lunedì, Aprile 29, 2024

La F1 accende la luce: un bene per l’Europa?

28 settembre 2008, Marina Bay, Gran Premio di Singapore. Giorno e luogo in cui la F1, per la prima volta, ha corso sotto l’effetto dell’illuminazione artificiale. Al termine di 61 giri fu Fernando Alonso a vincere una gara che è entrata nella storia perché rappresentava un nuovo modo di organizzare gli eventi. 

Tanta acqua è passata sotto i ponti e quel tipo di format, che doveva essere una sorta di esclusiva, si è via via trasformato in uno standard sempre più apprezzato tanto che, nel 2023, sono ben cinque le manifestazione che si tengono al chiar di luna: oltre alla citata Singapore i bolidi hanno sfrecciato e sfrecceranno, di sera, ad Abu Dhabi, Bahrain, Jeddah e a Las Vegas. Gara, quest’ultima, che si terrà di sabato notte. Se non è una rivoluzione poco ci manca. 

F1
Il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 durante il Gran Premio di Miami 2023

F1, gare in notturna: un format sempre più sdoganato

Ma in un futuro non troppo lontano un sesto evento potrebbe aggiungersi a quelli notturni. Si tratta del GP di Miami. Semmai la cosa dovesse concretizzarsi – e non è certo perché, come al solito, si sta per scatenare il solito balletto di interessi particolaristici – vorrebbe dire che ¼ del calendario sarebbe occupato da eventi disputati col favore delle tenebre. Cosa che genera diverse esigenze televisive che potrebbero non accontentare l’Europa. Da qui la danza delle polemiche a cui si alludeva qualche rigo fa. 

Tom Garfinkel, AD dei Miami Dolphins e uomo chiave dell’organizzazione del GP statunitense, ha lasciato intendere che si sta lavorando ad uno spostamento orario dell’evento: “Abbiamo guardato un po’ cosa accade in altre gare notturne. Singapore ci ha aiutato molto raccontandoci come lo fanno. Naturalmente, abbiamo parlato anche con gli organizzatori di Las Vegas. Potrebbero esserci alcune opportunità di cooperazione“, ha spiegato il manager ai microfoni di Sky.

Secondo Garfinkel è il comfort dei tifosi il motivo per il quale si sta pensando di ri-schedulare l’orario della gara: “La domenica sera è molto diverso dal pomeriggio. Quindi spostare l’inizio un po’ verso sera potrebbe essere un vantaggio per i fan. A seconda di quale sia la strategia della Formula 1 per le loro trasmissioni, potrebbe essere un positivo“.

La versione del buon samaritano non regge. Al centro vi sono interessi economici e la vendita di spazi pubblicitari che, in una fascia d’ascolto più ampia, lieviterebbero. Ma la F1 asseconderà questa politica? Se Las Vegas andrà in scena al mattino presto in Europa, Miami si svolgerebbe nel cuore della notte europea.

E questa cosa potrebbe rappresentare un bel problema perché chi paga i diritti di trasmissione vedrebbe svilito il proprio investimento perché la fascia d’ascolto notturna sarebbe molto molto ristretta. Con tutto ciò che ne segue per la vendita delle inserzioni pubblicitarie.

F1
Tom Garfinkel, AD dei Miami Dolphins e organizzatore del GP di Miami

F1: l’eventuale spostamento orario del Gp di Miami dirà qual è il peso dell’Europa

Quindi la quota europea della Formula 1, che è sempre il luogo dove la categoria trova la sua più solida fanbase, potrebbe mettere i bastoni tra le ruote all’iniziativa teorizzata dagli organizzatori del Gp di  Miami. Per il 2024, comunque, non ci saranno cambiamenti per l’evento della Florida. La modifica sarebbe ipotizzabile per il 2025.

Miami non è l’unica sede di gara che sta pensando ad una manifestazione notturna. Anche Melbourne è favorevole all’idea. A marzo, Paul Little, presidente del Gran Premio d’Australia, si era così espresso: “Sarebbe fantastico se potessimo farcela. Un grande spettacolo, importante per raggiungere il resto del pubblico di Formula 1“.

La sensazione, in chiusura, è che dalla rimodulazione degli orari del GP di Miami si capirà quale sia il peso specifico dell’Europa in F1. Se Liberty Media concederà lo spostamento – che di fatto penalizza il Vecchio Continente – allora vorrà dire che il processo di de-europeizzazione è tutt’altro che fermo come Stefano Domenicali ha ribadito diverse volte. 

La proprietà del Circus, al di là di certe dichiarazioni di facciata, rincorre il pragmatismo finanziario: se, dopo una serie di calcoli e di valutazioni, riterranno che una Miami notturna sarà globalmente più munifica per l’azienda allora la traslazione oraria si farà nonostante le lamentele. Se, di contro, le cose rimarranno come sono, non sarà per uno slancio tradizionalistico, ma perché l’analisi costi-benefici avrà detto che non conviene toccare il format. Saremo spoetizzanti, ma le cose funzionano così oggigiorno.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari, Miami Dolphins

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