martedì, Aprile 30, 2024

F1: l’eclatante conflitto di interessi presunto all’interno del team Red Bull

F1 e Red Bull, una telenovela infinita. Nuove mirabolanti puntate sulla soap opera Red-Beautiful, che configurano un potenziale conflitto di interessi. Secondo l’autorevole rivista Business F1 Magazine, che negli ultimi mesi ha messo a segno diversi colpi giornalistici, il legale indipendente che avrebbe svolto l’indagine interna che poi ha assolto Horner, apparterebbe allo studio legale londinese che ha fra i suoi principali clienti proprio la Red Bull (il colosso delle bevande energetiche di cui fa parte anche il team di F1) e Yoovidhya (il partner tailandese di maggioranza sempre dell’universo Red Bull).

Ma non finisce qui… lo stesso studio legale farebbe parte, uso il condizionale volutamente perché sembrerebbe davvero un pesce d’aprile, del team legale di Christian. Business F1 Magazine asserisce che nel paddock tutte le squadre sarebbero a conoscenza della vicenda e non si esporrebbero per non avere eventuali vertenze legali. Ora, trattasi sempre di indagine interna e non di giustizia ordinaria, tuttavia la scuderia austriaca ancora una volta non ne esce bene, e non ne esce bene nemmeno il suo team principal. La rivista inglese rivela il tutto in un corposo documento nel numero di aprile.

F1 Red Bull
Christian Horner e Chalerm Yoovidhya (Oracle Red Bull Racing)

Si analizza soprattutto la lotta di potere fra le due fazioni della Red Bull che sta dominando il mondiale delle massima categoria del motorsport da oltre due anni, quella austriaca e quella tailandese. In sostanza ci sarebbe un patto di ferro fra Horner e Yoovidhya, tanto che proprio per questo si sarebbe decisa la sospensione della dipendente che aveva denunciato le presunte molestie e addirittura l’allontanamento di Marko, poi rientrato perché il “clan Verstappen” avrebbe lanciato un aut aut: o Marko resta o ce ne andiamo noi. E in questo caso ovviamente Horner avrebbe fatto retromarcia che manco un pit stop di F1. Una ricostruzione che appare verosimile.


F1|Red Bull: la presunta verità sul caso Horner somma capitoli eclatanti

Insomma, come vedete, siamo ben lontani dallo scrivere la parola fine di una vera e proprio lotta di potere ormai conclamata in seno al team campione del mondo in carica di F1. Permettetemi ora una riflessione che sembra estemporanea, ma alla fine dei conti non lo è. Non ho mai sopportato l’estremizzazione del politicamente corretto… lo spostare sempre più in là l’asticella con risultati talvolta imbarazzanti e grotteschi che cozzano con il buon senso, che si tratti di sesso, storia, diritti individuali e via discorrendo.

Tuttavia, e non prendetemi per democristiano (che, detto per inciso, non è per forza un insulto o una parolaccia, basta conoscere la storia patria), non sopporto neanche l’estremo opposto e contrario. Per essere chiari: nella vicenda soprannominata Horner-gate, leggo commenti talvolta incredibili di nostri compatrioti con la difesa ad oltranza di Christian e la “ridicolizzazione” (se non peggio) di chi ha denunciato la questione, cioè la dipendente “X” Red Bull. Ora, non vi passa per la testa… o meglio… non avete il dubbio, seppur piccolo, che magari la donna in questione ha denunciato la cosa perché qualcosa potrebbe essere accaduto davvero?

F1 Red Bull
Christian Horner, team principal della Oracle Red Bull Racing – Gp Bahrain 2024

E non vi viene il dubbio che non sia solo ed esclusivamente la ricerca di monetizzazione “dura e pura” visto che la persona in questione avrebbe rifiutato, sempre secondo quanto ci viene riportato (e che comunque non è stato smentito), ben due sostanziosi “bonifici” con cifre crescenti per mettere a tacere tutto quanto? Quasi nessuno sa cosa può essere accaduto, e questo è un fatto. Ma prudenza vorrebbe che non si esprimessero certezze adamantine, vuoi sul versante innocentista, vuoi sul versante colpevolista.

Certo, mutatis mutandis, forse nulla mi dovrebbe stupire se parliamo di Italia, uno dei paesi più forcaioli al mondo, dove il garantismo viene associato spesso ad una parolaccia quando è il nobile risultato di millenni di sviluppo giuridico sulle libertà individuali e dove le vicende giudiziarie sono spesso ridotte a tifo da ultras di fazioni contrapposte. Senza neanche la voglia di studiarsele, le vicende, di leggersi gli atti, di interrogarsi sforzandosi di essere scevri da pregiudizi. E, dunque, di farsi una propria opinione.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Oracle Red Bull Racing

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