mercoledì, Maggio 15, 2024

Super Marko: la considerazione sterile che contraddice Red Bull

Marko lavora in Red Bull come consulente. Vive da più di ottant’anni e malgrado ultimamente pareva messo in discussione, alla fine è arrivato un rinnovo per altri due anni. Un legame con la squadra di Milton Keynes molto forte. Nulla di vero riguardo i supposti screzi con Christian Horner, con il quale continua a nutrire un rapporto assai positivo. Questa sembra essere la storia che raccontano i diretti interessati sulla questione.

Per di più, sembra proprio che il tre volte campione del mondo in carica di F1 lo adori. Sì perchè il buon Verstappen, star indiscussa del team austriaco, ha messo più di una buona parola su Helmut, considerando il supporto dell’arzillo “vecchietto” nativo di Graz alquanto importante se non addirittura necessario. Di certo non spetta a noi giudicare il suo operato all’interno della Red Bull messo assieme nel corso degli ultimi anni. Se la sua presenza a prescindere risulta indispensabile, con ogni probabilità significa che le sue abilità hanno fatto e continuano a fare la differenza.

Per lo meno questo impone la logica. Non possiamo pensare che le “sue prestazioni” vengano mantenute senza motivo o perchè, semplicemente, venga considerato un amuleto porta fortuna. Evidentemente il suo lavoro è fattuale, sia in faccende relative alla gestione dei giovani piloti che per quanto riguarda lo svolgimento del fine settimana in pista, tenendo presente l’assidua presenza tutti i weekend di F1. Tuttavia con una visione di insieme più ampia, vale senz’altro la pena considerare un fatto.

Marko Red Bull
Helmut Marko, consulente e detentore dei contratti dei piloti Red Bull

Oltre a svolgere i propri compiti per il quale viene profumatamente pagato, Marko è parecchio avvezzo alle chiacchere a vanvera. I media lo sanno e proprio per questo non perdono l’occasione per interrogarlo sulle vicissitudini che abitano il paddock della massima categoria del motorsport. Non importa quale sia la tematica, perché l’ex pilota che ha partecipato a due mondiali di F1 con la BRM (British Racing Motors) sa sempre cosa dire. Nella vita esistono persone abili a stuzzicare la tua vena artistica. Esseri mitici, ai quali attribuisci poteri sovrannaturali. Helmut è uno di questi.


Red Bull: Marko non perde mai l’occasione per ficcare il naso nelle faccende altrui

Carlos Sainz è un ottimo pilota. Credo che nessuno possa sostenere il contrario. Nella sua carriera di F1 lo ha saputo dimostrare sino a quando è arrivata “l’offerta della vita”: Scuderia Ferrari. Alla corte del Cavallino Rampante lo spagnolo non ha per nulla demeritato, specie se teniamo presente che come compagno di squadra si è ritrovato un certo Charles Leclerc, talento cristallino cresciuto in via Abetone Inferiore 4. Stesso discorso va fatto per quando divideva il box con Lando Norris.

Andando ancora più indietro nel tempo, agli esordi della sua carriera, ci pensa Marko a congetturare sull’iberico in base alla sua esperienza diretta. L’austriaco sostiene che Sainz sia un grandissimo pilota, ricordando come ai tempi dell’AlphaTauri fosse praticamente alla pari con l’attuale tre volte campione del mondo, ritenendolo sfortunato nel ritrovarsi un fenomeno come Verstappen in squadra. E in effetti per Sainz non deve’ essere stato affatto facile gestire in giovane età tale scenario, in un mondo così competitivo dove ogni piccolo fattore è in grado di sfasare gli equilibri nella carriera di un pilota.

Ferrari Sainz
Carlos Sainz e Max Verstappen all’epoca della Toro Rosso

Un aspetto che mette in luce “l’atmosfera tossica” che secondo Helmut vigeva allora tra i due giovani promettenti. Per questo il manager decise di allontanare il madrileño dal team austriaco e garantire massimo supporto e tranquillità a Max, contraddicendo di fatto le parole di Horner di qualche giorno fa, sulle quali abbiamo creato uno scritto dedicato. Carlos ha dovuto lottare in maniera costante per auto garantirsi un sedile in F1, restando sul filo di lana tante stagioni, non avendo mai il posto assicurato. Un contesto che però lo ha reso molto più forte a livello caratteriale.

Ciò premesso, pensare che Ferrari debba putare secco sull’iberico perchè potenzialmente potrebbe laurearsi campione del mondo appare la solita sparata di Marko, sempre molto abile nel creare zizzania. Questo perchè lo stesso Helmut sa benissimo che Leclerc ha più talento e velocità di Carlos. Ragion per cui il team di Maranello ha finalmente deciso di supportare al massimo il monegasco, concedendogli lo status assoluto di prima guida malgrado le dichiarazioni di facciata dicano altro. Insomma, ancora una volta, il “nostro” non ha perso l’occasione per commentare faccende altrui e creare sterili polemiche.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari Oracle Red Bull Racing

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