mercoledì, Maggio 15, 2024

Ferrari nei prossimi due anni difficilmente vincerà: i perchè

Ferrari e il prossimo biennio in F1. Qualcuno di voi mi chiede se vedremo presto una rossa vincente. E anche io ogni tanto mi chiedo: a che punto è la notte a Maranello? Non voglio essere pessimista, ma realista. Proviamoci con un esame “cronologico”. 2023. Mi aspetto di vedere una Ferrari competitiva da qui a fine anno? No.

Per vincere la storica e gloriosa scuderia avrà bisogno di ben più di diversi allineamenti astrali, di una serie impressionante di concatenazione di eventi da rasentare l’impossibile. La disgraziata SF-23 binottiana è nata con tanti di quei limiti che dovresti rifarla tutta. E non si può per mancanza di tempo e tetto alle spese.

2024. Mi aspetto di vedere una Ferrari competitiva? No. Probabilmente sarà più competitiva rispetto della progenitrice, forse potrà ambire a qualche vittoria di tappa, ma nulla di più. Il punto nodale di questa mia analisi giocoforza semplificata è che Maranello non ha un gruppo tecnico all’altezza delle sfide di questa F1.

Se avete qualche anno sulle spalle e qualche capello bianco come il sottoscritto, ricorderete che la Ferrari riuscì a risalire la china dopo i primi anni 90 con un gruppo formidabile di persone e sfruttando sino allo sfinimento la galleria del vento a cielo aperto che aveva, vale a dire i suoi due circuiti di proprietà.

Ferrari
Luca Cordero di Montezemolo, Michael Schumacher e Jean Todt

Prova e riprova sino a creare monoposto quasi sempre invincibili. Dal 2009 con il divieto dei test privati (mai scelta più folle fu avvallata dal vincente Montezemolo) piano piano la Ferrari ha perso le competenze che aveva. Anzi è più giusto dire che quelle competenze non erano utili al nuovo scenario regolamentare. Non riuscendo a stare al passo con le nuove metodologie di lavoro non ha più sfornato prodotti d’eccellenza.

Dal 2014 hanno si e no azzeccato due monoposto e mezza. La riflessione che spesso faccio e che pare difficilmente smentibile: gli stessi uomini (pure depauperati da qualche partenza eccellente) e le stesse metodologie non hanno mai portato a risultati diversi. A meno che si scopra che abbiamo in casa un novello Newey e non lo sapevamo, il materiale “umano” che abbiamo non porta all’eccellenza.

Ottimi professionisti, sia chiaro, ma non per lottare ad armi pari con Red Bull e probabilmente neanche con Mercedes. Settori quali telaio e cinematica delle sospensioni sono drammaticamente arretrati. L’aerodinamica ce la possiamo giocare. Power Unit all’altezza ma comunque la più fragile (ancora) del lotto.

Ferrari
il francese Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari

Mi aspetto di vedere una Ferrari competitiva nel 25? Può essere. Dovrebbero entrare in organico e dare il loro contributo i misteriosi rinforzi di qui parla Federico Valvassore (Frederic Vasseur mi piace chiamarlo così, con questa “licenza poetica”), in particolare un mister x di primo piano (anche se tutti i mister x di rilievo sono sotto contratto). Dobbiamo purtroppo tenere presente un fattore fondamentale. In F1 non vinci se non hai l’auto al top. Ma se anche l’hai e il team non è al top, perdi (la storia del motorsport è piena di questi esempi).

Il problema è che a corollario di tutto abbiamo un muretto per ora deficitario soprattutto nell’analisi strategica e nella rapidità di esecuzioni con scenari mutevoli. Conclusioni. Facciamo un salto in avanti e proiettiamoci nel 2026. Bè, qui siamo nella mente di Dio. Anche perché neanche sappiamo esattamente quale sarà il regolamento…


Ferrari: l’attuale corpo normativo non aiuta

Come vedete, purtroppo non c’è da stare allegri. Ne ha tempo il presidente a dire che vinceremo prima, il rischio di superare il digiuno record di 21 anni senza il mondiale piloti (1979-2000) c’è eccome. Concreto e realistico. Ma a margine di tutto, c’è un altro ragionamento da fare, che mi ha suggerito Antonino Rendina: uno sport in cui si sa che per anni non si può vincere, con domini di questo tipo (il caso Mercedes è emblematico, quasi 9 anni di dominio, ora tocca alla Red Bull) non ha già, intrinsecamente, esso stesso, fallito?

Sia chiaro, qui non si ragiona sul fatto che bisognerebbe impedire ai più bravi di vincere (orrore!), ma forse sul perché si pongano (non volendolo) le basi per domini troppo lunghi con l’impossibilità tecnica ed economica di colmare il divario. La risposta è sempre la stessa, credo. E’ necessario rivedere totalmente le norme e fare regolamenti meno restrittivi e più elastici.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari

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