 è iniziata nel segno di Red Bull. Il team di Milton Keynes ha segnato l’avvio della nuova annata ottenendo tre pole position, altrettante vittorie e due doppiette tra Bahrain, Arabia Saudita e Australia. La scuderia austriaca è in vetta alle classifiche ridate, con il bicampione del mondo in carica Max Verstappen che punta fortemente al tris iridato.

L’ascesa al vertice dell’olandese è iniziata da poco, ma potrebbe segnare un’era della F1 come solamente i grandi campioni sono riusciti a fare in passato. Che fosse un talento di assoluto spessore lo si era capito quando la Red Bull si decise ad ingaggiarlo nell’estate del 2014, inserendolo nel junior program bruciando la concorrenza della Mercedes. Il pilota classe 1997 fu trasferito poco dopo alla Toro Rosso in qualità di titolare nella stagione 2015, senza passare della Formula 2, all’epoca denominata GP2.

Il pilota nativo di Hasselt debuttò nella massima categoria del motorsport ancora minorenne e, dopo un avvio caratterizzato da qualche criticità in fase di apprendimento, cominciò a rendersi protagonista nell’arco del 2015 con brillanti prestazioni, come il sesto posto ottenuto in Malesia ed i quarti posti centrati in Ungheria e Stati Uniti. Risultati ottenuti anche in avvio dell’annata successiva complice la competitività della STR11 spinta dalla power unit Ferrari.

Red Bull non perse tempo e decise di affiancarlo a Daniel Ricciardo dal Gran Premio di Spagna 2016, declassando Daniil Kvyat alla scuderia di Faenza. Alla prima apparizione l’olandese colse il successo di tappa al Circuit de Barcelona-Catalunya, complice l’autoscontro tra le due Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg che si autoeliminarono dopo 3 curve. Fu l’inizio dell’ascesa del pilota classe 1997.

Verstappen

Red Bull: Verstappen genio e sregolatezza tra il 2017 e il 2020

Tuttavia, il percorso di maturazione di Verstappen in F1 non è stato tutte rose e fiori. Diverse infatti le criticità che hanno messo in luce come fosse altrettanto veloce quanto irruento. Infatti, l’ex Toro Rosso si rese protagonista in più di una circostanza di episodi controversi nelle prime annate. In Belgio ed in Messico nel 2016, ad esempio, fu bersagliato dalla critica per via di alcune manovre controverse ai danni di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel.

Durante il 2017 la prima metà della stagione fu caratterizzata da svariati problemi di affidabilità che lo portarono sovente a non vedere la bandiera a scacchi, questo nonostante alcune prodezze come la rimonta in Cina dall’ultimo al terzo posto. Nella seconda parte del mondiale vinse con autorevolezza in Malesia e in Messico denotando una brillante gestione delle coperture.

Verstappen
Max Verstappen (Red Bull Racing) festeggia la vittoria sul podio del Gran Premio del Messico edizione 2007

Il 2018 fu l’annata che rappresentò la svolta per Max. Nell’arco delle prime sei gare l’olandese fu protagonista di errori in successione: testacoda a Melbourne e nelle qualifiche di Sakhir, tamponamento ai danni di Vettel a Shanghai, incidente con Ricciardo a Baku e crash nelle PL3 di Monaco con conseguente impossibilità di disputare le qualifiche e di completare la prima fila Red Bull. Da Montecarlo in poi però, il pilota dei Paesi Bassi compì un passo di maturazione decisivo divenendo più concreto. Chiuse l’annata con 2 vittorie, Red Bull Ring e Città del Messico, e ben 11 podi.

Nel 2019 e nel 2020, Verstappen si trovò sempre a lottare con una monoposto competitiva ma mai al livello della Mercedes. Tuttavia in quel biennio l’olandese riuscì ad ottenere 5 successi e 19 podi, mentre nella campagna segnata dalla pandemia si rese protagonista in positivo riuscendo ad interporsi sul podio tra le W11 E Performance di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, imprese sportive considerando la netta superiorità tecnica delle Mercedes.


Red Bull: Verstappen e i trionfi iridati

Dopo sei annate in F1, il pilota della Red Bull vince il titolo iridato nel 2021 al termine di una sfida epica nell’arco dell’annata contro la Mercedes di Hamilton, con due monoposto, la RB16B e la W12 E Performance, che quasi sempre si sono equivalse. Tralasciando il controverso finale di Abu Dhabi, l’olandese fu in grado di ottenere 10 vittorie e altrettante pole position con ben 18 podi, nuovo record nella storia della F1.

Nel 2022, sempre rimanendo in tema record, Verstappen ottiene il secondo titolo iridato consecutivo chiudendo l’annata antecedente con ben 15 successi di tappa, battendo i record di sempre fissati da Michael Schumacher e Sebastian Vettel rispettivamente nel 2004 e nel 2013. Merito anche della straordinaria competitività della Red Bull RB18, che nell’arco della stagione fece la differenza soprattutto nella gestione delle coperture e nel passo gara.

Verstappen
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing), il vincitore del Gp d’Australia 2023

Per come è iniziata la stagione 2023 vi sono tutti gli ingredienti giusti per la Verstappen per ambire al terzo titolo consecutivo con la Red Bull, impresa riuscita solamente a Vettel tra il 2010 e il 2013. L’ascesa del binomio Verstappen-Red Bull è iniziata e data sia la maturità raggiunta dall’olandese sia la competitività della vettura anglo-austriaca, il futuro potrebbe essere ulteriormente caratterizzato da successi iridati.


AutoreDennis Ciracì@dennycira

Foto: Oracle Red Bull Racing

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