Piedone Andretti: la leggenda di un grande italiano

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Mario Andretti a bordo della Ferrari

Come promesso, ecco il primo di una serie di speciali di Parliamo di F1, dedicati ai grandi personaggi della storia della massima categoria del motorsport. Cominciamo in pieno clima natalizio con Mario Andretti, chiamato “Piedone” non per il numero 41 dei suoi piedi, ma per il talento velocistico mostrato in tutte le competizioni motoristiche in cui si è cimentato, tenendo sempre schiacciato a tavoletta l’acceleratore.

Andretti è l’esempio di un talento incredibile, unito a una straordinaria prolificità (record su record) e a una lunghissima carriera agonistica caso, quest’ultimo, più unico che raro nel Motorsport degli anni in cui Mario ha corso. Stagioni di grandi evoluzioni, ma anche letali per moltissimi piloti.

Ma le origini di Andretti, grande uomo prima di essere un grande campione, sono legate a tragici episodi della fine della seconda guerra mondiale e della caduta del fascismo. Nato in provincia di Pola nel 1940 è, infatti, deve lasciare i territori ex italiani, diventati poi jugoslavi (parliamo del terribile evento delle foibe ad opera dei comunisti di Tito).

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Mario Andretti con il fratello Aldo su una panchina di un parco del Montana

Mario, ad appena 8 anni, arriva a Lucca dove viene sistemato assieme ad altre famiglie di esuli istriani e dove resta sino a quando lo zio non lo convince ad emigrare negli States, dove si è già trasferito da qualche anno. Arriva a Nazareth (in Pensylvania) che resterà la sua residenza (dove Mario vive ancora oggi).
Il resto, come si suol dire… è leggenda.


F1: La traiettoria sfavillante di Mario Andretti

Andretti si fa conoscere subito nelle principali serie motoristiche americane, e poi va e viene in Europa per gareggiare anche in Fg1. A cavallo fra gli anni settanta e ottanta arriva la consacrazione anche nella massima categoria, la F1, dove vince il campionato mondiale nel 1978 con la geniale Lotus ad effetto suolo di Chapman.
Mario è legato a doppio filo con Enzo Ferrari e la rossa, tanto che nel 1982, anno tragico per Maranello con la scomparsa di Villenueve, riesce a ottenere la pole position a Monza.

Questo speciale è stato registrato “dal vivo” e la qualità audio non è sempre al massimo. Di questo ci scusiamo con gli amici che ci seguiranno. Un piccolo inconveniente che però val la pena di “sopportare”, anche perché scoprirete un Andretti inedito che dopo aver subito due sradicamenti (prima a Pola, poi in Italia) ha trovato in America la sua terra elettiva.

E negli States, il suo cognome è sinonimo di velocità. Anche perché la sua è ormai una vera e propria dinastia e addirittura gli Andretti vogliono sbarcare con un loro team in F1. Se è pur vero che Mario si sente al cento per cento americano, prova la stessa condizione per le sue origini italiane. Infatti, ancora oggi, parla un ottimamente la nostra lingua, come può testimoniare l’amico e scrittore famoso Luca Dal Monte (splendida la sua Ferrari Rex, la biografia “definitiva” su Enzo Ferrari) che ci accompagna in questo speciale con la partecipazione del nostro direttore Mariano Froldi.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Foto: Scuderia Ferrari

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