domenica, Giugno 16, 2024

Aston Martin, Binotto opzione tecnica per la PU 2026?

Si parla di Mattia Binotto in Aston Martin. Parliamo di un personaggio che divide l’opinione di fan e degli addetti ai lavori. Lo fa in merito al suo operato in qualità di team principal del Cavallino Rampante. C’è chi continua a pensare che le sue dimissioni in Ferrari siano state premature e chi non lo rimpiange affatto, memore di un mandato povero di successi, appena cinque in quattro anni e che ha lasciato in eredità il progetto tecnico 676 rivelatosi fallimentare. Dopo oltre trent’anni di carriera a Maranello, il manager di Losanna si è concesso un periodo sabatico prima di accettare la nuova sfida professionale in Texa.

Il manager di origine svizzera è stato ingaggiato per coordinare il piano strategico di sviluppo tecnologico, industriale e commerciale, della divisione e-Powertrain dedicata alla propulsione elettrica e ibrida. La collaborazione con l’azienda di Monastier sembrava mettere a tacere le speculazioni, secondo le quali il dirigente ex Ferrari fosse prossimo ad assumere un incarico apicale nel team Alpine. Sensazione alimentata dalla presenza dell’ex ingegnere della rossa alcuni Gran Premi della passata stagione.

In F1 si torna a parlare con insistenza di un ritorno di Binotto nel Circus, precisamente in Aston Martin. Mattia è stato visto nell’hospitality del team di Lawrence Stroll, in occasione del recente Gran Premio dell’Emilia Romagna. Non è dato sapere l’oggetto dei colloqui, tuttavia il rendimento al di sotto delle aspettative sulla “verdona”, sta alimentando speculazioni secondo cui sia prossimo a prendere il testimone a Mike Krack. A dire il vero, l’ex team principal della storica scuderia italiana, ha lungamente parlato anche con Laurent Mekies e Pierre Waché all’interno delle strutture Red Bull (vedi foto successiva).

Aston Martin Binotto
Binotto nel motorhome Red Bull con Mekies e Waché – Credit: facebook.com/ThisIsFormula1

Aston Martin, Binotto potrebbe gestire il reparto power unit verso il 2026?

E’ innegabile che Aston Martin sia il team con il downgrade prestazionale più marcato rispetto alla scorsa stagione. Solo prestazioni maiuscole di Fernando Alonso hanno mascherato un’involuzione iniziata già nella seconda metà della scorsa campagna. La suggestione Binotto, se così può essere definita, quale beneficio potrebbe apportare al team di Silverstone? In primo luogo si tratta di una figura professionale con una lunghissima militanza in F1. Le sue competenze più specifiche sono dell’ambito delle power unit, oltre il ruolo di team principal.

Potrebbe essere un innesto in Aston Martin in grado di sovraintendere la seconda rivoluzione regolamentare prevista per la stagione 2026. La scuderia inglese abbandonerà le unità di potenza Mercedes, come sappiamo, per iniziare la partnership con Honda giusto in concomitanza al debutto dei propulsori turbo-ibridi di seconda generazione. Unitamente alla motorizzazione, le F1 cambieranno parecchia anche dal punto di vista aerodinamico, in modo da garantire prestazioni simili a quelle delle attuali monoposto, sebbene le dimensione saranno differenti in diverse aree della vettura.

Aston Martin Binotto
Power Unit Ferrari

C’è tuttavia un precedente importante. A cavallo della rivoluzione regolamentare 2022, Ferrari riuscì a realizzare il miglior step prestazionale che all’inizio della stagione sembrava poter dominare, con due successi nelle prime tre gare. I problemi di affidabilità della power unit 066/10 e il congelamento dello sviluppo sulla F1-75 prima della pausa estiva, fecero tramontare i sogni di gloria della storica scuderia italiana. Altro merito della gestione Binotto è stata quella di conferire la necessaria affidabilità alla power unit della rossa senza perdere performance.

Già lo scorso mondiale, l’unità di potenza del team aveva raggiunto livelli eccellenti. Forse a questo pensa Aston Martin, ragionando sul trarre vantaggio a livello tecnico. In prossimità del nuovo stravolgimento del quadro normativo, una figura come Mattia allocato sul progetto 2026 e non sulla frenetica operatività in pista, potrebbe risultare una risorsa molto preziosa. Considerando che i progetti futuri potranno essere studiati dai team a partire da gennaio 2025, ci potrebbero essere i tempi tecnici per prendere conoscenza del team inglese e magari portar qualche collaboratore di fiducia proprio dalla Ferrari.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Scuderia Ferrari – Aston Martin

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