In F1 le critiche sono all’ordine del giorno. Quando qualcosa non funziona il dito viene immediatamente puntato. È un classico. Nell’attuale stagione si è alzato un polverone mica da ridere dopo il Gran Premio dell’Azerbaijan. Sul banco degli imputati è finita Pirelli, in seguito allo scoppio degli pneumatici a fine gara sulle vetture di Lance Stroll e Max Verstappen. L’olandese è andato su tutte le furie avendo perso a poche tornate dalla fine la vittoria della gara. Nei giorni successivi, dopo esami accurati da parte dei tecnici italiani, si è scoperto come la pressione incorretta aveva determinato tali inconvenienti.
Da lì sono stati presi vari provvedimenti. Uno su tutti un controllo a tappeto sulle pressioni prima e dopo i GP di F1. E poi, la casa della P Lunga, ha deciso di cambiare la costruzione delle mescole posteriori per renderle ancora più resistenti. I nuovi compound, dopo i test dall’esisto positivo svolti durante le libere del Gran Premio d’Austria, faranno il loro debutto a Silverstone.
A spezzare una lancia a favore dell’impegno profuso arriva il commento di Stefano Domenicali, del CEO della F1. L’ex Ferrari invita tutti a riflettere maggiormente prima di muovere delle facili “accuse”.
“Siamo particolarmente grati a Pirelli per ciò che sta facendo. In determinate situazione è facile esser presi di mira dai critici, ma bisognerebbe ricordarsi il ruolo che certe parti giocano all’interno della F1. Il costruttore italiano è chiamato ad affrontare delle sfide enormi. Dopo tutto, non ci sono altre auto al mondo con le stesse prestazioni. Quindi dobbiamo avere molto rispetto per ciò che Pirelli sta facendo.”
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“Lo pneumatico deve anche essere in grado di dare spettacolo e poiché Pirelli è l’unico fornitore, alcune squadre potrebbero chiedere degli pneumatici super soft che durano solo dieci giri, mentre altre degli pneumatici un po’ più duraturi con i quali si possono concepire diverse strategie. È difficile riuscire a soddisfare le esigenze di tutti”.
F1-Autore: Redazione FUnoAT
F1-Foto: F1