giovedì, Aprile 25, 2024

Analisi on board Sainz – Gp Spagna 2021: partenza lenta

Giunti al quarto round del mondiale 2021 l’adattamento di Carlos alla vettura italiana procede. Sebbene il venerdì catalano abbia palesato alcune difficoltà per lo spagnolo, legate principalmente alle prove high fuel effettuate nella seconda metà delle Fp2, il ferrarista ha continuato a spingere. La bontà del progetto SF21 consente di scendere in pista con assetti testati al simulatore da subito indicativi. Pertanto la messa a punto della monoposto non è più una chimera. Come riportato nell’analisi telemetrica del venerdì (leggi qui per saperne di più), Sainz rispetto al compagno ha scelto un set up un pelo più carico. Il sesto posto in qualifica è frutto di un buon lavoro, con una prestazione molto simile a quella di Charles (leggi qui l’analisi on board del monegasco). A fare la differenza qualche piccolo dettaglio che ha determinato il gap di 110 millesimi.

L’obbiettivo Ferrari in vista della gara era chiaro: risultare terza forza dietro a Mercedes e Red Bull. Priorità necessaria nella curva di apprendimento per comandare il midfield. Dimostrare superiorità in un tracciato probante come Montmelò era molto indicativo per il proseguio della stagione. A conti fatti, benché la Rossa abbia palesato un divario importante sul passo gara nei confronti dei i top team, il ritmo in rapporto alla diretta sfidante McLaren è risultato migliore. Solo l’inizio titubante del madrileño non ha messo nero su bianco quanto detto.


Gp Spagna 2021- Analisi On board Sainz: la numero 55

Il primo dubbio della gara sorge in griglia. A Carlos sovviene un fatto che ci svela in anteprima la strategia sulle gomme di Ferrari. L’iberico si apre in radio e parla delle possibili configurazioni sull’ala anteriore, una volta montata la calzatura Medium. Dopo un breve “conciliabolo” con Adami, si stabilisce che, a seconda dell’andamento della gara, si prenderà una decisione in tal senso. Effettuati i canonici check radio, arriva il consueto saluto pugno contro pugno con l’ingegnere italiano. 

Gp Spagna 2021- Analisi On board Sainz

Poco prima del giro di ricognizione viene informato lo spagnolo sullo stato degli altri piloti: tutti a eccezion fatta per Kimi montano le mescole Soft. Il consueto lavoro per attivare i compound viene espletato prima di giungere in griglia, dove la vettura italiana occupa la casella numero 6.

Lo stacco frizione non è malvagio e Sainz, malgrado una leggera pattinata, parte sufficientemente bene. Tuttavia, la troppa prudenza che abbraccia gli gioca un brutto tiro. Infatti, l’iberico sceglie di non tentare l’attacco su Ocon restandogli in scia, mentre alla sua sinistra, prima Ricciardo e poi Perez, lo sfilano. In curva 3, la numero 55 si trova in ottava posizione. Nessun commento a tal proposito in radio. Quando al terzo giro viene abilitato il Drs, il papaya racing di Norris riempie i retrovisori Ferrari. In questo frangente, la mappatura settata su Soc 6 consente al madrileño un buon supporto dall’ibrido.

Adami fa sapere che l’utilizzo del valore pre-mappato sul differenziale in curva 5 funziona, elargendo poi il lap time di Charles. Mezza tornata e arriva il primo colpo di scena. Come di consueto nei Gran Premi disputati sino ad ora, i servigi di Bernd Mayländer risultano indispensabili. Il tedesco scende in pista al volante della Mercedes rossa per dar modo ai commissari di ritirare la vettura di Tsunoda, appiedato dalla sua AlphaTauri in curva 7. La necessità di gestire le temperature al solito prende il sopravvento. Di lì a poco Sainz si interroga sulla strategia, condividendo il pensiero con il muretto box. L’ordine “Stay out” scaturisce dai tecnici del Cavallino

Memore della precedente partenza incerta, K2 acceso e tanta grinta sotto braccio, lo strappo dello spagnolo è buono. Benché venga presa tutta la scia su Ocon, il propulsore italiano non spinge quanto basta e l’iberico è costretto ad accodarsi alla vettura transalpina. Nelle tornate successive un paio di tentativi di sorpasso non vanno a buon fine, malgrado Carlos sottolinei come il proprio passo sia migliore rispetto a quello del francese.

Le coperture Soft stanno rendendo meglio del previsto. Per questa ragione, Adami comunica che la scelta attuale resta sul Plan C. Lo spagnolo ne prende atto, mentre sottolinea come Esteban abbia finalmente abbassato il lap time. Una decina di chilometri più tardi si torna a parlare di strategia. Sainz viene interrogato sulle due opzioni disponibili: plan B e plan C. Espletata la riflessione sui possibili scenari, la gara prosegue senza prendere decisioni in merito. Dopo un cambio di parametro relativo alla gestione del carburante, le posizioni in pista non cambiano. Norris segue da vicino Carlos che, a sua volta, non molla Ocon

In seguito all’ennesimo briefing con il remote garage, in Ferrari si prende finalmente una decisione. Andare in opposite su Esteban, ossia tentare di prendere la posizione tramite la sosta. Adami, quindi, richiama l’iberico ai box che arriva a ruote bloccate in pit lane, prima di inserire il limitatore. Malgrado il ferrarista giunga un pelo lungo sulla piazzola, la sostituzione dei compound è comunque rapida. Con un treno di Medium nuove di pacca, Carlos si butta in pista e spinge come un forsennato. In curva 13 viene concesso l’utilizzo prolungato del K1 fino in curva 1, con la chiara intenzione di chiudere l’undercat su Ocon.

