sabato, Ottobre 12, 2024

Mercedesgate: irrituali comunicazioni che prefigurano uno scontro FIA-FOM

Gli inverni della F1 non sono mai freddi. A scaldarli ci pensa il fuoco della polemica che nel nostro amato sport divampa spesso senza che incontri materiale estinguente a fermarlo. Dopo pochi giorni dalla chiusura del campionato del mondo esplode il presunto conflitto di interessi che riguarderebbe la Mercedes

La notizia in sé non è nemmeno fresca visto che dalle colonne di FormulaUnoAnalisiTecnica ne avevamo scritto tre giorni fa. L’accusa, prima mediatica e poi federale (e questa la stortura che ha mandato su tutte le furie i Wolff) è che la Mercedes possa godere di una posizione di vantaggio tramite la quale ottiene, gestisce e manipola informazioni riservate a piani più alti garantendosi benefici indebiti.

Vantaggio che, a volere essere pungenti, in pista, negli ultimi anni, considerando anche i cambi normativi che non hanno di certo favorito Mercedes, non si è nemmeno concretizzato. Ma questo è un altro discorso. 

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Toto Wolff, team principal di Mercedes AMG F1 Team

F1. Mercedes, l’accusa: i coniugi Wolff in possesso di notizie riservate

Veniamo ai fatti. Il co-proprietario e team principal della Mercedes AMG Petronas F1 Team e sua moglie Susie sono stati posti sotto la lente d’ingrandimento della FIA per un potenziale (fino a prova contraria vale ancora la presunzione d’innocenza) conflitto di interessi. Place de la Concorde ha reso noto che è a conoscenza delle speculazioni dei media in merito all’accusa di informazioni di natura riservata condivise tra un team principal di Formula 1 con un membro della Formula One Management e che il Dipartimento “Compliance” della FIA sta esaminando la questione.

Il comunicato non fa nomi ma qualcuno ha presto fatto 2+2: il dirigente del team sarebbe Toto Wolff, il membro FOM sarebbe Susie Stoddart, attualmente managing director della F1 Academy. L’ente guidato da Mohammed Ben Sulayem avrebbe agito dando seguito alle lamentele espresse da parte di alcuni team principal circa le attività della coppia. 

La posizione della signora Wolff, indipendente dalla FIA, la metterebbe in condizione di possedere – e di passare, questa l’accusa piuttosto seria – notizie che non dovrebbero giungere sulla scrivania di un amministratore di squadra. In soldoni, Wolff avrebbe accesso a informazioni private circa la vita della FOM a cui non possono arrivare i TP delle altre franchigie; contestualmente, Susie, potrebbe essere ben notiziata su ciò di cui parlano i dirigenti d’equipe ottenendo informazioni utili alla FOM.  

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I coniugi Wolff

Qua si configurerebbe il conflitto di interessi che agita la concorrenza e sul quale la FIA vuole vederci chiaro per chiudere la questione una volta e per tutte. Ammesso che sia possibile farlo. Il problema si pone perché le decisioni importanti in Formula Uno si prendono nella F1 Commission che è composta da 30 membri: 10 team, 10 esponenti FIA, 10 in quota FOM. Viene da sé che a qualcuno sia saltata la mosca al naso perché una delle tre parti potrebbe sapere cose che dovrebbero restare segrete, almeno fino al momento dei canonici round


Mercedes: reagisce con veemenza

I chiamati in causa non hanno atteso che sorgesse il sole e, nella serata inoltrata di ieri hanno diramato la loro versione. Mercedes lo ha fatto con una nota sul proprio sito che riportiamo di seguito:

Prendiamo atto della dichiarazione generica della FIA di questa sera, che risponde alle accuse infondate di un singolo media, e del briefing ufficioso che l’ha collegata al Team Principal di Mercedes-AMG F1. Il Team non ha ricevuto alcuna comunicazione dal FIA Compliance Department su questo argomento ed è stato molto sorprendente apprendere dell’indagine attraverso un comunicato stampa”.

Respingiamo completamente l’accusa contenuta nella dichiarazione e nella copertura mediatica associata, che interferisce erroneamente con l’integrità e la conformità del nostro Team Principal – continua il comunicato – Naturalmente, invitiamo la FIA a inviare una corrispondenza completa, tempestiva e trasparente in merito a questa indagine e ai suoi contenuti”.

Ben più potente il bollettino diramato dai canali social di Susie Stoddart che pone l’accento sugli ostacoli che incontra nel suo cammino in quanto donna:

Sono profondamente offesa ma purtroppo non sorpresa dalle accuse pubbliche che sono state fatte questa sera. È scoraggiante che la mia integrità venga messa in discussione in questo modo, soprattutto quando sembra essere radicata in un comportamento intimidatorio e misogino e focalizzata sul mio stato civile piuttosto che sulle mie capacità”.

Nel corso della mia carriera nel motorsport ho incontrato e superato numerosi ostacoli e mi rifiuto di lasciare che queste accuse infondate mettano in ombra la mia dedizione e passione per la F1 Academy. Come donna in questo sport, ho affrontato la mia giusta dose di sfide, ma il mio impegno per abbattere le barriere e spianare la strada al successo delle generazioni future rimane incrollabile. Nei termini più forti possibili, respingo queste accuse“.

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Susie Stoddart, managing director della F1 Academy

F1: Mercedes nel mezzo di uno scontro tra FIA e FOM?

Non è questo il luogo per un processo sommario. I media hanno una funzione delicata e fondamentale e non è di certo quella di emettere sentenze di pancia senza aver valutato i fatti nel merito con prove ed informazioni che non possono essere in possesso di una testata giornalistica che riporta gli elementi di cronaca e, eventualmente, esprime opinioni sugli stessi.

In questa vicenda qualcosa di anomalo c’è oltre al presunto conflitto che vede protagonista una coppia oggettivamente influente nel mondo del motorsport. La FIA, in qualità di organo di controllo, ha facoltà di attivare il Dipartimento Conformità ma ha altresì l’obbligo di informare l’imputato spiegando su cosa si indaga e quali siano i capi contestati. Cosa che, è ormai evidente, non è avvenuta in maniera puntuale rileggendo la nota del team anglotedesco. E questo è un difetto procedurale piuttosto grave in una vicenda delicatissima. 

Ogni scenario è aperto, dall’archiviazione ai provvedimenti più seri per i protagonisti presunti, ma quel che sembra trapelare è che sia in corso l’ennesimo scontro tra proprietà della Formula 1 e Federazione Internazionale, organi che negli ultimi tempi, dalle sprint race al codice di comportamento dei piloti passando per la questione Andretti accettato con entusiasmo da Ben Sulayem e ancora sotto valutazione FOM, hanno passato più tempo a discutere che a collaborare per il bene della categoria.

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Ben Sulayem (FIA) – Stefano Domenicali (CEO F1)

Saranno giorni movimentati quelli a cui andiamo incontro. E’ ragionevole ipotizzare che non vi saranno conseguenze sportive, ma il clima è ormai avvelenato. La Formula 1 scrive un’altra storia di pessima gestione globale di se stessa che, comunque verrà archiviata, rappresenterà una macchia che alla bisogna verrà citata contro o in favore di ognuna delle parti coinvolte.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, FIA, Mercedes AMG F1 Team

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