Vettel non perde la speranza: “Titolo? C’è ancora tempo…”
Sebastian Vettel, anno di nascita 1987 (3 luglio), 33 anni di età e 4 titoli mondiali conquistati nel corso delle sue 14 stagioni vissute in Formula Uno. Il tedesco, è inutile nasconderlo, è tra i piloti esperti della categoria (non voglio utilizzare il termine vecchio o anziano che dir si voglia). Il più longevo ovviamente è Kimi Raikkonen con 41 anni di età (17/10/1979), poi seguono Fernando Alonso di 39 anni (29/7/1981), Lewis Hamilton con 36 (7/1/1985) e poi Vettel.
Conti alla mano, vedendo ad esempio il percorso compiuto da Iceman, Sebastian potrebbe anche decidere di volersi impegnare in Formula Uno ancora per qualche altra stagione e, intervistato da ‘RaceFans.net’, il tedesco non ha escluso questa possibilità: “Non mi sento assolutamente vecchio. Poi ultimamente devo dire che invece di dare spazio alle nuove leve, ci sono sempre più piloti d’esperienza che si uniscono alla nostra griglia di partenza” il pensiero non può che andare a Fernando Alonso, che dopo due anni di assenza quest’anno tornerà al volante del team Alpine.
“Il 2021 segnerà comunque l’ingresso di Mick Schumacher, che certamente porterà una ventata d’aria fresca nel nostro mondo”. Fatta chiarezza sul pensiero del pilota, l’intervistatore però decide di rivolgersi al tedesco con una domanda ben più precisa: l’età potrà essere un aspetto penalizzante guardando alla conquista di un altro possibile titolo iridato? “Non credo sia una questione di età” chiosa Vettel prima di andare ad esporre il suo punto di vista. “Penso sia più una questione di avere una macchina, ambiente e team predisposti al conseguimento di questo obiettivo attorno a te. Da quel che ricordo, i successi ottenuti in Formula Uno hanno sempre fatto perno attorno a questi elementi”.
“Non è un segreto che negli ultimi anni, chiunque fosse stato su una vettura diversa dalla Mercedes non avrebbe avuto alcuna chance di lottare per il campionato. Con la Ferrari a volte siamo stati capaci di avvicinarci al loro livello, ma non abbastanza da avere voce in capitolo, specie nelle fasi finali della stagione” ricorda Sebastian con un po’ di rammarico parlando anche dello stato d’animo maturato negli ultimi tempi all’interno del box Rosso… “Per me lo scorso anno non è stato uno dei migliori… Non ero felice. Quindi adesso ho davvero voglia di calarmi all’interno dell’abitacolo e tornare in pista”.
“L’Aston Martin è composta da un grande gruppo di persone. Lo spirito è fantastico, e tutti sono molto entusiasti” prosegue Vettel ritrovando il sorriso. “L’ambiente, per ovvie ragioni, è più piccolo rispetto a quello che può essere il quartier generale di Maranello. Noi non siamo un team costruttore e in più ci riteniamo una squadra in crescita, il che ci pone agli antipodi delle grandi squadre e del team per cui correvo fino a qualche mese fa. Ho molta fiducia in questo progetto: da quel che ho visto, le persone che vi lavorano hanno molto talento e io mi sento come se riuscissi finalmente per la prima volta, da un anno e mezzo/due a questa parte, a respirare”.
Di certo Sebastian non ci rivela nulla di nuovo. Per quanto la Ferrari, anche nel 2019, si impegnasse a dire che le cose all’interno del box andassero bene, si intuiva, si carpiva, si vedeva come il tedesco soffrisse della situazione creatasi nel team con l’avvento di Charles Lelerc. E infatti, il divorzio, se ben ricordate, è arrivato prima dell’inizio della stagione 2020. Il che ha inciso indubbiamente ancora di più sulle prestazioni del tedesco, che a parte lo stato d’animo, poi nei weekend si vedeva anche costretto a dover fare i conti con una SF1000 nervosa e difficile da guidare.
Tornando al presente e all’Aston Martin, dopo aver compiuto un excursus comunque interessante, Vettel torna a parlare sulle proprie chance iridate future e su quello che occorre al team per poter quantomeno inseguire quest’obiettivo. “Serve un progetto a lungo termine. Se si guarda a ciò che ha fatto la Mercedes, loro hanno iniziato a costruire la propria forza già dal 2011/2012. Il propulsore che avevano creato gli ha permesso di essere i più veloci sin dalle prime gare del 2014 anche se a livello telaistico non erano ancora al top. Direi che partendo dal 2011, gli ci sono voluti 5 anni per mettere assieme un’auto tale da poter essere considerata la migliore sotto qualsiasi aspetto. Quindi credo sia più o meno questo il tempo necessario per poter arrivare a competere ad alti livelli”.
“Tutte le squadre comunque hanno avuto lo stesso tempo a disposizione” ha aggiunto Sebastian Vettel guardando la situazione con obiettività. “Quindi direi che la Mercedes ha semplicemente lavorato nel modo migliore rispetto a tutti gli altri. Possiamo solo fargli i complimenti per questo”.
Anche se Sebastian ha parlato di un tempo abbastanza lungo (5 anni) per poter arrivare a lottare per il titolo assieme al suo nuovo team, c’è pur sempre un aspetto da tenere in considerazione. Il 2022, con l’introduzione della nuova era regolamentare, rappresenterà una grande opportunità per tutti e anche Vettel non può che guardare al futuro con un barlume di ottimismo: “Solo il tempo ci dirà come la Formula Uno cambierà nei prossimi anni” prosegue Vettel avviandosi verso la conclusione. “Forse non avremo bisogno di attendere tutto questo tempo per raggiungere la vetta. Almeno… Questa è la speranza. Ci si attende che tutti possano essere più vicini e lottare per delle vittorie. Sarebbe bello finire sul podio perché te lo sei meritato e non perché hai approfittato di un errore altrui”.
“Tornando al fattore età, credo di avere ancora qualche anno a mia disposizione per tentare un assalto al titolo. Molto dipenderà però anche dalle circostanze” conclude il pilota di Heppenheim sempre con indubbia onestà intellettuale. “Vedremo come andranno realmente le cose nel prossimo futuro”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Aston Martin – Mercedes