L’operazione va a buon fine. Adami si complimenta in radio, per poi ricordare l’importanza nell’amministrare gli pneumatici, al fine di tenere vive più strategie possibili. Alla tornata 25, Sainz si trova in undicesima posizione dietro a Giovinazzi. Con l’ausilio dell’overboost, sommato ad una mappatura Soc più spinta, l’Alfa Romeo Racing dell’italiano viene messa dietro facilmente. Stessa sorte, tocca a Latifi 5 chilometri più tardi. Nel frattempo, Perez effettua la sosta e torna in pista davanti allo spagnolo che, aprendosi in radio, si interroga sulla strategia del messicano: “Andrà fino alla fine vero?”.“È possibile, sì…” risponde Adami

Carlos ci pensa su per un giro prima di rendere nota la propria idea al riguardo, convinto che tagliare il traguardo senza effettuare un ulteriore stop “Risulti improbabile”. Per questo, chiede di valutare ipotesi differenti.

Una manciata di secondi più tardi il muretto italiano comunica la decisione presa e Riccardo esorta lo spagnolo a spingere passando al Plan B. Nel frattempo, sorpassare l’Alfa Romeo Racing di Kimi con un treno di Medium sul groppone da 31 giri, risulta una mera formalità. 

Per rispettare la tabella di marcia e sfruttare al meglio la strategia, l’ingegnere italiano fissa il laptime su 23.0s – 22.9s, da mantenere necessariamente per le prossime 17 tornate. La volontà, pertanto, è quella di effettuare lo stint centrale a tutta birra, per poi montare le Soft nell’ultima fase di gara. Priva di dubbi, la risposta di Sainz non tarda ad arrivare: “I can do that…

Nelle tornate successive, il madrileño mantiene la parola. Il suo ritmo è buono, anzi migliore di quanto sperato. Adami si complimenta per il passo e suggerisce al ferrarista di azionare il toggle destro, collocato nella parte posteriore del volante, quando transita nel terzo settore. Questa funzione va a gestire i parametri pre-impostati sul brake balance e sul brake shaping della vettura, allo scopo di facilitare l’inserimento in curva della Rossa.

Al giro 40, Carlos viene erudito sulla situazione di Perez. Il pilota Red Bull sta lottando con Ricciardo ma non riesce a passarlo, malgrado disponga di un ritmo migliore. Faccenda che favorisce non poco il ferrarista, capace di chiudere velocemente il gap sul messicano. Dopo qualche tornata alle spalle del duo, Sainz rallenta per non surriscaldare la monoposto, per poi interrogarsi sulla strategia di entrambi: “Pensi che andranno fino alla fine?” chiede il madrileño. “Potrebbero, sì… ma non ne sono sicuro”, risponde Adami

Inoltre, l’italiano ricorda che mancano ancora 5 giri su quel passo prima della sosta. Carlos sostiene di non essere in grado di mantenere tale ritmo e, pertanto, vengono concordati ancora due passaggi, dopo i quali la numero 55 prenderà la corsia box. 

La sosta per montare un treno di Soft nuove di trinca viene effettuata in contemporanea con Ricciardo. Tornando in pista al giro 48, si trovano rispettivamente in ottava e nona pozione, entrambi dietro a Norris. Il britannico fa passare facile il compagno di squadra, mentre cerca di rendere l’operazione difficile allo spagnolo. Tuttavia, la decisione di Sainz spazza via la McLaren numero 4 all’esterno di curva 1. L’iberico si getta all’inseguimento dell’australiano che, nel frattempo, ha messo dietro Ocon. Calzando un treno di Medium vecchie di 28 giri, il francese è facile preda del ferrarista, deciso a non mollare Daniel. Quando mancano 12 tornate per tagliare il traguardo, la lotta per la sesta piazza entra nel vivo. Adami suggerisce un cambio alla mappatura del differenziale in entrata, al fine di favorire l’ingresso in curva della monoposto italiana.

Benché Carlos abbia un passo migliore rispetto Ricciardo, l’occasione buona non arriva. La top speed, infatti, non è sufficiente per avvicinarsi alla vettura britannica. Carlos lamenta questo fattore in radio. Adami risponde che avrà altri tentativi per provarci. Per donare allo spagnolo tutto il supporto possibile, viene suggerita una diversa configurazione per i freni nel terzo settore autorizzando, peraltro, una mappatura Soc più spinta. Inoltre, viene concesso l’utilizzo prolungato del K1. 

L’iberico ne prende atto. Tuttavia, nel tentativo di non scaricare le batterie, fa sapere che utilizzerà l’overboost solamente se una concreta possibilità di sorpasso si materializzerà. Purtroppo, tale chance tanto bramata non arriva e le ultime tornate scivolano via con un nulla di fatto.

Il deficit di cavalli rispetto alla PU tedesca resta tale. Esattamente come nelle gare precedenti, il propulsore 056/6 non ha la forza per spingere la vettura italiana quanto basta. Malgrado l’utilizzo oculato dell’ibrido per sprigionare intelligentemente il supporto elettrico, e il supporto prezioso dell’ala mobile, Sainz si deve accontentare di una settima posizione dal retrogusto amaro. Sebbene il ritmo della SF21 non avesse niente da invidiare a quello della McLaren, la partenza lenta dello spagnolo ha di fatto inficiato negativamente il risultato finale.

Ciò non toglie che l’impegno profuso dal madrileño, autore di una gestione gara davvero buona, vada senz’altro rimarcato. Nell’ultima comunicazione radio il ferrarista si scusa per l’indecisione al via, convinto che lo scenario avrebbe potuto raccontare un epilogo differente…


Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1

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